Mario #Giacomelli
REPUBBLICA – 23 FEBBRAIO 2024
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Una mostra di Mario Giacomelli per i vent’anni di Mufoco, il museo della fotografia e dell’immagine tecnologica
di Davide Rondoni,
presidente del Museo della fotografia contemporanea ( MUFOCO)
Mario Giacomelli, “Questo ricordo lo vorrei raccontare”, Archivio Mario Giacomelli © Rita Giacomelli
Negli spazi rinnovati di Villa Ghirlanda, a Cinisello Balsamo, l’omaggio al grande artista alle soglie dei festeggiamenti per il centenario della nascita. Ospitiamo un intervento del presidente del museo
I vent’anni, diceva Montale, portano un’ombra di minaccia, ma di più una luce di vitalità. “La tua gaiezza impegna già il futuro” scrive il poeta della musa ventenne esposta agli scogli e al mare. Il Mufoco come la Esterina della poesia? Un museo che si accende e si rinnova. Che accetta la sfida di essere luogo di lavoro sul tema oggi centrale ed esplosivo della creazione delle immagini.
Per chi, come me, vive nell’arte della poesia, vedere la tenacia e la vitalità di questo ventenne rammemora certi versi di Montale e di Penna o degli antichi che vedevano nella giovinezza un’ombra di minaccia e una irrefutabile potenza. Un museo che si reinventa e accetta sfide plurime. Mufoco è il più autorevole museo di fotografia contemporanea del nostro Paese.
Lo rendono tale lo straordinario archivio, la ventennale storia di iniziative che in questi ultimi due hanno toccato traguardi importanti, come la recente grande mostra alle Scuderie del Quirinale, “L’Italia è un desiderio” insieme alla prestigiosa Fondazione Alinari, la collaborazione per la grande mostra omaggio che Milano ha dedicato a Gabriele Basilico, e la prossima mostra in sede sugli estremi lavori di Mario Giacomelli, prezioso testamento artistico del Maestro, nonché i diversi progetti in Italia e all’estero dedicati a nuove energie artistiche.
Mario Giacomelli, “Questo ricordo lo vorrei raccontare”, Archivio Mario Giacomelli © Rita Giacomelli
Il nostro Museo è vivissimo per la attitudine, consona a una arte recente e mutevole come la fotografia, alla continua messa in discussione e al perpetuo rinnovo. Ora a vent’anni si compie un doppio passo. Uno è rappresentato in questi giorni dalla riapertura degli spazi in parte ridisegnati e attrezzati grazie ai fondi PNRR che faciliteranno la fruizione di visitatori speciali, e grazie al lavoro di invenzione e di perizia a cura di Dotdotdot. il Museo è davvero accessibile a tutti, e lo sarà sempre di più. E, altro passo in corso, siamo al termine di un iter che porterà ad adempiere pienamente alla vocazione del Mufoco. – essere il museo nazionale di fotografia del nostro Paese.
Mario Giacomelli, “Questo ricordo lo vorrei raccontare”, Archivio Mario Giacomelli © Rita Giacomelli
Il debito di amicizia con Giovannni Gastel, che per primo mi avvicinò al museo a cui molto teneva, a cui ora si aggiunge il debito con un altro amico che se ne sta in cielo a fotografare l’Invisibile, Giovanni Chiaramonte, mi hanno motivato a riprendere il percorso già avviato da chi mi ha preceduto. Il piccolo e combattivo Mufoco in questi giorni festeggia i suoi vent’anni con un omaggio straordinario al grande maestro della fotografia, Mario Giacomelli e al suo lavoro estremo Questo ricordo lo vorrei raccontare. Il Museo di Fotografia Contemporanea con questa ospitalità, dal 24 febbraio al 19 maggio, non sta solo rendendo un giusto tributo a uno degli indiscutibili grandi della fotografia italiana e europea, ma sta seguendo le tracce del “mago” che viene dalla terra di Leopardi.
Mario Giacomelli, “Questo ricordo lo vorrei raccontare”, Archivio Mario Giacomelli © Rita Giacomelli
Mario Giacomelli scrive con la luce e il buio, con i lumi e le buita?, fa qualcosa che e? luogo e teatro, memoria e dissolvenza di se?, recupero e invenzione. Insomma fa scrittura-luce, scrittura-buio, scrittura-ombra. E riavvicina tutti alla radice “ph” del verbo phainomai, e che tiene – al di la? delle discussioni filologiche – in un’unica fonte l’apparire di fenomeno, di fantasma, di fantasia e di pho?s, luce. Il mago Giacomelli ci ha regalato con il suo lavoro estremo, un antico e futuro viaggio.
Mufoco presenta “Questo ricordo lo vorrei raccontare”. L’ultima serie fotografica creata da Giacomelli poco prima della sua scomparsa, per la prima volta esposta nella sua interezza. La mostra, che si apre il 24 febbraio e sarà visitabile fino al 19 maggio, si completa con l’uscita e la prima presentazione del volume “Mario Giacomelli. Questo ricordo lo vorrei raccontare” (Skinnerboox), ideato dall’editore Milo Montelli, che ne è curatore insieme a Katiuscia Biondi Giacomelli, direttore artistico dell’archivio del maestro.
*** Se invece di Villa Ghrilanda e il Museo di Fotografia contemporanea,
vuoi vedere altre foto di Mario Giacomelli — VAI AL FONDO -.-
CINISELLO — VILLA GHIRLANDA
MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORAEA
Il Museo di Fotografia Contemporanea occupa interamente l’Ala Sud di Villa Ghirlanda, a Cinisello Balsamo città di oltre 70.000 abitanti situata a pochi chilometri da Milano.
L’edificio di Villa Ghirlanda, complesso seicentesco di pregio architettonico e rilevanza metropolitana, è costituito da un corpo centrale con ampie sale affrescate e da due corpi laterali. Insieme al giardino storico di Ercole Silva che le si apre davanti (notevole esempio di giardino all’inglese e luogo di incontro e di attività all’aperto), la villa costituisce il cuore del centro urbano, sia in senso geografico che simbolico.
Il Museo di Fotografia Contemporanea opera dal 2004, anno della sua inaugurazione, nella sede di Villa Ghirlanda, complesso architettonico secentesco con ampio parco all’inglese situato nel centro storico di Cinisello Balsamo, a pochi chilometri da Milano.
Unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia contemporanea, è una struttura attiva nel campo della conservazione, catalogazione, studio e divulgazione della fotografia, con particolare accento sulle trasformazioni tecnologiche in corso e sul rapporto fra la fotografia e le altre discipline espressive.
Il patrimonio fotografico del Museo comprende oltre 2 milioni di opere fotografiche, tra stampe in bianco e nero e a colori, diapositive, negativi, video, installazioni di oltre 1000 autori italiani e stranieri. L’insieme delle immagini costituisce uno spaccato significativo della fotografia dal secondo dopoguerra a oggi, con particolare accento sugli sviluppi della fotografia strettamente contemporanea, dunque dagli anni Settanta a oggi, e sulla attuale evoluzione del mezzo nel suo passaggio dalle pratiche analogiche alle soluzioni digitali.
I fondi fotografici conservati presso il Museo comprendono opere di autori italiani e stranieri e derivano da committenze, depositi, donazioni.
Inoltre, il Museo custodisce la più grande biblioteca specialistica in fotografia esistente in Italia e una delle maggiori in Europa, che conta oggi 20.000 volumi e riviste, provenienti da acquisti, scambi con altre istituzioni e da numerose donazioni di privati
Il Museo opera in un contesto nazionale e internazionale, ma al tempo stesso è fortemente radicato nel territorio metropolitano in cui si trova, ponendosi in continuo dialogo con le comunità che vi abitano.
La Fondazione Museo Fotografia Contemporanea è costituita da Comune di Cinisello Balsamo e da Città metropolitana di Milano (Enti fondatori).
Regione Lombardia e Ministero della Cultura sostengono l’istituzione.
https://mufoco.org/about-us/
ALTRE OPERE DI MARIO GIACOMELLI :::
LEGAMI TRA LE OPERE DI MARIO GIACOMELLI E QUELLE DI BURRI
Voglio ricordare che il Museo di Fotografia fu fortemente voluto e creato a Cinisello Balsamo da una giunta di sinistra, con sindaco Daniela Gasparini. A Cinisello Balsamo fu anche accolta, in un’altra villa storica, una facoltà dell’Università della Bicocca di Milano.