Per I Grandi Cinici ( Roberto, tu ) torna la coppia gattino e pulcino…alla fine ” ridormono ” nelle braccia uno dell’altro…

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=uXnLyUZYkVw

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5 risposte a Per I Grandi Cinici ( Roberto, tu ) torna la coppia gattino e pulcino…alla fine ” ridormono ” nelle braccia uno dell’altro…

  1. roberto scrive:

    Il pulcino. amico mio,
    è cosa gialla

    se lo pungi con lo spillo
    fa “pio pio”
    e
    se poi con un martello
    gli dai un colpo sul cervello
    fa ciack
    e muore.

    ————————–
    quel gattino è ovviamente stupido.
    Ne ho già conosciuto uno così.

  2. Donatella scrive:

    Pietà per i pulcini e per i gatti stupidi. In genere i grandi cinici sono dei grandi “teneroni”.

  3. roberto scrive:

    Donatella, l’ho capito! Inutile che lo ripeti due volte! 🙂

    • Chiara Salvini scrive:

      è un difetto del suo computer… io le dico che l’ha programmato per farmi credere che fa più commenti…( di quei tanti che fa già )- ciao caro Roberto, la poesia è ” bella e semplice come una canzone “, non so se riesco a pubblicarla oggi, sono di valigie, se ce la faccio, te la metto sul tuo facebook…

  4. roberto scrive:

    e dove stai andando?
    Ed io che ti stavo mandando un piccolo breve racconto che ora, dopo vent’anni mi ha fatto sentire un piccolo Giulio verne.
    Ma dove vai?
    Stai bene?

    Beh io intanto te lo posto qui (anche perchè non ho mai capito come muovermi altrimenti, così occupo spazi altrui!)
    Eccoqua:

    ————

    Ritorno al passato:
    ——-

    Mi stanno emarginando. Non posso dare un nome o un volto a queste persone. Direi… tutti ! ! Sembro pazzo ? Possibile. A volte me lo chiedo anch’io. Eppure ho segnali tangibili , anche se per la maggioranza inesistenti o quasi invisibili. Mi stanno lentamente ma inesorabilmente chiudendo nell’angolo. Assomiglio sempre più ad un pugile suonato. Ma io non cedo. Credo nella mia libertà personale da ormai sessant’anni e non cambierò atteggiamento certo ora.
    Ieri ne ho avuto l’ ennesima conferma. Ero in giro per lavoro sul mio monopattino elettrico, quando mi ricordo di dover fare una telefonata urgente.
    Cerco la solita cabina. So che in via Turati ce n’è più di una. Svolto quindi in quella direzione. Ecco, ne incontro tre. Ma non posso nemmeno avvicinarmi. Le cabine hanno cambiato completamente d’ uso : ora, e solo ora, ne prendo atto. Chissà, una certa forma di ottundimento mentale mi ha costretto a negarmi l’evidenza. Ora le cabine sono utilizzate come miniappartamenti per extracomunitari…Vedo intere famiglie che, sistemando una tenda sul tetto della cabina, ne hanno fatto una stanza con veranda, hanno messo tendine alle pareti per chiuderne la vista. I più abbienti, anche in questo caso, esistono le distinzioni di classe, hanno la cabina tripla !
    Insisto nella mia ricerca . Non posso credere che sia finita cosi. Anche l’ultima, quella che ho utilizzato fino ad una settimana fa.. anche quella, ha cambiato destinazione : ora è un piccolo e delizioso chiosco di fioraio giapponese. Mio malgrado l’apprezzo : almeno è ingentilita.
    Mi vogliono costringere a comprare un cellulare. Lo so. Tutte le mattine, quando lo dimentico, e alzo la cornetta del telefono fisso di casa.. una voce metallica mi comunica che per me.. si, mi chiamano anche famigliarmente per nome ! Che per me c’è un’offerta specialissima : se compro un telefono cellulare ho lo sconto dell’ottanta per cento e un anno di telefonate prepagate, basta che accetti i messaggi pubblicitari ogni 20 secondi…messaggi della durata di due secondi…”Ma cosa vuoi che siano, mi deride – si , mi deride ! ! – la voce metallica, due miserabili secondi contro la comodità di chiamare chi vuoi – mi da anche del tu ! ! – quando vuoi, da dove vuoi e… senza nemmeno comporre il numero.. Basta che lo pensi ! ! Già, perché insieme al cellulare ora regalano un piccolo impianto che fissano, con una semplicissima operazione, dicono loro, nella parte laterale del cervello, appena sopra l’orecchio destro, a contatto con certi nervi che trasmettono impulsi…

    Ma io oggi ho deciso, perché non resisto più : troppo preponderanti le forze contro di me. Inutile, devo riconoscerlo : non ho più la forza d‘animo e la volontà per combattere il mondo intero. So che ormai sono rimasto solo : l’unico acellularide ! Cosi, in un momento di massima lucidità e di massima rabbia, ho strappato, con fili e tutto, l’apparecchio fisso di casa e l’ho buttato nel tritarifiuti insieme alla voce che ha tirato l’ultimo rantolo : ah ! ! Che piacere sentirla ! !
    Ma ora, come faccio ? Anch’io ho necessità di comunicare e…lo sanno tutti : la parola ormai è fuori uso oltre che fuori moda : ora basta pensare quel che si vuol dire. Sono ormai affetto da un gravissimo handicap, come i sordomuti dei vecchi tempi ( anche per loro ormai il problema è risolto !) Ma io come faccio a comunicare ?
    Ho un momento di panico e penso che dovrò adeguarmi, dovrò cedere ed anch’io lasciarmi trapanare il cervello e dipendere…da qualcuno che non saprò mai chi sia…qualche entità sconosciuta che ormai controlla tutti, se non vorrò morire di fame e di stenti, inascoltato e assolutamente ignorato.
    “Eppure ,penso, ho le mani, le mani sono sempre servite a qualcosa… i gesti….certi gesti e movimenti delle mani sono inequivocabili.” Cosi, mentre la civiltà avanza, io ritorno al passato remoto.

    ——
    Roberto rododendro
    19.04.2001

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