Paolo Flores d’Arcais (Cervignano del Friuli, 11 luglio 1944) è un filosofo, pubblicista e ricercatore universitario italiano, direttore della rivista MicroMega. È anche collaboratore de la Repubblica, il Fatto Quotidiano, El País, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Gazeta Wyborcza.
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IL FATTO QUOTIDIANO DEL 23 NOVEMBRE 2019
IN EDICOLA/POLITICA
“Sardine come i miei Girotondi. Queste sono piazze di sinistra”
Paolo Flores d’Arcais – Il fondatore di MicroMega: “Bisognerà vedere se si tratta di una fiammata o realizzeranno qualcosa di non effimero”
“Quando ho visto le 12 mila persone in piazza a Bologna ho pensato: era ora! La sinistra sommersa esiste ancora!”. Paolo Flores d’Arcais, filosofo e giornalista, direttore di MicroMega, nel 2002 è stato uno dei protagonisti della stagione dei girotondi, insieme a Nanni Moretti, Pancho Pardi e molti altri, un movimento nato per contrastare le politiche e le leggi ad personam di Silvio Berlusconi. Migliaia di persone si ritrovarono a fare girotondi intorno a palazzi di giustizia, ministeri e ad altri luoghi simbolo. Un movimento composto essenzialmente dalla società civile che volle dare una risposta forte a difesa della democrazia e della Costituzione.
Flores, che effetto le fanno questi ragazzi?
Da un quarto di secolo in Italia assistiamo a un fenomeno unico nel suo genere: un prodursi irregolare ma continuo di movimenti di massa auto-organizzati che hanno come riferimento la necessità di realizzare la Costituzione e si trovano in polemica più o meno grande con le sinistre ufficiali. Oltre ai girotondi, abbiamo avuto le persone che scendevano in piazza a sostegno di Mani Pulite, due volte il popolo viola, le donne di “Se non ora quando”, le manifestazioni contro le leggi-bavaglio, per citarne solo alcuni. Ognuno di questi movimenti ha sue caratteristiche peculiari, quindi le sardine non possono essere appiattite sui precedenti. Ma è evidente che esiste un filo rosso che li tiene insieme. Anche perché ora in piazza ci sono le nuove generazioni, ma anche le precedenti.
A suo avviso qual è la peculiarità di questo nuovo movimento?
I promotori sono trentenni, giovani ma non giovanissimi. La loro caratteristica è di essere cresciuti con la crisi dei partiti già avvenuta e in un mondo dove il web è parte integrante, e a volte dominante, delle relazioni sociali. Sono due elementi che chi ha la mia età, ma pure i cinquantenni, fatica a capire fino in fondo. Ora bisogna vedere se si tratterà di una fiammata oppure se riusciranno a realizzare qualcosa di non effimero.
Voi foste una fiammata…
Il nostro errore fu credere che i partiti fossero riformabili. Non è così. Allora c’erano i Ds, oggi il Pd, ma è lo stesso. La sinistra in Italia non esiste più se non nella società civile. Come dicono le Sardine, qualche politico con la P maiuscola esiste ancora. Il problema è che sono incamerati in strutture burocratiche e di casta che paralizzano ogni volontà rinnovatrice.
Quindi le Sardine come possono andare avanti?
Dando continuità al movimento, che significa articolare la realizzazione della Costituzione, che è la loro bandiera, in una serie di obbiettivi programmatici che non sia un semplice no alle azioni di Salvini e delle destre. Devono darsi strutture elastiche e originali in cui gli elementi più attivi trovino la possibilità incontrarsi e di elaborare percorsi su temi cruciali della politica italiana.
Vede qualche altra somiglianza con i Girotondi?
Come ho detto, mettere la Costituzione al centro. La nostra Carta è tra le più avanzate, eppure tutti i governi che si sono susseguiti nella storia italiana hanno tentato di non metterla in pratica o addirittura di amputarla. E poi vedo l’entusiasmo, la gioia, l’allegria e la serietà. Su un nostro palco c’era scritto: una festa di protesta. Mi sembra di ritrovare lo stesso clima.
Vede invece delle analogie con le prime piazze del Movimento 5 Stelle?
No, innanzitutto nello stile. Qui c’è la gioia dell’impegno, non c’è il “vaffa”. Il “vaffa” di Beppe Grillo era un grido di protesta né di destra né di sinistra e abbiamo visto dove ha portato. Queste piazze, invece, sono di sinistra.