CAFARNAO — UN GIRO …TRA LE ROVINE…

 

 

 

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Cafarnao

E’ il villaggio in cui la tradizione cristiana ambienta l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci di Gesù ( anche se spesso è citata la vicina Tabgha) e in cui lo stesso predisse la propria morte. Insieme al vicino villaggio di Korazim e la già citato Bethsaida, è meta dei di pellegrinaggi dei fedeli sulle tracce dei luoghi santi.

Il villaggio deriva il nome dal toponimo ebraico Kfar Nahum, ” villaggio di Nahum”, di dubbia interpretazione etimologica        ( per alcuni studiosi, infatti, Nahum è un profeta, per altri il nome significa “villaggio della consolazione”).

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La costruzione ottagonale con il tetto blu, a due passi dal lago, è stata edificata, in tempi recenti, sopra i resti della casa di Simon Pietro, dove anche Gesù dimorò, per circa due anni. Nel riquadro dove rimangono in piedi alcune mura e poche colonne c’era la Sinagoga, nella quale Gesù pronunciò tanti discorsi, il più celebre, quello sul pane di vita (Gv 6,35-60); mentre delle altre case di Cafarnao restano soltanto dei ruderi sparpagliati.

 

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Casa di Pietro tra altre rovine di Jesus Town – Cafarnao, Israele

 

Sulla riva settentrionale del lago Tiberiade, in epoca ellenistica la città costituiva un importante luogo di passaggio verso la Siria. si conquistò la fama grazie alla presenza di Gesù ( che abitò nella casa di Simon Pietro dopo aver lasciato Nazareth), ma anche dopo ebrei e romani continuarono a convivere in modo pacifico, tanto da collaborare per la costruzione della grandiosa sinagoga del IV secolo. Durante alcuni scavi sono state portate alla luce preziose testimonianze architettoniche del passato, come i resti di una basilica bizantina, che dovette essere costruita sulla casa di Simon Pietro, e le fondamenta di abitazioni di età imperiale.

Resti della sinagoga di Cafarnao.—Franco56 – Fotografia personale

Cafarnao, interno della sinagoga—Berthold Werner – Opera propria

Cafarnao, resti della casa di San Pietro

 

La sinagoga è una delle più grandi testimonianze di culto ebraico di epoca bizantina in galilea: articolata su due edifici, aveva una sezione dedicata a una scuola per scribi. Sotto  i livelli bizantini sono state riportate alla luce abitazioni private romane, che dovettero appartenere al ceto popolare.Costruite su un unico piano con muri divisori a secco, erano affacciate su cortili, il chè testimonia che appartenevano alla medesima famiglia.

 

Cafarnao: la basilica ottagonale, sulla casa di Pietro, prima della costruzione della nuova chiesa

Cafarnao: la basilica ottagonale, sulla casa di Pietro, prima della costruzione della nuova chiesa

Ci sono costruzioni risalenti a tre periodi:
– la casa di Pietro;
– la domus ecclesia del I-II sec. successivamente ampliata nel IV sec;
– la chiesa ottagonale bizantina (V sec.).

Della basilica bizantin( metà V sec.), invece, restano le fondamenta.La struttura doveva essere articolata su due ottagoni concentrici, circondati da un poortico e muniti di ingressi.Il lato est in epoca successiva fu corredato di un battistero, del quale oggi resta l’abside. Splendide le decorazioni musive che ricoprono sia il pavimento della chiesa, sia quello del battistero; il mosaico centrale della basilica raffigura un pavone con motivi ornamentali geometrici e una cornice con fiori di loto.

Sul sito della basilica, la tradizione cristiana ambienta la Casa di Simon Pietro , dove fu ospitato Gesù: alcuni scavi hanno riportato alla luce un complesso abitativo del I secolo d.C. proprio sotto  la pavimentazione della chiesa. Sulle pareti della casa più grande ( presumibilmente quella di Pietro) sono stati trovati graffiti e incisioni che testimoniano come già dopo la morte del Cristo questo dovette essere un luogo di culto e devozione.

L’intera aerea è interessat da scavi, che finora hanno prtato alla luce altri nuclei abitativi, come le abitazioni private rinvenute nel 2004 a est della vecchia strada che attraversava la città. All’interno della cerchia muraria sono stati disposti alcuni ritrovamenti originari della sinagoga, tra cui il frammento di una colonna che arreca un’ iscrizione cristiana e una pietra con un basso-rilievo che raffigura un tempio su due ruote ( si tratta presumibilmente dell’arca che conteneva i rotoli della legge.)

 

Cafarnao: la stella di Davide

  • Cafarnao: la stella di Davide

Cafarnao: capitello

  • Cafarnao: capitello
  • Si notino i tipici simboli ebraici: il candelabro a sette braccia retto da un tre piedi (menorah), alla sinistra una pala per l’incenso ed alla destra il corno (shophar).

Cafarnao, dall'alto, prima della costruzione della nuova chiesa

  • Cafarnao, dall’alto, prima della costruzione della nuova chiesa

Sono evidenti, in sequenza, la Sinagoga “bianca”, il quartiere abitativo, l’ottagono della chiesa costruita sulla casa di Pietro.
Il nome ebraico di Cafarnao è Kephar Nahum: «villaggio di Nahum» (figura sconosciuta) o «della consolazione». Si trova a nord-ovest della riva del Lago, 210 m sotto il livello del mare a 16 Km da Tiberiade e a 5 Km dal Giordano. Ancora nel 1863 la località era deserta, abitata da pochi beduini, quando il primo archeologo pensò ad una campagna di scavi, fatta solo nel 1866 attorno alla sinagoga (Wilson) e, successivamente, nel 1921-26 dal padre Gaudenzio Orfali. La prima vera campagna di esplorazione fu condotta nel 1968-1984 dai Padri Corbo e Loffreda e portò alla scoperta sensazionale dell’intero villaggio dei tempi di Cristo e della casa di Pietro.
Mai nominato nell’AT, il villaggio di Cafarnao, pur con tracce di occupazione risalenti al XIII secolo, appare abitato solo a partire dal II secolo a.C. quando Erode il Grande divide il suo regno tra i tre figli. Cafarnao diventa città di confine tra Erode Antipa e Filippo; Mt 9,9 ricorda a Cafarnao la presenza di una dogana, segno di una città di frontiera tra i due regni. A partire dal II secolo d.C. Cafarnao appare una fiorente città abitata da Giudei (la bella sinagoga è testimone di questo periodo ed è del IV secolo). Allo stesso tempo è certa a Cafarnao (testimoniata da disegni di croci su alcuni cocci ritrovati da P. Loffreda durante gli scavi) la presenza già dal II secolo di una forte comunità giudeo-cristiana. Alcuni testi della Mishna riportano la maledizione dei rabbini contro questi cristiani chiamati gli “eretici” (minim) di Cafarnao. Questa comunità costruì verso il IV sec. una chiesa, sulla casa di Pietro, che la pellegrina Egeria visitò nel 380 testimoniando che «la casa del Principe degli Apostoli era stata trasformata in chiesa» e annotando che «le sue pareti sono rimaste immutate». Successivamente i bizantini vi costruirono una seconda chiesa nel V sec.: sul luogo della casa di Pietro eressero una chiesa ottagonale visitata dall’anonimo pellegrino di Piacenza nel 570 che ricorda come «la casa del Beato Pietro attualmente è una basilica».
Fu demolita dagli Ebrei nel 614, approfittando della invasione araba per opera di Cosroe. (Nel 629, in seguito alla riconquista dell’imperatore bizantino Eraclio, i cristiani distrussero in cambio la sinagoga). A partire dal 638, con l’occupazione araba, il villaggio declinò rapidamente finché, verso il 10° sec., verrà completamente abbandonato e dimenticato.

 

Mosaico della sinagoga di Bet Alfa

  • Mosaico della sinagoga di Bet Alfa

Le rovine dello sinagoga, datate VI secolo d.C., sono state scoperte in 1928 dai membri dei Kibbutz Bet-Alfa e Hefzi-Ba.
Il luogo è stato scavato nel 1929 da E.l. Sukenik dell’università ebraica di Gerusalemme. Gli edifici che circondano lo sinagoga sono stati scoperti in una scavo esplorativo nel 1962. La sinagoga è orientata a sud-ovest, con la facciata verso Gerusalemme.
Il pavimento in mosaico è uno dei più belli scoperti in Israele. La sinagoga include un corridoio centrale e due navate separate da due file di colonne. Sulla parete sud si apre un’abside che sporge dall’edificio, in cui, probabilmente, veniva conservata l’arca santa. La galleria delle donne sembra essere nel balcone, sopra le navate.
L’intero pavimento della sinagoga è ricoperto di un mosaico ben conservato.

La decorazione principale si trova nella navata centrale. In questa parte del mosaico sono dipinti oggetti rituali giudaici: l’arca santa, fiancheggiata da leoni, uccelli e Menorà (candelabri a 7 braccia), è circondata da animali, da frutti e da disegni geometrici.

Bet Alfa: mosaico con i dodici mesi

  • Bet Alfa: mosaico con i dodici mesi

Bet Alfa: mosaico con il sacrificio di Isacco

  • Bet Alfa: mosaico con il sacrificio di Isacco

Cafarnao, come si presenta attualmente, vista dal lago di Tiberiade

  • Cafarnao, come si presenta attualmente, vista dal lago di Tiberiade

Bet Shean: teatro

  • Bet Shean: teatro

Bet Shean: teatro

Durante il dominio romano in Terra Santa, Scitopoli fu al massimo della sua fioritura. Essa si estendeva nella pianura ai piedi del tell, sua originaria sede, e si arricchì di sontuosi edifici pubblici. Del III secolo dopo Cristo è il grandioso teatro romano, che comprendeva 5000 posti. Una strada, affiancata da alte colonne conduceva all’anfiteatro, ove si svolgevano i combattimenti tra gladiatori. Tutti codesti monumenti di Scythopolis romana furono rimessi in luce da scavi archeologici anche recenti.
Il cristianesimo si diffuse a Scitopoli nei primi secoli dell’Era volgare. Del IV secolo dopo Cristo è la costruzione di una chiesa dovuta alla munificenza del conte Giuseppe. Patrofilo ne fu il primo vescovo e di lui si ricorda che partecipò al concilio di Nicea (325). Pur avendo il cristianesimo preso piede a Scitopoli, vi si trovavano ancora numerosi abitanti pagani e secondo la testimonianza di san Epifanio, autore del Panarion, molti tra i cristiani locali aderivano all’arianesimo. Durante il breve regno di Giuliano l’apostata, vi furono a Scitopoli disordini anti-cristiani e in tale occasione fu dissacrata la tomba del vescovo Patrofilo (362). Nel 355 vi fu esiliato sant’Eusebio di Vercelli per aver rifiutato al concilio di Milano di condannare Atanasio, vescovo di Alessandria. Ci risulta che egli s’incontrò a Scitopoli con san Gaudenzio, vescovo di Novara e con Epifanio.
Nel 399 un provvedimento di carattere amministrativo contribuì ad accrescere l’importanza di Scythopolis. La Terra Santa fu allora divisa in tre province e Scythopolis divenne la capitale della provincia Palaestina Secunda, comprendente la Galilea, la piana di Esdrelon e la parte settentrionale della Transgiordania. Ciò ebbe importanza anche dal punto di vista ecclesiastico, poiché Scythopohis divenne sede metropolitana. E’documentato che metropoliti di Scitopoli parteciparono al vari concili ecclesiastici dell’epoca.

Bet Shean: capitello

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Bet Shean: via colonnata

Bet Shean: via colonnata

 

Bet Shean: via colonnata

 

Bet Shean: i bagni pubblici

  • Bet Shean: i bagni pubblici

Cafarnao: il quartiere abitativo e, sullo sfondo, la Sinagoga "bianca"

  • Cafarnao: il quartiere abitativo e, sullo sfondo, la Sinagoga “bianca”

Cafarnao: il fianco sinistro della Sinagoga "bianca" nel quale è possibile sgorgere le diverse stratificazioni dell'e

  • Cafarnao: il fianco sinistro della Sinagoga “bianca” nel quale è possibile sgorgere le diverse stratificazioni

Cafarnao: la Sinagoga

Cafarnao: la Sinagoga

La sinagoga.
La sinagoga, nettamente composta da due edifici (la sinagoga vera e propria e una scuola per scribi), è costruita in modo da sovrastare la città, secondo le prescrizioni rabbiniche. Essa dà subito l’impressione di una grandiosità che sembra eccessiva per una borgata di contadini e di pescatori. I suoi resti la fanno datare verso il IV-V sec. d.C.
La ricostruzione della sinagoga, con i resti ritrovati sul posto, fu iniziata da Padre Orfali nel 1921 e fu ripresa in questi ultimi anni dai Padri Corbo e Loffreda. I sondaggi effettuati, a partire dal 1969, sotto alcuni punti del pavimento rivelano tracce di abitazioni private risalenti al primo periodo romano. L’équipe archeologica francescana, continuando instancabilmente i lavori di ricerca nell’intento di ritrovare la sinagoga costruita dal centurione romano (Lc 7,1-10) e frequentata da Gesù, è arrivata ora a questa conclusione: quanto rimane della sinagoga del I sec. è sotto l’attuale del V sec. e si può intravedere il basamento in pietra basaltica lungo le basi dell’attuale. Gli assi di tale muro (sec. I), che tocca i quattro angoli della costruzione attuale (sec. IV-V), si presentano spostati rispetto alla sinagoga il cui ricorso inferiore non lega con esso ma vi si appoggia sopra soltanto. Si deduce che il muro di basalto è anteriore all’attuale sinagoga. I Padri Corbo e Loffreda hanno potuto esplorare la superficie interna e sotterranea recintata e compresa dai detti muri, dove fu scoperto il pavimento della sinagoga primitiva.
La sinagoga del IV sec. era un edificio rettangolare di m 24,40 per 18,65, costruita nello stile greco-romano, con capitelli corinzi. In un secondo tempo, a est della sinagoga, venne costruita anche una scuola con un cortile anch’esso lastricato e circondato da un porticato a colonne doriche.
Nell’interno della sinagoga, alla distanza di circa 4 m dalle pareti ovest, nord, est, corre uno stilobate, che sosteneva un colonnato.
Due linee di banchi di pietra si appoggiano rispettivamente ai muri ovest ed est. Il lato sud, in cui si aprono le tre porte d’ingresso, indicava la direzione verso Gerusalemme: ad essa si rivolgevano gli oranti. Una delle colonne sul fondo a destra porta in greco l’iscrizione dei donatori: «Erode (figlio) di Monimos e Giusto suo figlio insieme con i loro figli costruirono questa colonna». L’altra colonna a sinistra porta iscritta una dedica alla memoria del Padre Gaudenzio Orfali, il primo ricostruttore della sinagoga. Un portale nella parete est mette in comunicazione con l’edificio adiacente. Davanti al lato sud dei due edifici corre un portico largo circa 3 m, a cui si accede per gradini sui lati ovest ed est. Sul lato nord a sinistra (ovest) vi è un locale quadrato in pietre di basalto: forse era l’accesso alla scala che portava ad un eventuale matroneo.

Cafarnao: la Sinagoga con l'annesso edificio per la scuola della Torah

  • Cafarnao: la Sinagoga con l’annesso edificio per la scuola della Torah

Cafarnao: raffigurazione dell'Arca dell'Alleanza

Cafarnao: raffigurazione dell’Arca dell’Alleanza

Singolare raffigurazione di un tempietto pentastilo su ruote. Probabilmente vi si voleva raffigurare l’armadio per conservare i rotoli della Legge. Il motivo dell’Arca è molto comune nelle sinagoghe, ma solo in questo caso abbiamo la raffigurazione dell’Arca mobile, cioè su ruote.

 

 

Il lago di Tiberiade

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Tabgha: il mosaico della moltiplicazione dei pani

  • Tabgha: il mosaico della moltiplicazione dei pani

Tabgha: il mosaico della moltiplicazione dei pani

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Tabgha: mosaico nella Chiesa della Moltiplicazione

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Corazin: quartiere abitativo

  • Corazin: quartiere abitativo

Corazin: resti della sinagoga "nera"

  • Corazin: resti della sinagoga “nera”

Mt 11,16-22
Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra.

Corazin: la sinagoga "nera"

  • Corazin: la sinagoga “nera”

 

Corazin: cattedra della sinagoga
  • Corazin: cattedra della sinagoga

Corazin: resti della sinagoga

Corazin: resti della sinagoga

Frammento architettonico. Sulla pietra di basalto è stato scolpita la testa della medusa. È una particolare inatteso nella decorazione di una sinagoga!

 

Corazin: resti della sinagoga

  • Corazin: resti della sinagoga

 

Corazin: resti della sinagoga

  • Corazin: resti della sinagoga

Corazin: resti

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Corazin: edificio con torchio e frantoio

  • Corazin: edificio con torchio e frantoio

Corazin

  • Corazin

Corazin

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Le sorgenti del Giordano a Banyas

  • Le sorgenti del Giordano a Banyas

 

Le sorgenti del Giordano a Banyas

  • Le sorgenti del Giordano a Banyas

Castello di Nimrud

  • Castello di Nimrud

Panorama dal castello di Nimrud sull'alta Galilea

  • Panorama dal castello di Nimrud sull’alta Galilea

Corazin: resti della sinagoga

  • Corazin: resti della sinagoga

Meghiddo: le cosiddette "scuderie di Salomone"

  • Meghiddo: le cosiddette “scuderie di Salomone”

Il monte Tabor

  • Il monte Tabor

Nazareth: la chiesa inferiore della Basilica dell'Annunciazione

  • Nazareth: la chiesa inferiore della Basilica dell’Annunciazione

Attualmente Nazareth è la più grande città araba (circa 70.000 abitanti di cui 40.000 arabi) all’interno dello Stato di Israele, anche se è presente una forte comunità ebraica. È sede di moltissime comunità religiose. La città si apre ad anfiteatro sui primi contrafforti dei monti della Galilea prospicienti la pianura di Esdrelon a un’altitudine sul mare che va da 350 a 495 m. Dista dal lago di Tiberiade 24 km e 32 km dal mare. Dal 1948 è sorto e va sempre più sviluppandosi un grosso quartiere ebraico sulla collina che domina da oriente la città: Nazaret ‘Illit (cioè: Alta) abitata da immigrati ebrei.

 

Nazareth: la chiesa superiore della Basilica dell'Annunciazione

  • Nazareth: la chiesa superiore della Basilica dell’Annunciazione

Cafarnao, macina

  • Cafarnao, macina

Cafarnao, pressoio

  • Cafarnao, pressoio

La città di Tiberiade

  • La città di Tiberiade

Panorama sul lago di Tiberiade

  • Panorama sul lago di Tiberiade

Le acque del Giordano

  • Le acque del Giordano– che bella foto !

 

 

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