Amparo Ochoa – Mujer
Canción escrita por la venezolana Gloria Martín e interpretada por la extraordinaria cantante mexicana ya fallecida Amparo Ochoa. Extraída del CD “Mujer”, editado por “Discos Pueblo”, no sé qué año.
Mujer, si te han crecido las ideas,
de ti van a decir cosas muy feas:
que no eres buena, que si tal cosa;
que cuando callas te ves mucho más hermosa.
Mujer, espiga abierta entre pañales,
cadena de eslabones ancestrales,
ovario fuerte, dí lo que vales,
la vida empieza donde todos son iguales.
Ángela James o antes Manuela,
mañana es tarde y el tiempo apremia.
Mujer, si te han crecido las ideas,
de ti van a decir cositas muy feas,
cuando no quieras ser incubadora,
dirán: no sirven estas mujeres de ahora.
Mujer, semilla, fruto, flor, camino,
pensar es altamente femenino.
Hay en tu pecho dos manantiales,
fusiles blancos, y no anuncios comerciales.
Ángela James o antes Manuela,
mañana es tarde y el tiempo apremia.
https://www.youtube.com/watch?v=8m6l9KnglpI&list=RD8m6l9KnglpI
‘LA MALDICION DEL MALINCHE’—
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Fuente: musica.com | ||
Letra añadida por manriquelopmoran@yahoo.es |
Dal mare li videro arrivare
i miei fratelli coperti di piume
erano gli uomini barbuti
dell’attesa profezia.
Si udì la voce del monarca
annunciare che il dio era arrivato
e aprimmo loro la porta
per paura dell’ignoto.
Cavalcavano bestie
come demoni del male
avevano il fuoco nelle mani
ed erano coperti di metallo.
Solo il valore di pochi
oppose loro resistenza
e quando videro scorrere il sangue
si riempirono di vergogna.
Perché gli dei non mangiano
e non rubano
e quando ci rendemmo conto
era ormai tutto finito.
Con quell’errore consegnammo
la grandezza del passato
e in quell’errore siamo rimasti
per trecento anni schiavi.
Ci è rimasto addosso il maleficio
di offrire allo straniero
la nostra fede, la nostra cultura,
il nostro pane, il nostro denaro.
E continuiamo a scambiare
oro con perle di vetro
e diamo le nostre ricchezze
in cambio dei loro specchi luccicanti.
Oggi in pieno ventesimo secolo
continuano ad arrivare uomini biondi
e apriamo loro la nostra casa
e li chiamiamo amici.
Ma se arriva un indio
stanco di percorrere la sierra
lo umiliamo e lo consideriamo
straniero nella sua stessa terra.
Tu ipocrita che ti mostri
umile davanti allo straniero
e diventi superbo
con i tuoi fratelli del popolo.
Oh maledizione di Malinche,
malattia del presente
quando lascerai la mia terra?
quando renderai libera la mia gente?
Che bella questa canzone-poesia.