Venezia: veduta di Campo San Trovaso dall’angolo tra le due facciate della chiesa, 2007 –
Opera propria
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Venezia – Chiesa di San Trovaso – Facciata sul Campo San Trovaso— – Opera propria
La chiesa è dedicata ai due martiri milanesi Gervasio e Protasio (da cui Trovaso) e fu fondata nel IX secolo. Rinnovata completamente a partire dal 1585 in forme palladiane con pianta a croce greca, all’esterno presenta la particolarità di avere due facciate pressoché identiche con doppio affaccio sul rio di Ognissanti e sul rio di San Trovaso. Il basso campanile risale anch’esso alla ricostruzione cinquecentesca.
RIO OGNISSANTI
interno della chiesa—Opera propria
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Vista di l’interno della chiesa e l’organo.— – Opera propria
il quartiere Dorsoduro
fiume santa Barbara, Dorsoduro
Campo San Trovaso è un campo di Venezia situato nel sestiere di Dorsoduro.
È considerato un luogo pittoresco e unico anche per la vicinanza ad uno dei pochissimi cantieri di gondole della città, senz’altro il più noto e accessibile ai turisti: lo squero di San Trovaso.
Anche la sua struttura è insolita, dato che da una parte si sviluppa su due livelli e dall’altra presenta una piccola zona verde. A cavallo delle due parti sorge la maestosa chiesa di San Trovaso.
Non molti palazzi di rilievo si affacciano sul campo, che ha due lati delimitati dall’acqua: tuttavia va ricordata la facciata gotica di Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo, che guarda verso Campo San Trovaso dalla fondamenta opposta.
Il suo strano nome (non esiste un santo di nome Trovaso) è nato dalla fusione di quello di due santi, i Santi Gervasio e Protasio, alla cui accoppiata è dedicato anche un campiello nelle vicinanze.
Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo, Fondamenta Nani, Rio di San Trovaso, sestiere di Dorsoduro—adesso è un hotel di lusso
Squero di San Trovaso—Opera propria
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Squero:
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Tipico cantiere veneziano dove si creano, costruiscono e riparano le imbarcazioni di dimensioni contenute come gondole, pupparini, sandoli, sciopòni e altre barche tipiche della tradizione lagunare veneziana.
Il termine squero deriva dalla parola “squara” che indica una squadra di persone che cooperano per costruire le imbarcazioni.
un’altra origine della parola ::
Lo squero (ossia “cantiere” in veneziano: dalla parola “squara” che indica l’attrezzo adoperato per costruire le imbarcazioni)
Il più famoso squero veneziano
Lo squero di San Trovaso sorge lungo il rio omonimo e risale a prima del Seicento. |
È uno dei pochissimi squeri ancora in funzione a Venezia. L’edificio che lo ospita ha la forma tipica delle case di montagna, circostanza eccezionale per Venezia. Il motivo è duplice: da una parte tanto i carpentieri quanto il legname da costruzione provenivano dal Cadore, dall’altra l’inclinazione del piazzale antestante e la tettoia che in parte lo ricopre erano utili in caso di pioggia, oltre che come deposito per gli strumenti di lavoro. |
Image: Marc Antoine Redien
squero di san trovaso
Gli squeri erano e sono i “piccoli” cantieri di Burano, dove inizialmente venivano costruiti solo alcuni tipi di barche come i “bragossi” e i “sandali”, che servivano ai buranelli per la pesca. Successivamente, gli isolani avendo la necessità di spostarsi verso Venezia e le altre isole per il loro commercio, idearono le “càorline”, le “battelle” e i “cofani”: mezzi “veloci” in cui potevano salire poche persone. Fu quindi la volta delle barche per trasportare carichi più pesanti come i “burci” e le “babbee”, in grado uscire in mare.
Squero di San Trovaso – La darsena, 2015 — – Opera propria
Drio del Squero a San Trovaso “Invito a Venezia”— – Opera propria Italo Salizzato
quadro ad olio di Antonietta Brandeis (1848-1926 )– lo squero di San Trovaso
squero di san trovaso, venice by rafael senet y perez, pittore spagnolo
Squero di san Trovaso — Fulvio Bianconi (1915-1996) –
La parlata veneziana riproduce, nella sua dolcezza, lo sciabordio dell’acqua solcata dalle barche e dalle gondole.