REDAZIONE DE IL FATTO QUOTIDIANO DEL 13 MAGGIO 2018, FINE POMERIGGIO ::: LEGA E M5S HANNO CHIAMATO IL COLLE PER APPUNTAMENTO DOMANI: PRONTO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E SARA’ UN POLITICO

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 13 MAGGIO 2018, NOTIZIE DI FINE POMERIGGIO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/13/governo-finito-vertice-salvini-di-maio-intesa-su-progamma-quasi-raggiunta-poi-chiamano-il-colle-pronti-riferire/4352075/

 

 

Governo, finito vertice Salvini-Di Maio: “Intesa su progamma quasi raggiunta”. Poi chiamano il Colle: “Pronti a riferire”

Governo, finito vertice Salvini-Di Maio: “Intesa su progamma quasi raggiunta”. Poi chiamano il Colle: “Pronti a riferire”
Attesa per la seconda bozza del programma. Castelli (M5s): “Non ci sono punti dove non siamo d’accordo”. Centinaio (Lega): “Il presidente? Decidono i due leader”. Che hanno lasciato il summit nel primo pomeriggio per andare a discutere di nomi in centro a Milano. Nel tardo pomeriggio telefonata al Quirinale e la conferma: “Un solo nome, e sarà politico”
Hanno chiamato il Quirinale nel tardo pomeriggio: Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno bisogno di altro tempo e sono pronti a riferire su tutto. E cioè sia il nome del presidente del consiglio che il programma del primo governo sostenuto dalla Lega e dal Movimento 5 stelle. Lo faranno domani, quando saliranno al Colle accompagnati dai rispettivi capigruppo per un nuovo giro di consultazioni con Sergio Mattarella. Non è escluso, inoltre, che il capo politico del M5S e il segretario del Carroccio si incontrino in mattinata prima di recarsi al Quirinale.Di sicuro c’è solo che a dare una netta accelerata alle trattative per formare un nuovo esecutivo è stato il secondo giorno del vertice milanese tra le due forze politiche. Anche perché si è trattato di una giornata con un doppio summit: uno al Pirellone tra le delegazioni leghiste e pentastellate che hanno studiato il contratto di governo. E un altro tra i due leader che si sono visti nello studio di un commercialista nel centro di Milano per trovare l’accordo sul nome del premier. Entrambi i vertici hanno evidentemente prodotto una duplica intesa.La telefonata al Colle: “Pronti a riferire” – L’accordo sul programma è praticamente raggiunto. “Mancano i punti e le virgole“, dice il leghista Gian Marco Centinaio. “Non ci sono temi dove non c’è accordo”, conferma la pentastellata Laura Castelli. A mancare era solo la cosa più importante: il nome del premier. “Su quello decidono Di Maio e Salvini”, dicevano i leghisti. “Manca l’ok definitivo, serviranno 24 o 48 ore”, spiegavano invece fonti del M5 stelle alle agenzie. Al Quirinale, però, non era arrivata alcuna richiesta di proroga e Mattarella attendeva notizie dai due leader entro oggi. Una risposta che è arrivata poco prima delle 20. “Mattarella verrà chiamato entro stasera, diremo a lui. Un nome o una rosa di nomi? Non è che portiamo una squadra di calcio”, spiegava il segretario del Carroccio, alla fine dell’incontro con Di Maio. “A momenti chiamiamo il Quirinale e gli diamo tutte le informazioni. Sarà un politico, mai tecnico. È stata una giornata molto produttiva”, diceva il leader pentastellato. Poco dopo fonti del M5s hanno confermato che il loro capo politico aveva appena chiamata al Colle dicendosi pronto a riferire.

“Contratto?Non ci sono punti dove non c’è accordo” – Una telefonata arrivata alla fine di una giornata cominciata alle 11 e 30 al Pirellone. Nella sede della regione Lombardia le delegazioni dei due partiti hanno lavorato fino alle 18 per produrre la bozza definitiva del contratto di governo.  “Mancano i punti e le virgole ma non abbiamo ancora chiuso sul contratto di governo. L’accordo vediamo di trovarlo e vediamo se Di Maio e Salvini riescono a chiudere su tutto”, ha detto il capogruppo della Lega al Senato Centinaio alla fine dell’incontro, annunciando una nuova riunione tecnica a Roma per lunedì alle 14 e 30. “Non ci sono punti dove non c’è accordo, ci sono temi su cui si discute che interessano i cittadini. Oggi abbiamo parlato di lavoro, superamento della Fornero, della misura quota 100 per le pensioni, delle categorie professionali usuranti, abbiamo fissato dei punti. Il redditto di cittadinanza? Ci sarà per intero e non sarà a tempo”, ha confermato la senatrice pentastellata Castelli. Al tavolo sedevano anche Alfonso Bonafede, Vincenzo Spadafora, Rocco Casalino per il M5s,  Claudio Borghi, Roberto Calderoli, Armando SiriNicola Molteni e Giancarlo Giorgetti per la Lega. Oltre ovviamente ai due leader.

“Per il premier faremo un solo nome e sarà un politico – Di Maio e Salvini, però, hanno lasciato il Pirellone intorno alle 14. Il motivo? Sono andati altrove per discutere finalmente di nomi. “Ovviamente si sta scrivendo la storia e ci vuole un pò di tempo. Di nomi non abbiamo ancora parlato. L’obiettivo è prima di tutto decidere il cosa e poi il chi”, diceva il capo politico del M5s lasciando il summit per andare a incontrare il segretario della Lega nello studio di un commercialista nel centro di Milano. È per questo motivo che Di Maio ha cancellato l’appuntamento serale a Che tempo che fa da Fabio Fazio.  In giornata fonti del M5s avevano fatto filtrare che per trovare l’identità del nuovo presidente del consiglio occorrevano ancora 24/48 ore. Il Quirinale, però, era in attesa: Lega e M5s, infatti, avevano assicurato a Sergio Mattarella di fornire una risposta entro la serata di oggi. E al Colle – nel day after dell’avvertimento del capo dello Stato – non è arrivata alcuna richiesta di proroga. Nel tardo pomeriggio, quindi, ecco la telefonata di Salvini e Di Maio al Quirinale. E l’ennesima conferma: al presidente della Repubblica sarà fatto un solo nome per l’incarico di premier. E sarà quello di un politico e non di un tecnico.

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2 risposte a REDAZIONE DE IL FATTO QUOTIDIANO DEL 13 MAGGIO 2018, FINE POMERIGGIO ::: LEGA E M5S HANNO CHIAMATO IL COLLE PER APPUNTAMENTO DOMANI: PRONTO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E SARA’ UN POLITICO

  1. Donatella scrive:

    Non c’entra proprio niente, ma penso che possa essere utile nelle riflessioni sul ’68: il libro di Edgar Morin, “Maggio ’68- La breccia”, Cortina Editore. Ospite d’onore del Salone del libro di Torino, oggi (ieri per chi legge) Morin dialogherà con Mauro Cerruti nell’incontro ” Sessantotto: complessità e rivoluzione”. Ma per lui ” la parola rivoluzione è abusata. Io stesso, a riscrivere i miei articoli sul Maggio, la utilizzerei con cautela. Oggi si è infangata troppo. Consiglio di sottoporla a disinfestazione”. da ” Il Fatto” del 13 maggio 2018, pag.18 intitolato ” Il ’68, rivoluzione infangata. Per gli psicanalisti fu un colpo”.

  2. Donatella scrive:

    Sempre per il “Noncentranientismo” segnalo un libro che vale la pena di leggere, almeno secondo me, che non c’entro assolutamente e anche meno, come si diceva una volta.
    Il libro è ” Il bene possibile”, di Gabriele Nissim, edizione Utet 2018. Sviluppa l’argomento secondo il quale non è necessario essere eroi per agire bene( infatti il sottotitolo è: ” Essere giusti nel proprio tempo”). Alterna insegnamenti di grandi personaggi alla descrizione di azioni coraggiose ed eroiche compiute da persone del tutto normali che, di fronte a scelte estreme, hanno preferito rimanere umani, trovando dentro se stessi il coraggio per farlo.
    Gabriele Nissim, saggista e scrittore, è fondatore e presidente di Gariwo, la onlus che si occupa della ricerca di figure esemplari dei Giusti e della loro divulgazione, soprattutto tra i giovani.Nel 2003 ha promosso a Milano la costruzione del Giardino dei Giusti di tutto il mondo e in seguito la campagna che ha portato alla proclamazione della Giornata europea dei Giusti il 6 marzo, istituita dal Parlamento europeo nel 2012 e all’approvazione da parte del Parlamento italiano, nel dicembre 2017, della legge che istituisce la Giornata dei Giusti dell’umanità.

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