ANDREA PENNA, REPUBBLICA ROMA– INTERVISTA A EMANUEL AX, PIANISTA AMERICANO– 7 MARZO 2019

 

Risultati immagini per emanuel ax, wikiEMANUEL AX  NASCE A LEOPOLI IN UCRAINA NEL 1949–STUDIA A VARSAVIA-QUANDO HA 12 ANNI LA FAMIGLIA SI TRASFERISCE IN AMERICA– Esegue regolarmente in duo con il violoncellista Yo-Yo Ma. Suonava anche in quartetto con lo stesso Yo-Yo Ma, Jaime Laredo e Isaac Stern, prima della morte di quest’ultimo (Quartetto Stern); insieme hanno inciso per la Sony lavori di Johannes BrahmsGabriel FauréLudwig van BeethovenRobert Schumann e Wolfgang Amadeus Mozart. (WIKI)

 

 

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è una delle più antiche istituzioni musicali al mondo. La sede storica è a Roma, al numero 6 di Via Vittoria, a poche centinaia di metri da Piazza di Spagna, mentre tutta la struttura artistica, amministrativa e museale è, dal 2003, presso l’Auditorium Parco della Musica

La prima costituzione della Congregazione de’ musici di Roma avvenne fra il 1585 ed il 1622 nella chiesa di Santa Maria dei Martiri, meglio conosciuta come il Pantheon.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Accademia_Nazionale_di_Santa_Cecilia

 

L’Auditorium Parco della Musica è un complesso multifunzionale di Roma progettato da Renzo Piano e realizzato per ospitare eventi musicali e culturali di varie tipologie. Fu inaugurato il 21 aprile 2002 con l’apertura della Sala Sinopoli; il 21 dicembre dello stesso anno fu poi aperto il resto del complesso e inaugurata la Sala Grande (intitolata a Santa Cecilia), con un concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Myung-Whun Chung.

Località Roma
Indirizzo Viale Pietro de Coubertin, 30
Tipo Complesso multifunzionale
Capienza 3 sale + Teatro Studio:

  • Sala Santa Cecilia: 2756
  • Sala Sinopoli: 1133
  • Sala Petrassi: 673
  • Teatro Studio: 308 posti

https://it.wikipedia.org/wiki/Auditorium_Parco_della_Musica

 

 

 

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una foto del 2008

 

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Cavea, concerti da agosto a settembre

 

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repubblica-roma del 7 marzo 2019 –pag. 15

https://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/flipperweb.html?testata=LOC&issue=20190307&edizione=roma&startpage=1&displaypages=2

 

 

Auditorium Parco della Musica

Emanuel Ax suona Sibelius ” Questa musica vi travolgerà”

ANDREA PENNA

Il celebre pianista francese ospite stasera dell’Accademia di Santa Cecilia. In programma la Prima sinfonia del compositore finlandese. In programma anche Beethoven. Sul podio, Sakari Oramo

 

per chi volesse.. SNOFRID DI SIBELIUS, ma suonato da un’altra orchestra e un altro direttore

 

EMANUEL AX, BEETHOVEN –PRIMO MOVIMENTO DEL PRIMO CONCERTO DI BEETHOVEN–l’orchestra è un altra e il direttore anche…

Pianista fra i più brillanti della sua generazione, l’americano Emanuel Ax domina un repertorio assai vasto, dal territorio classico- romantico alla musica contemporanea, come ha mostrato nel recital a Santa Cecilia lunedì scorso. Da stasera suona il primo concerto di Beethoven con Sakari Oramo sul podio.

Come suona la sala santa Cecilia?

«È una sala molto grande ma il suono corre davvero bene, almeno per quel che percepisco dal palco, dalla platea per ora ho ascoltato solo la Prima di Sibelius».

Ma prima c’è Snöfrid di Sibelius, una rarità !

«È vero, con la voce recitante, pezzo davvero interessante: il problema è che io sono molto nervoso prima di un concerto e mi chiudo in camerino a studiare».

Anche dopo tanti anni?

«Temo di sì. È un nervosismo con cui convivo da sempre».

Come si inserisce Beethoven in questo programma tutto Sibelius?

«È stata l’orchestra a chiederlo, penso volessero dare un equilibrio con un pezzo classico a due brani di Sibelius, meno familiari per il pubblico. Peraltro la sinfonia di Sibelius diretta da Oramo è splendida. L’orchestra è in ottima forma e in più c’è un’atmosfera di calore e affetto che mi piace moltissimo».

La prima volta a Roma?

«Oltre trent’anni fa, un recital a via della Conciliazione, poi un concerto con Yo Yo Ma. Sono mancato per tanti anni, ho seguito i progressi dell’orchestra solo dai dischi. Sono tornato due anni fa, finalmente».

Come sceglie in che modo ampliare il suo repertorio?

«Un po’conta il caso, altre volte l’intenzione è precisa, come per gli Studi Sinfonici di Schumann che ho suonato lunedì scorso. Una conquista recente, prima non li suonavo. Li ho anche incisi, ne sono davvero fiero. Il prossimo anno compirò settant’anni, alla mia età è faticoso imparare pezzi nuovi: anche se il repertorio che ho suonato qui in recital l’ho quasi imparato da capo, non lo suonavo da trent’anni!»

La sua partnership con Yo Yo Ma?

«Suoniamo insieme tutti gli anni. lo scorso anno abbiamo suonato il trio di Brahms con Kavakos, con una incisione e un tour. Quest’estate ci aspetta Beethoven. Naturalmente c’è l’anniversario e tutti programmano Beethoven. Forse per questo con Santa Cecilia stiamo pensando a qualcosa di diverso per la prossima stagione, sarà una sorpresa».

Oggi tra foto, suonerie e messaggi dello smartphone l’attenzione del pubblico è molto precaria. Che ne pensa?

«L’ideale sarebbe un coinvolgimento profondo per tutta la serata, l’ascolto in fondo è il motivo per cui si viene al concerto, sbaglio? Però con gli ordini e i divieti non si ottiene l’attenzione del pubblico. Spero che il pubblico alla fine venga sempre coinvolto dalla musica».

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