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IL CROLLO DEL TETTO IL 30 AGOSTO DI QUEST’ANNO–ve lo ricordiamo
ROMA.REPUBBLICA DEL 22-12-2018 –pag. 21
La chiesa ai Fori
San Giuseppe il restauro sa di miracolo
ARIANNA DI CORI
Quando il 5 novembre, chino tra le macerie, don Pierluigi Stolfi ha intravisto le statue della Madonna e il Bambin Gesù, non ha potuto trattenere le lacrime. «Erano immersi in una bolla d’aria, privi di calcinacci attorno, praticamente illesi — dice ancora commosso il direttore dell’ufficio beni culturali del Vicariato di Roma — Il Bambinello supino, a terra, guardava negli occhi la madre che nella caduta lo aveva protetto. Un miracolo!».
Quella della chiesa di San Giuseppe del Falegnami è la storia di rinascita che mancava al Natale di Roma. E, al di là della fede, il lavoro che i tecnici di Vicariato, Soprintendenza speciale, Iscr e studio Croci sono riusciti a fare nell’arco di 50 giorni (ossia dal 2 novembre, data di dissequestro delle parti decorative e di muratura crollate), ha davvero del miracoloso.
Lascia senza fiato rientrare per la prima volta nella chiesa sul Clivio Argentario dopo il collasso dello splendido cassettonato in legno dorato avvenuto il 30 agosto. Le impalcature proteggono il soffitto; due pannelli di legno cingono in parte la navata, dove sono esposte le copie dei quattro dipinti che ornavano gli absidi laterali. Gli originali, in attesa di tornare in chiesa, da oggi saranno esposti a Palazzo Lateranense, a San Giovanni.
Ma la vera sorpresa è nell’abside centrale, dove campeggia la scena della Natività scultorea realizzata all’inizio del XVII secolo da Giovan Battista Montano, che un tempo si stagliava nel centro del soffitto a cassettoni. La Madre, il Bambino, San Giuseppe, gli angeli il bue e l’asinello: ci sono tutti, quasi del tutto integri, nuovamente dorati, incredibilmente salvi.
«Abbiamo recuperato il 90 per cento degli elementi statuari e il 50 per cento degli elementi seriali, ossia i fregi e le cornici», dice Marta Baumgartner, archeologa che ha lavorato assieme alle restauratrici in un laboratorio allestito nel transetto.
«Inizieremo i lavori di ricostruzione del tetto e la volta a fine gennaio — aggiunge Alessandro Bozzetti, ingegnere dello studio di progettazione e controllo Croci, che dirigerà i lavori — ci vorranno circa 6-8 mesi, un po’ di più per ripristinare il cassettonato, ma c’è volontà e impegno da parte di tutti». E fortunatamente, anche denaro erogato dal Vicariato.
Occhi lucidi all’arrivo del Cardinale Angelo De Donatis, per la benedizione della chiesa che rimarrà aperta — ma non al culto — fino al 6 gennaio.
«Questo è un augurio di rinascita anche per la città.
Bisogna andare avanti, senza paura, seguendo l’esempio di San Giuseppe che non si è mai scoraggiato e ha sempre obbedito a Dio», conclude il porporato, sotto le note di “Bianco Natale” intonate dai bambini della banda della scuola Mazzini. Infine, giunge anche la sindaca Raggi ma non fa in tempo a rilasciare una dichiarazione che viene portata via dai suoi.
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