Sayed Haider Raza (22 febbraio 1922 – 23 luglio 2016) è stato un pittore indiano che ha vissuto e lavorato in Francia per la maggior parte della sua carriera. Nato il 22 febbraio 1922 a Kakkaiya (distretto di Mandla), province centrali, India britannica (l’attuale Madhya Pradesh ), Raza si trasferì in Francia nel 1950, sposando l’artista francese Janine Mongillat nel 1959. Dopo la sua morte per cancro nel nel 2002, Raza ritornò in India nel 2010, a Delhi, dove visse fino alla sua morte, avvenuta il 28 luglio 2016 a 94 anni. Il suo ultimo desiderio di essere sepolto nella sua città natale, Mandla, accanto alla tomba di suo padre è stato esaudito. Fu sepolto nel Kabristan della città di Mandla.
Per la promozione dell’arte tra i giovani indiani, ha fondato la Fondazione Raza in India che assegna il premio annuale della Fondazione Raza ai giovani artisti indiani. La Fondazione Raza in Francia, con sede nel villaggio degli artisti di Gorbio, gestisce la tenuta di Sayed Haider Raza
“Il mio lavoro è la mia esperienza interiore e il coinvolgimento con i misteri della natura e della forma che si esprime nel colore, nella linea, nello spazio e nella luce”.
– SH Raza
DA : https://en.wikipedia.org/wiki/S._H._Raza
segue da:
VIAGGIA CON NOI
THE FRENCH CONNECTION: SH RAZA AL CENTRE POMPIDOU DI PARIGI
Gruppo editoriale
01 marzo 2023
https://dagworld.com/the-french-connection-s-h-raza-at-paris-centre-pompidou.html
SH RAZA 1960
del Centre Pompidou, foto di André Morain
–
“SH Raza ha avuto molti compagni di viaggio nel mondo dell’arte moderna indiana, come Akbar Padamsee e FN Souza, che hanno trascorso entrambi lunghi anni all’estero, in Europa e in America.”
– Catherine David e Diane Toubert, curatrici di ‘Sayed Haider Raza’ al Centre Pompidou
A febbraio, il Centre Pompidou di Parigi, un importante centro per l’arte moderna sin dalla sua costruzione nel 1977, ha allestito un’ampia mostra personale ripercorrendo la carriera pittorica di SH Raza. Rappresenta un momento storico per la storia internazionale dell’arte moderna indiana così come si è svolta nel corso del XX secolo, e ha segnato anche il ritorno simbolico di Raza al luogo in cui rimase per gran parte della sua vita lavorativa. Il fertile periodo post-indipendente ha visto le connessioni interculturali forgiate da artisti indiani in Europa e in America secondo i loro termini e questa mostra è una testimonianza degli incontri in evoluzione di Raza con la terra e la mitologia. Le curatrici, Catherine David e Diane Toubert, hanno parlato con DAG evidenziando alcuni dei punti salienti di questa importante retrospettiva.
SH RAZA
Maa 1981
olio su tela
Adagpa, Parigi 2022- Fonazione Raza
Come molti artisti indiani della sua generazione come Akbar Padamsee, Krishna Reddy, Jean Bhownagary, Ram Kumar, SH Raza ha avuto un’esperienza parigina. Ma a differenza di loro, si stabilì a Parigi per sessant’anni (1950-2010), lavorando e vivendo in Francia e visitando regolarmente l’India dal 1959 in poi.
In questo senso la sua esperienza incontra il percorso di FN Souza, che vive temporaneamente a Londra prima di trasferirsi a New York come Natvar Bhavsar o Mohan Samant. La mostra è dedicata a questa specificità condivisa di visioni incrociate sui contesti artistici indiano ed euro-americano. La posta in gioco della modernità post-indipendente in India sembra più facile da leggere per un pubblico francese – che è ancora in gran parte inconsapevole delle diverse forme e dei contesti specifici della modernità indiana – quando vengono abbinati a indicatori familiari come la storia dell’astrazione euro-americana.
“Raza è uno dei tanti artisti moderni non euroamericani che hanno sviluppato le loro pratiche in modo indipendente o al di là dei centri autoproclamati della modernità e ha bisogno di essere introdotto nel moderno canonico fino a poco tempo fa ristretto e nelle sue icone o feticci.”
-Catherine David e Diane Toubert
Centre Pompidou, immagine gentilm. concessa, fotografo Bernard Prévost
Ankuran, 1987
WILFREDO LAM ( Sagua la Grande, Cuba, 1902 – Parigi 1982 )
Paris, Centre Pompidou, 30 septembre 2015 – 15 février 2016<br />Madrid, 12 avril-15 aout 2016<br />Londres, Tate Modern, 14 septembre 2016-8 janvier 2017
DAVID CATHERINE
foto Hoepli.it ( Editore del libro )
Untitled, circa 1940, Wifredo Lam.
—un quadro preso a caso, ch.
SH RAZA
Alto di Cagnes, 1951
Guazzo su carta.
Collezione Darashaw
Adagp Parigi, 2022, gentile concessione
The Raza Foundation
Paul Gaugin, L’albero di Ibisc (Te Burao)
1892 – Pittura –
0.907m x 0.68m
The Art Insitute Chicago
SULL’INTERPRETAZIONE DI RAZA E LA SFIDA CURATORIALE
La sfida era quella di evitare interpretazioni e interpretazioni errate. Ad esempio, di fronte alla serie di chiese dipinte da Raza a metà degli anni Cinquanta si può pensare a Bernard Buffet, Van Gogh, Gauguin, ma non bisogna dimenticare il dialogo di Raza dell’epoca con Souza e le sue visioni iconoclaste e torturate dell’iconografia cristiana. È importante evidenziare anche l’incontro con le sperimentazioni di Raza sul nudo, il dialogo con Souza, Padamsee, Kumar e (MF) Husain e l’impatto della pittura figurativa-narrativa e del nudo nel contesto indiano. Abbiamo fornito al pubblico le consuete informazioni biografiche e storico-artistiche per una maggiore chiarezza.
2 FOTO SOPRA : Centre Pompidou, Fotografo, Jacques Prévost
La mostra si svolgerà — SI E’ SVOLTA — dal 15 febbraio al 15 maggio 2023 al Centre Pompidou di Parigi.
Che belli questi quadri!
Mi piace moltissimo il profilo dei tetti di Cagnes.