corriere.it 22 giugno 2018
LA LETTERA
«Io, ex deportata, temo la piega che ha preso questa politica populista»
Il racconto di Sultana Razon: «Sono stata nei campi di concentramento dal 1941 al 1945. Sono stata fidanzata e moglie del professor Umberto Veronesi per oltre 60 anni. Oggi ho paura degli atteggiamenti arroganti e populisti»
Caro direttore,
mi chiamo Sultana Razon Veronesi, nata a Milano nell’agosto 1932. Sono di famiglia ebraica. Sono stata nei campi di concentramento e al confino dal 1941 al 1944 in Italia e dal 1944 al 1945 in un campo di concentramento tedesco a Bergen Belsen, dove morì Anna Frank e milioni di altre persone. Sono stata fidanzata e moglie del professor Umberto Veronesi per oltre 60 anni. Ho avuto 6 figli meravigliosi, tutti laureati in discipline importanti. Oggi ho paura, ho paura degli atteggiamenti arroganti e populisti di alcuni politici.
VIDEO CON LE PAROLE DELLA SIGNORA VERONESI—pochi minuti, ma inizia con una propaganda ahime’…
I discorsi a voce alta con le mani appoggiate ai fianchi mi ricordano troppo i passati despoti. Anche loro cominciarono ad arringare con motivazioni banali e ben accette dal popolo, poi piano piano riuscirono a convincere più giovani e anziani sulle buone motivazioni iniziali fino a giungere alla convinzione che occorresse compiere uno sterminio dei popoli diversi dalla pura razza ariana, come pure degli ammalati e degli handicappati per migliorare e ripulire la razza ariana e in particolare quella tedesca. Ho molta paura della piega che sta prendendo la politica italiana. Vi prego fermateli!
D’accordo. Cerchiamo di fermarli… Almeno con il voto!
COME STAI? COME STATE? FINALMENTE TI FAI VIVO! NON VUOI MANDARCI UNA TUA POESIA…ANCHE SE DI ANNI FA E CHE NON SIA UN HAIKU.. IO TI ASPETTO, B
E’ proprio il voto che li ha premiati!
Li fermeremo con il voto, Futuramente. Sono per la pace, anche se “loro” sono per la violenza.