+++ ANTONELLO CAPORALE, INTERVISTA A GIANFRANCO VIESTI, PROF. ECONOMIA, UNIV. BARI :: “Se il partito del Nord si divora il Recovery al Sud solo briciole?”— IL FATTO QUOTIDIANO DEL 01 MARZO 2021 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 01 MARZO 2021 

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/01/se-il-partito-del-nord-si-divora-il-recovery-al-sud-solo-briciole/6116989/#

 

“Se il partito del Nord si divora il Recovery al Sud solo briciole?”

 

 

“Se il partito del Nord si divora il Recovery al Sud solo briciole?”

GIANFRANCO VIESTI  ( Bari, 1958 ) E’ DOCENTE DI ECONOMIA ALL’UNIVERSITA’ DI BARI.

Ha lavorato in molte occasioni con l’Ocse, la Banca Mondiale e l’Unido (in diversi paesi esteri, specialmente in America Latina e in Asia), e a più riprese con il governo italiano, governi regionali e istituzioni locali alla definizione di politiche di sviluppo locale e regionale.

Nel 1998-2000 è stato consigliere economico di Fabrizio Barca, capo del Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione del ministero del Tesoro, bilancio e programmazione economica. Nel 1999 ha presieduto la commissione per la redazione del Piano d’azione nazionale per l’occupazione. Nel 1997-98 ha fatto parte del Consiglio degli esperti economici del presidente del Consiglio Romano Prodi.

DAL : http://profgviesti.it/curriculum/

 

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Gianfranco Viesti: “Il Sud non vive sulle spalle di chi produce”

 

LIBRI | Gianfranco Viesti

 

 

Antonello Caporale, Il Fatto Quotidiano

di Antonello Caporale | 1 MARZO 2021

Antonello Caporale (Palomonte, 11 settembre 1961) è un giornalista e saggista italiano.

Dopo una breve parentesi al quotidiano l’Unità, viene assunto da La Repubblica nel giugno del 1989.

Ha fondato l’Osservatorio permanente del doposisma della Fondazione MIdA.

Lasciata la Repubblica, nel settembre 2012 è passato lavorare per Il Fatto Quotidiano, di cui è caporedattore.

opere nel link sotto :

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonello_Caporale

 

 

Tre ministri dei dicasteri economici pesanti, il presidente della Cassa depositi e prestiti, il sottosegretario al coordinamento di tutta la politica economica. Tutti lombardi, residenti lungo l’asse che da Mantova conduce a Varese e due di essi (il ministro Colao e il presidente di Cdp Gorno), addirittura testimoni di nozze. Esiste un partito del nord? E, nel caso, come dimostrerà la sua influenza?

“Non si può dire che la geografia sostituisca la politica. Si può presumere però che il dato territoriale influisca eccome”.

 

Il professor Gianfranco Viesti, da Bari, conduce spesso in solitaria la campagna in difesa di un Sud depredato da quel potere affluente e decidente che staziona sopra Roma.

Mi preoccupo che la ripartizione delle risorse, specialmente ora che bisogna iscriverle nel grande registro degli appalti, delle opere da realizzare, di cui si compone questo Recovery plan, avvenga nel solco di sempre: di più al nord e di meno al sud. Più dei grandi capitoli generali, delle linee di fondo che mettono d’accordo tutti, temo le cifre di dettaglio. Opera per opera. Ciò che si fa e ciò che si cassa. O meglio: ciò che si aggiunge, dove si aggiunge, e ciò che si toglie, dove si toglie.

 

Le opere al Sud sono quelle di sempre. Essendo da trent’anni ferme al palo, si ripropongono nella stanca litania.

Mettere nel Recovery, faccio un esempio, la realizzazione del grande asse ferroviario Napoli-Bari sarebbe un atto di pura sostituzione. Prenderemmo i soldi del Recovery per un’opera già programmata e finanziata. Cosa si aggiunge? Questo è il vero pericolo, perché il Sud, anche per suoi demeriti, subirebbe due colpi in testa. L’esito della pandemia è illuminante.

 

La pandemia ha fatto male soprattutto al nord. La Lombardia ha pagato più di tutti.

Dal punto di vista sanitario le cose stanno così, ma dal punto di vista economico la crisi è generalizzata.

 

L’idea della Moratti, l’assessora alla Sanità lombarda, di godere di maggiori vaccini per mettere in sicurezza il tessuto produttivo, la locomotiva che traina l’Italia?

Conosce la teoria dello sgocciolamento? È quella idea di fare ricco chi è più ricco perché in qualche modo il di più gocciolerà poi nelle tasche del povero. Veste di altruismo un principio egoistico. Il “trainato” spesso scompare nella nebbia padana e addio alle promesse. In verità il Nord aumenta di peso e di Pil se la domanda del Sud aumenta di consistenza. Se anche al di sotto del Garigliano si spenderà, si comprerà, si investirà e soprattutto si produrrà.

 

La pandemia non deve contare nei saldi di spesa del Recovery e del bilancio statale?

Oggi le regioni del Sud, eccetto la Puglia e la Sardegna, hanno ogni 100mila abitanti 81 unità sanitarie. Più nel dettaglio al Sud per 100mila abitanti sono in servizio 35 infermieri. Nel resto d’Italia, e soprattutto al nord, questo rapporto è di 108 sanitari per 100mila abitanti, di cui 49 infermieri. È chiaro che la capacità sanitaria avrà un suo ruolo già nell’esito delle vaccinazioni di massa. Sarà colpa del Sud sempre attardato o delle forze in campo diseguali? E se sono diseguali, l’investimento nella sanità dovrà essere più corposo nei territori più fragili, giusto?

 

Giusto.

Aspettiamo di leggere le tabelline delle ripartizioni.

 

Lei non ci crede.

Attendo speranzoso. Cambio esempio: l’Italia si è impegnata ad innalzare fino al 33% la soglia dei bimbi con età inferiore ai due anni da accogliere nei nidi. Oggi l’Emilia si attesta sul 38% mentre la Campania è ferma al 9%. Se resistono le diseguaglianze l’Emilia aumenterà la quota e la porterà al 45%, la Campania al 15%. L’obiettivo sarà raggiunto ma lo squilibrio resterà intatto.

 

Perciò teme il partito del nord.

Per adesso resta una suggestione. Mica possiamo fare il processo alle intenzioni?

 

A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, diceva Giulio Andreotti.

E anche questo è vero.

 

 

 

 

Mezzogiorno a tradimento. Il Nord, il Sud e la politica che non c’è

 Gianfranco Viesti

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Editore: Laterza
Collana: Saggi tascabili Laterza
Edizione: 2
Anno edizione: 2009
In commercio dal: 15 gennaio 2009
Pagine: 205 p., Brossura
12 euro, prezzo pieno

Siamo il grande malato d’Europa, con tutti i sintomi di un malessere grave: impoverimento, incertezza del futuro, precarietà lavorativa, percezione di insicurezza sociale, smarrimento identitario. Mentre la politica sembra aver perso la capacità di indicare una direzione, l’icona-simbolo del Mezzogiorno è divenuta la ‘monnezza’ campana, monumento allo spreco di colossali risorse pubbliche, all’incapacità (o alla vera e propria corruzione) delle classi dirigenti meridionali, all’attitudine a una protesta ottusa. Sempre più il Sud è percepito da molti come altro da sé, e discorsi che un tempo venivano sussurrati nei bar della provincia trevigiana oggi trovano spazio sulla prima pagina del “Corriere della Sera”. Ma quanto è reale e documentata l’immagine che si propone dell’economia e della società meridionale? Quanto è vera l’opinione secondo la quale le politiche di sviluppo che si sono portate e si portano avanti al Sud sono tutte, inevitabilmente, un disastro? La verità è un’altra: spesso in Italia chiamiamo “Mezzogiorno” quello che non ci piace o non vogliamo vedere del nostro paese e le difficoltà che non riusciamo a superare. Immaginiamo che sia altro dal resto delle regioni settentrionali. Non è cosi. Risolvere i problemi del Mezzogiorno e risolvere i problemi dell’Italia richiede la stessa strategia di fondo.

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1 risposta a +++ ANTONELLO CAPORALE, INTERVISTA A GIANFRANCO VIESTI, PROF. ECONOMIA, UNIV. BARI :: “Se il partito del Nord si divora il Recovery al Sud solo briciole?”— IL FATTO QUOTIDIANO DEL 01 MARZO 2021 

  1. i. scrive:

    I timori di Gianfranco Viesti sono più che giustificati.

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