Anno di nascita: 5 ottobre 2014
Nati tra il serio e il faceto, sbocciati una calda domenica d’ottobre milanese. Tratto distintivo: amanti persi della laicità dello Stato.
DAL LORO FACEBOOK, SOTTO INFORMAZIONI
Ci siamo dati il compito di essere i Sentinelli della laicità, dell’antifascismo, dell’antirazzismo.
(DA UNA LORO LETTERA AI GIORNALI CHE ABBIAMO PUBBLICATO IN FONDO)
facebook ::: I SENTINELLI DI MILANO
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«Noi, i Sentinelli di Milano»
di REDAZIONE NEWS
Ciao a tutti,
siamo Domenico e Massimo, due uomini di 50 anni che stanno insieme da 13. Da 2 siamo anche sposati. Abbiamo detto «sì» a New York, è stato un giorno bellissimo.
La nostra unione, però, è un atto puramente simbolico in Italia: il certificato di matrimonio è carta straccia, qui da noi. Vi scriviamo perché siamo stanchi. Stanchi di non esistere come famiglia. Di non avere gli stessi diritti di tutte le altre famiglie. Ma reagiamo. Qualche mese fa, dopo l’ennesimo raduno delle Sentinelle in piedi, quel gruppo che si batte contro la l’estensione dei diritti alle coppie gay, quelli che stanno in piedi e leggono un libro in silenzio, abbiamo deciso di rispondere.
Abbiamo fondato un altro gruppo: ci chiamiamo I Sentinelli di Milano. Una cosa nata quasi per scherzo su Facebook che in poco tempo ha raccolto molte adesioni (siamo quasi 7 mila).
Ci siamo dati il compito di essere i Sentinelli della laicità, dell’antifascismo, dell’antirazzismo.
Non avete idea di quanto sia difficile non esistere per lo stato. Non solo non esistiamo, adesso siamo anche considerati «da curare». Per questo motivo domani ci incontriamo a Milano, per manifestare il nostro dissenso contro il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, organizzato – con tanto il logo Expo nella locandina – da associazioni che si propongono di curare l’omosessualità come se fosse una malattia. No, che se lo mettano in testa in testa: noi non siamo malati, siamo solo davvero stanchi. Stanchi di vivere in un paese che non riconosce minimamente i nostr idiritti, la nostra unione, la nostra famiglia.
Se avessimo vent’anni di meno ce ne saremmo già andati via da questa Italia. Magari verso un paese del Nord Europa, magari gli Stati Uniti. Ma a 50 anni questo cambiamento di vita ci spaventa. Così, se il nostro paese ci sta stretto, cerchiamo di “allargarlo” noi, lottando per i nostri diritti.
Siamo sempre stati impegnati di persona per cercare di cambiare le cose. Ogni giorno la comunità LGBT viene attaccata e offesa: “i gay non esistono”, “i gay sono malati”, “Facessero le cose a casa loro e non rompessero le scatole!”. Per questo motivo abbiamo sentito la necessità di rispondere a l’ennesimo insulto creando i Sentinelli di Milano. Lottiamo pacificamente col sorriso, e lo faremo anche domani. Domenico e Massimo
Invito con dedica:
Salvini, tombini,
sei dei più meschini.
Un tempo si diceva:
fascisti, carogne
tornate nelle fogne.
Adesso si dice
ancor la stessa cosa:
topini, meschini,
prendetevi Salvini.