ATLANTE FARNESE, COPIA ROMANA DI UNA STATUA GRECA DEL II SECOLO D.C., TROVATA PRESSO LE TERME DI CARACALLA NEL 1546 — AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, SALONE DELLA MERIDIANA

 

 

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Statua romana di Atlante (sec II d.C.). Già nella Collezione Farnese, oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

 

Lalupa – Opera propria

 

 

 

La scultura vista da dietro

Lalupa – Opera propria

 

 

 

🇮🇹 Atlante Farnese, Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L ...

immagine da Pinterest

 

 

 

atlante farnese – La ceramica antica

foto da : https://www.laceramicaantica.org/

 

 

 

 

L'ATLANTE FARNESE | luxinfolio

 

 

 

Atlante Farnese, la fatica del dio ribelle - Italian Ways

 

 

 

 

 

Tra le sculture presenti nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e appartenenti alla collezione Farnese, una risulta essere di particolare importanza per gli studi che su di essa sono stati condotti. Si tratta della statua dell’Atlante Farnese.

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Rinvenuta presso le terme di Caracalla a Roma intorno al 1546, non si conosce il suo autore ma si sa che essa è una copia romana di originale greco databile II sec. d.C.. L’opera proviene dalla collezione di Paolo del Bufalo e venne acquistata nel 1562 da Alessandro Farnese. Prima di giungere a Napoli nel 1786, entrando a far parte delle eredità accumulate da Carlo III di Borbone, la statua fu sottoposta al restauro di Carlo Albacini. A quest’ultimo si devono la testa, le braccia e le gambe.

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Ma chi è Atlante? Diodoro Siculo (90 a.C. – 27 a.C.) ci parla di un re della Libia con questo nome, inventore della sfera celeste e del globo su cui essa venne rappresentata. Gli scrittori moderni sono convinti che questa di Diodoro sia una favola posteriore a quella degli antichi poeti greci, secondo la quale Atlante aiutò i Titani nella lotta contro gli dei, ecco perché Zeus lo condannò a reggere il mondo sulle spalle.

Dentro al Museo: ATLANTE FARNESE

La statua rappresenta un uomo barbuto che tenta con tutte le sue forze di sostenere il globo celeste. Il corpo nudo mostra i suoi muscoli possenti nello sforzo estremo.

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La lavorazione della barba ci permette di avvicinare la statua al modello figurativo caro alla tradizione microasiatica di Rodi, mentre il panneggio del mantello, gonfio e pesante alla produzione tardo ellenistica. Sul globo sono rappresentati l’equatore, l’eclittica con la fascia dei 12 segni dello zodiaco, i cloruri (2 cerchi meridiani che passano per i poli e per i punti dei solstizi e degli equinozi),i due circoli polari. Lo scultore si basò per fare questi disegni in rilievo sul poema di Arato (310 a.C.-240 a.C.), poeta greco che parafrasò in versi i Fenomeni dell’astronomo Eudosso (408 a.C.-355 a.C.), anche se questi commise degli errori. Vennero rappresentati infatti i due circoli ad una distanza polare di 40° e 41°, ovvero alla stessa latitudine della Macedonia, distanza ricorrente per i due circoli tutte le volte che i Greci procedevano alla realizzazione di Globi celesti.

Museo di Napoli - Piano Terra - Collezione Farnese - Atlante

Nella parte superiore del globo farnesiano, dove si trova l’emisfero boreale (polo artico), non sono leggibili bene le costellazioni a causa del deterioramento del marmo. In questa zona c’è una cavità forse effettuata in un secondo momento per utilizzare la scultura come fontana e porvi alla sua sommità o una Vittoria o un Giove; la parte inferiore invece, quella dell’emisfero australe o antartico, che poggia sulle spalle dell’Atlante, è stata posta qui perché non si conoscevano le costellazioni di questa parte di cielo.Dopo Eudosso e Arato ci fu la redazione da parte di Ipparco di Nicea (190 a. C.-120 a.C.) di un catalogo con la descrizione di 1080 stelle, e successivamente con Tolomeo (100 d.C.-175 d.C.) venne creato l’Almagesto, catalogo stellare dal nome arabo datato 140 d.C. e dedicato all’imperatore Antonino Pio.

Museo Archeologico Nazionale di Napoli: l'Atlante del Farnese

Tolomeo fece confluire al suo interno le conoscenze apprese dal catalogo di Ipparco, facendo in modo che questo non andasse perso. Studiosi come gli astronomi Francesco Bianchini e Gian Domenico Cassini datano la statua farnese intorno al 150 d.C., in età antonina. Sotto Antonino l’iconografia dell’Atlante si riveste di un ulteriore significato: l’Atlante è come l’imperatore, egli sostiene il peso della volta celeste così come questo l’impero.L’Atlante Farnese è attualmente visibile nella Sala della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, così chiamata per la presenza di una meridiana tracciata nel 1790-93 da Giuseppe Cassella.

Germana Volpe

Napoli. L'Italia. Atlante Farnese, scultura II secolo D.C. Museo ...

Bibliografia:

– Historiographic and numerical notes on the Atlante Farnese and its celestial sphere, Vladimiro Valerio-Wien-1987

Sfere terrestri e celesti di autore italiano oppure fatte o conservate in Italia, Matteo Fiorini, (Roma 1899)

.–The Farnese sculptures, Edited by Carlo Gasparri- Napoli: Electa Napoli 2009.

Le sculture ideali, a cura di Carlo Gasparri; testi di Carmela Capaldi e Stefania Pafumi; fotografie di Luigi Spina, Milano, Electa 2009.

Sculpture Of Atlante Immagini & Sculpture Of Atlante Fotos Stock ...

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15 ottobre 2014

L’ATLANTE FARNESE

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