UNA PAROLA AL GIORNO — 27 LUGLIO 2018
da ” Il Lampo ” di Giovanni Pascoli (Myricae, 1894)
Asindeto
a-sìn-de-to
SIGNIFICATO ::: Assenza di congiunzioni tra frasi o membri di frasi in coordinazione o subordinazione tra loro per giustapposizione
dal greco asýndeton ‘slegato’, in ambito retorico ‘privo di congiunzioni’, a sua volta derivato dal verbo syndéo ‘io lego insieme’ con alpha privativo.
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Come potremmo non apprezzare l’asciuttezza della coordinazione per asindeto nella famosa frase che la tradizione attribuisce a Giulio Cesare, «veni, vidi, vici» (‘venni, vidi, vinsi’)? Qui l’asindeto, scollegando ogni azione dalle altre, velocizza le scene che si creano nella mente del lettore/ascoltatore, facendo apparire il veni, il vidi e il vici come tre momenti istantanei che si susseguono nel giro di poco tempo.
Altro testo che presenta una famosa accumulazione per asindeto (forse più conosciuto, però, perché è il tipico esempio di chiasmo) è l’Orlando furioso dell’Ariosto. Nel primo canto, infatti, nei primi due endecasillabi leggiamo: «Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto». In sostanza l’Ariosto ci dice che nel suo poema ci parlerà delle donne E dei cavalieri E delle armi E degli amori E delle cortesie E delle audaci imprese. Certo, con un’analisi più attenta ci rendiamo conto di come in realtà i vari membri della frase siano collegati tra loro attraverso, come detto poco sopra, il chiasmo; tuttavia a una prima lettura questi due versi danno l’impressione di una raffica di argomenti, enunciati in fretta uno a uno, da parte di un Ariosto che pare voler dire «parlerò di questo, questo, questo e pure questo!», un accumulo frenetico di cose che, ammassate l’una all’altra, danno profumo di ricchezza tematica e letteraria all’opera. Come lettura è certamente poco scientifica, ma d’altronde, in letteratura, oltre a ciò che viene detto si deve tener conto anche di ciò che viene inteso.
Niente di particolarmente complesso, dunque. Prendi una frase, togli le congiunzioni, le sostituisci con la punteggiatura che più si addice al contesto: ecco l’asindeto!
Mauro Aresu, giovane studente di Lettere classiche, a venerdì alterni ci racconta una figura retorica.