MARCO PALOMBI :: 400 milioni a tutti i Comuni per comprare cibo ai poveri– IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29 MARZO 2020

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29 MARZO 2020

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400 milioni a tutti i Comuni per comprare cibo ai poveri

400 milioni a tutti i Comuni per comprare cibo ai poveri

L’annuncio – Conte: “Mi aspetto che i supermercati facciano sconti fino al 10% a chi acquista coi nostri buoni”. Una prima risposta all’allarme dei sindaci

di Marco Palombi | 29 MARZO 2020

 

 

 

Le emergenze si sommano alle emergenze durante questa “chiusura da coronavirus”. In particolare nel Sud, ma non solo lì ovviamente, ne esiste anche una difficile da immaginare in un Paese tutto sommato ricco: l’emergenza fame a cui ieri il governo ha dato una prima risposta stanziando 400 milioni di euro. Lo ha annunciato ieri sera Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi: “Siamo consapevoli che ci sono persone che soffrono: ci sono le sofferenze psicologiche per il fatto di non poter uscire, certo, ma anche tante sofferenze materiali di chi ha difficoltà ad approvvigionarsi di prodotti alimentari e farmaceutici”.

 

La risposta del governo è in due atti predisposti ieri: un Dpcm che anticipa (rispetto a maggio) il pagamento di 4,3 miliardi su 6,5 totali del Fondo di solidarietà per i Comuni e, soprattutto, il suo rafforzamento immediato con 400 milioni di euro attraverso un’ordinanza di Protezione civile che vincola i fondi all’aiuto di chi è in difficoltà a fare la spesa.

 

Col lockdown, infatti, molte più persone del solito – chi lavorava in nero, certo, ma anche disoccupati, precari rimasti senza reddito, eccetera – fanno fatica a comprare da mangiare: giusto ieri il Banco Alimentare (che attraverso 21 banchi regionali e circa 7500 strutture assiste oltre un milione e mezzo di poveri ogni giorno) ha segnalato a livello nazionale un aumento del 20% delle richieste di cibo con punte fino al 40% in alcune zone, come ad esempio la Campania.

 

Una bomba sociale pronta a esplodere, secondo i report dell’intelligence pubblicati in questi giorni dai media, e che ha già visto alcuni casi di cronaca confermare gli allarmi: in Sicilia e in Campania, ad esempio, alcune decine di persone hanno tentato nei giorni scorsi di fare “spesa proletaria” nei supermercati (ora presidiati dalle forze dell’ordine); tentativi di “svaligiare” un paio di macellerie a Roma; scippi di sacchi della spesa in Puglia.

Per questo il governo ha deciso di intervenire in tutta fretta: “I Comuni potranno aiutare chi ha bisogno attraverso buoni spesa o con la consegna diretta di generi di prima necessità, anche avvalendosi delle associazioni di volontariato e del terzo settore – ha spiegato Conte –. L’obiettivo è che già la prossima settimana si possano erogare i buoni o consegnare direttamente le derrate alimentari. Non vogliamo lasciare nessuno da solo, siamo tutti sulla stessa barca, per questo invito la Grande distribuzione a fare uno sconto del 5 o anche del 10% a chi acquisterà con questi buoni”. In sostanza saranno i sindaci a doversi preoccupare di far arrivare gli aiuti dove serve e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro (primo cittadino di Bari) ha garantito una “risposta velocissima”: “Le risorse – ha spiegato – saranno ripartite tra i comuni con due criteri: la popolazione residente e l’indice di povertà”. In questo modo, almeno si spera, i fondi finiranno nelle zone in cui ce n’è più bisogno.

Quanto al resto, il presidente del Consiglio ha promesso che i soldi già stanziati nel decreto Cura Italia per cassa integrazione e altri sostegni al reddito arriveranno a destinazione altrettanto rapidamente: “Entro il 15 aprile, ma io spero anche prima. La burocrazia va azzerata e stiamo facendo tutto il possibile”.

 

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, invece, ha sostanzialmente bocciato la proposta di un’estensione del Reddito di cittadinanza arrivata dal suo collega (anche di partito) Giuseppe Provenzano, ministro del Sud, una proposta peraltro subito appoggiata dai 5 Stelle, che l’hanno lanciata come “reddito di emergenza”:

“Noi stiamo lavorando per rendere fruibile il prima possibile l’erogazione della cassa integrazione e dei 600 euro per gli autonomi: vogliamo rafforzare questa misura e allargarla nel prossimo decreto, il punto non è tanto modificare strumenti ordinari, ma trovare il modo di far fronte a una situazione straordinaria”.

Niet anche sull’altra proposta di Provenzano, peraltro solo accennata: una più accentuata progressività del sistema fiscale.

Gualtieri è ancor più sbrigativo: “Noi ci dobbiamo occupare dell’emergenza, non stiamo facendo una riforma fiscale”.

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