UN RE ” PRECLARO ” ::: LA TESTA DI ERODE DI ARCIMBOLDO, MILANO 1566 CIRCA…UN PRECLARO PITTORE
UNA ” PRECLARA ” FOTOGRAFIA, DELLA SERIE ” PAESAGGI “, DEL FOTOGRAFO E ARTISTA AUSTRALIANO CARL WARNER
questo è il suo sito, composto nel 2016
UNA PAROLA AL GIORNO . IT .—12 GIUGNO 2018
https://unaparolaalgiorno.it/significato/P/preclaro
Preclaro
pre-clà-ro
SIGNIFICATO::: Illustre, insigne
dal latino praeclarus, superlativo assoluto di clarus ‘chiaro, celebre, illustre’.
Siamo davanti a un latinismo lampante, voce dotta ma recuperata in tempi remoti, già nel XIII secolo. È un termine elegante e solenne, forte di un tratto peculiare: vi troviamo il vestigio di una particolare funzione del prefisso prae-. Il suo significato di ‘prima, avanti’, così sintetico ed eloquente, serviva anche a formare superlativi.
A facile esempio, se celsus significa ‘alto, dignitoso’, praecelsus è l’altissimo, il sommamente dignitoso; se dulcis è ‘dolce’, praedulcis è il dolcissimo, il troppo dolce. Figurarsi che perfino il summus (ossia ‘sommo’), che già ha un bel profilo da superlativo, può gonfiarsi in un esagerato praesummus. Il praeclarus, invece, innalza al grado superlativo le qualità del clarus, che è chiaro, che è celebre, che è illustre (tant’è che un sinonimo quasi perfetto di ‘preclaro’ è ‘chiarissimo’). Si può notare che nonostante la sua ricercatezza, nonostante il tono aulico che oggi giustamente percepiamo, c’è un che di naïf e di pratico in questo conferimento di valore superlativo col prae-.Comunque, visto il quadro, ‘preclaro’ dovrebbe essere una parola buona solo per l’empireo di occasioni elevatissime, non meno che solenni: all’apertura dell’anno accademico intervengono personalità preclare, la ricca biblioteca conserva i manoscritti di opere preclare, e la calunnia non scalfisce un’onestà preclara. Ma però – non c’è nemmeno da dirlo – tanta dignità si volge facilmente in ironia: l’amico sta a ciondolare al bancone del bar coi suoi preclari compari bevendo un amarino dopo l’altro, durante la sagra di paese si svolge una preclara competizione di rullacacio, e riconosciamo l’abbaio preclaro del cane che fa da sentinella dell’intera strada.
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Il preclaro professore universitario, che fa una lezione del tutto oscura e poco chiara a causa del linguaggio aulico e volutamente involuto (!). E’ molto difficile essere veramente preclari, ma sarebbe bene sforzarsi di esserlo, tutti.
Ode all’oscurità del linguaggio ( come usare i mezzi leciti ed illeciti del potere: all’inizio fu il Verbo).
Il preclaro professore
con minuzia e con ardore
agli allievi parlò chiaro:
” Non dovete parlar chiaro.
E’ un mezzo di potere:
le parole siano altere.
Non svelate il vostro niente:
la parola sia serpente,
sia volpe molto astuta,
sia oscura e molto arguta;
faccia credere al pezzente
che lui conta, anche se è niente.
Faccia credere ad ognuno
che quel motto sì opportuno,
ma un po’ oscuro, un po’ violento ,
gli è cresciuto dal di dentro.
Non importa se ciò è vero,
non importa se sincero:
quel profumo di potere
gli mordicchia già il sedere.
” Son del popolo il prodotto!”,
non importa se già cotto
disperato e coglionato:
io mi sento preclarato.
C’è qualcuno più pezzente
che mi fa di questa gente
il campione ormai emergente.
Non capisco le parole,
ma chi parla , lui mi vuole.
Vuole me, popolo infame,
per le sue luride trame.
E io voglio solo lui,
perché niente è troppo poco,
voglio stare nel gran gioco
per illudermi di avere
qualche scelta di potere.
Perciò gente stiamo bravi,
non c’è scelta per gli schiavi:
applaudiamo al professore
che ci fa sì tanto onore.