TULLIO DE MAURO, INTERNAZIONALE DEL 25 MARZO 2016 ::: Donald Trump educatore

 

 

 

President Donald Trump Tweetstorm – The Saturday Edition – Deadline

Nel 2016 ha iniziato la sua campagna elettorale per la Casa Bianca

 

Università degli Studi di Palermo

Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 31 marzo 1932 – Roma, 5 gennaio 2017) è stato un linguista e accademico italiano, ministro della pubblica istruzione dal 2000 al 2001 nel governo Amato II.

 

Carta da Parati Porticciolo - Torre Annunziata - Napoli - Campania ...

TORRE ANNUNZIATA, CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI

 

 

 

INTERNAZIONALE DEL 25 MARZO 2016

https://www.internazionale.it/opinione/tullio-de-mauro/2016/03/25/stati-uniti-donald-trump-educatore

 

 

DONALD TRUMP

Donald Trump educatore

Tullio De Mauro, linguista

25 marzo 2016

Negli Stati Uniti era abituale per le buone famiglie riunirsi a seguire in televisione i dibattiti delle elezioni presidenziali: un’occasione per educare i figli a cogliere, al di là dell’asprezza dei confronti, il senso della diversità di idee politiche come essenza della vita democratica. E nelle scuole gli insegnanti facevano la loro parte con la stessa finalità.

Ora però genitori e insegnanti si trovano in difficoltà. Donald Trump, immobiliarista e imprenditore televisivo di successo, cavaliere dell’Ordine della luce della repubblica di Georgia, ha introdotto nei dibattiti elettorali elementi difficili da gestire in una prospettiva educativa.

Nel New York Times (10 marzo) una giornalista ha raccolto le opinioni dei favorevoli a Trump: ammettono che ci sono violenze verbali e minacce non usuali, ma invitano a badare alla bontà sostanziale delle proposte trumpiane.

I non favorevoli vanno all’attacco anche di queste: generiche, truculente. Ma soprattutto genitori e insegnanti lamentano le diseducative violenze e sconcezze verbali. Trump insulta l’avversario, lo sbeffeggia per la sua origine nazionale o etnica, per i suoi vestiti o per il fisico, minaccia chi lo interroga, porta alla ribalta parole grevi, “farsela sotto”, “bagnarsi i pantaloni”, “io ce l’ho più grosso del tuo”, “farsi una sega”.

Se poi c’è un’interlocutrice Trump la assale a suon di mestruazioni e assorbenti. Bisogna ammetterlo: perfino i nostri Bossi, Berlusconi e Salvini e il Vaffanculo day di Grillo escono battuti dal confronto.

 

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