( la poesia )
Quel che ha di bello è che è breve!
Alcise
egon schiele, tulln an der donau, 1903 – Österreichische Galerie Belvedere
Ci ritroveremo
con gli occhi aperti
e la paura di tacere
lascerà parole
dove un tempo
eravamo noi.
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Mi piace Egon Schiele. Ultimamente lo trovo un po’ dovunque ed è bene. Guardo queste due tettoie e se cambio un po’ il mio punto di vista mi sembrano fatte di libri, anziché di tegole, magari un po’ scombinati.
Grazie agli amministratori del blog per la pagina e per l’accuratezza!
GRAZIE A TE CARO ALCISE, SPERIAMO DI RICEVERE ALTRI DONI COME QUESTO…MAGARI PRESTO, CHI LO SA ? CHIARA PER IL BLOG
Caro Alcise,
la tua poesia è molto bella, suscita in me tante emozioni.
Penso a ciò che non si dice, a ciò che ha occhi aperti dentro di noi, ma non ha voce.
Penso al tempo che ci spinge avanti inesorabilmente. A quello che eravamo che non ha più luogo, solo un sentire lontano che trova poche banali parole.
Un abbraccio MG
Grazie,
se fosse veramente una poesia lascerebbe sensazioni diverse in chiunque la legga ed emozioni. Non lo dico per piaggeria o finta modestia ma a me, una volta scritto ( di mio, ovviamente) sembra subito banale.
Non so cosa possa definire una poesia.
Il dizionario dice: ” ogni impressione derivante dalla realtà, che commuove ed esalta l’animo”. Perfetto!
Io direi: un tentativo audace di esprimere il difficile sentire che ci attraversa.
Mi piacerebbe leggerne un’altra. MG
ti rispondo con alcuni versi di un poeta a me caro ma poco conosciuto:
……….
” Talvolta infatti io mi vedo come uno
di quei poveri santi
che sulle tele delle sacrestie
stanno in adorazione della Vergine,
inutilmente aspettando uno sguardo.
Ma vi dico, in verità,
che volentieri darei, se pur l’avessi,
una tanto gloriosa vocazione
per un poco d’allegra umanità”
Come vedi non rispetta alcuna metrica, neppure lo spazio bianco
ha però un’indiscussa musicalità che un tutt’insieme col sentimento che esprime.
Cosa vorrei dimostrare?
Credo di essermelo dimenticato mentre trascrivevo i versi; però posso dirti che la poesia è tutto tranne la definizione di un vocabolario.
Sembra facile tant’è che tutti, in un momento della loro vita hanno scritto qualche verso, perfino il geometra che m’ha preparato i documenti per l’IMU in scadenza 🙂 …. però i poeti, quelli veri che restano sono pochi.
Grazie MPG io ho sempre dei grossi dubbi!
p.s. dimenticavo, il poeta è quell’invidioso capostazione di Tarquinia ( mi pare), che quando veniva a Roma e s’incontrava coi grandi suoi pari al bar a p.zza del Popolo ( ultimamente mi sfuggono un po di nomi) a Roma, , ascoltava standosene in silenzio, un po’ appartato, a rimuginare, cosa, chi lo sa?
” un’indiscussa musicalità che ne fa un tutt’insieme col sentimento che esprime” In fordo cercava quello che a lui spesso è mancata: un po’ di leggerezza 🙂
Un po’ di leggerezza . . . sì, ci vuole sempre un po’ di leggerezza e uno sguardo benevolo su di sè e sugli altri. Forse un gioco, una finzione, oppure una convinzione o se non altro un tentativo . . . non so , ma non potrei vivere senza un po’ di leggerezza.
Un buon giorno a te. MGP