- LA NINNA NANNA E’ PER TUTTI NOI DEL BLOG, MI SFRACELLO NEL LETTO, CHIARA
- https://www.youtube.com/watch?v=wd5sO3gRGeo
- forse non sembra deciso…come fare a facilitargli l’esplorazione?
guardate come apre la bocca, sara’ affamato o piange?
chiara è stata allattata al seno fino a 18 mesi, sono nata in tempo di guerra, avro’ gia’ avuto i denti, forse non mordevo, ma come tante altre donne non ho allattato perché non abbiamo potuto avere un figlio nato da noi. Una figlia “nostra” l’abbiamo: ha dormito con me nel secondo giorno di vita, dico “con me”, perché mio marito, sfinito dalla tensione, arrivati in una specie di albergo, si è buttato sul letto vestito e non si è piu’ mosso. Quella notte non ha neanche russato! Così siamo rimaste io e lei come fossimo “nate insieme”: non avevo mai preso un bambino in braccio, ma è stato facile. L’ho percepita subito come una persona “collaboratrice”. E’ stata infatti buona tutto il viaggio ( 3 giorni, con parecchie difficoltà e 40 gradi all’ombra) ma non ha pianto una volta. Quando siamo arrivati a casa, il giorno dopo ha pianto tutto il giorno. Sono sicura che si è tenuta fin lì.
Tutte le persone hanno tante privazioni nella vita, alcune per me inimmaginabile anche rimanendo in Italia, io stessa ne ho avute ben altre (la salute mentale), ma ancora mi sogno qualche volta-ad occhi aperti- di essere un canguro che porta a spasso il suo piccolino e gli racconta il mondo che vede, come oggi faccio con DIDI (un minuscolo cagnetto cucciolo)’ e un tempo con mia figlia. Ho avuto una classe di circa 20 alunni di prima media con cui stavo benissimo, praticamente con alcuni ci separavamo solo per dormire nelle rispettive case. Facevamo il giornalino sul ciclostile della parrocchia e poi, uno per uno li riaccompagnavo a casa. Quando è venuto il momento, con molto senso di prudenza, venti figli mi sono sembrati troppi, così mi ero decisa per dieci, un numero ragionevole. Ne ho avuto una e ne avrei avuto da distribuire in giro! Adesso è mamma lei da due anni e mezzo e proprio lei non ha potuto allattare il bambino “perché lui, di suo, non si attaccava al seno”. Sperano di avere un giorno una bambinae hanno deciso che saro’ io destinata non solo a stare in sala parto invece del marito, ma anche ad aiutarla ad allattare caso si presentassero difficoltà. Srà meglio, se non cambiano idea, che mi documenti su questo blog di Paola Negri.
Ciao cara Paola, una famiglia di sei con quattro figli. Secondo i miei calcoli…te ne mancano solo sei. chiara
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Il mio percorso nel mondo dell’allattamento e come sono diventata autrice
Mi occupo di allattamento da quando il mio primo bambino aveva circa 8 mesi e lo stavo allattando contro le mie stesse previsioni: non avrei mai creduto di allattare così a lungo – chissà cosa avrei pensato se avessi saputo che avrei allattato per più di 10 anni!
E infatti la maggior parte delle amiche con bambini suppergiù della stessa età non allattavano più, perché chi prima chi dopo avevano tutte ‘perso il latte’ o perché qualcuno aveva detto loro che era ora di smettere.
Una delle frasi che mi sentivo dire più spesso era ‘fortunata te che hai ancora latte! ’. Mi sentivo davvero una felice mosca bianca, ma iniziavo a rendermi conto che la mia buona sorte era stata quella di avere avuto una eccellente assistenza durante la gravidanza e il parto, un felice inizio di allattamento e qualcuno che mi desse le giuste informazioni e il sostegno di cui c’è bisogno. Tanto per me l’allattamento era un’esperienza significativa, che sentivo la voglia di fare qualcosa affinché tutte le mamme che lo desideravano potessero allattare come e quanto volevano.
Con questi sentimenti, cioè sentendomi molto fortunata, continuavo giorno dopo giorno questa indescrivibile avventura di essere madre, e continuavo ad allattare il mio primo bambino: lui, nonostante i mesi che passavano, continuava a ciucciare, con mio stupore: avevo infatti sempre pensato all’allattamento come ad un’esperienza di pochi mesi, ma ora non vedevo alcuna ragione per interromperlo forzatamente, ero confusa ma andavo avanti per la mia strada.
Nel frattempo una collega di mio marito mi aveva prestato il libro L’arte dell’allattamento materno della Leche League e spinta dalla sua lettura per me piena di rivelazioni su un mondo sconosciuto – ho iniziato a partecipare agli incontri del gruppo Leche League di Firenze, già con l’intenzione di diventare consulente: quando mi presentai, dissi subito che volevo imparare ad aiutare le madri che vogliono allattare e non ci riescono.
Intanto era nata la mia seconda bambina, e avevo vinto una borsa di studio all’università che ho potuto svolgere senza dovermi separare da lei: di questo sono ancora grata al professor Mario Sulli, che oltre ad essere una persona bravissima ha dimostrato di credere veramente nelle pari opportunità.
Sono così diventata consulente volontaria per l’associazione La Leche League Italia nel gruppo locale di Firenze, e ho iniziato a tenere incontri di gruppo e ad aiutare le madri per telefono e di persona, nella sede LLL di Firenze. Il lavoro di consulenza è sempre stato molto gratificante, proprio perché molte delle mamme che si rivolgevano a noi non aspettavano altro che queste informazioni, che nessuno dava loro, o solo un po’ di incoraggiamento, o ancora qualcuno che le ascoltasse senza giudicarle…
Partecipare agli incontri mi ha anche aiutata nel mio percorso personale di madre.
Oltre al sostegno diretto alle mamme, grazie ad Elise Chapin e Rosalinda Nesticò ho scoperto il tragico impatto che nel mondo ha causato la diffusione dell’alimentazione artificiale a discapito dell’allattamento, e sono rimasta letteralmente sconvolta dal fatto che ogni anno milioni di bambini muoiono soltanto a causa del fatto che non vengono allattati. Ho scoperto quindi la Promozione dell’allattamento, con la Dichiarazione degli Innocenti el’Iniziativa Ospedale Amico dei Bambini (BFHI) dell’Unicef. Con Rosalinda ed Elise, ho iniziato così a collaborare con il MAMI, movimento che rappresenta in Italia la WABA – Rete mondiale di azioni a favore dell’allattamento, un’associazione ombrello che raccoglie al suo interno tutte le organizzazioni e i singoli individui che nel mondo si occupano di allattamento, con lo scopo di coordinare gli sforzi di tutti e fare rete.
Con il MAMI ho partecipato alla traduzione e divulgazione del materiale della SAM , Settimana Mondiale dell’Allattamento, celebrata ogni anno in tutto il mondo su temi specifici inerenti vari aspetti dell’allattamento.
Il logico passo successivo è stato quello di scoprire il perché tutti questi bambini nel mondo non potevano essere allattati: ho scoperto così il tragico impatto della scorretta promozione del latte artificiale e degli altri sostituti del latte materno, biberon e tettarelle. D’altra parte, nel mio lavoro con le madri, ogni giorno mi rendevo conto di quanto la pubblicità e le false informazioni date da opuscoli promozionali insidiassero l’autostima delle madri e mettessero in pericolo l’allattamento: è mai possibile, mi dicevo, che la promozione dell’allattamento così importante per la salute e per il benessere debba competere con quella – molto più forte, frequente e diffusa – di latte artificiale, tisane, biberon e ciucci? Cosa c’è di più ingiusto della morte di milioni (milioni!) di bambini dovuta al fatto che le loro madri venivano private insidiosamente della fiducia e della capacità di allattarli??? Così ho incontrato Adriano Cattaneo e Sofia Quintero Romero, che mi hanno introdotta nel mondo della protezione dell’allattamento, del Codice Internazionale e delle azioni di monitoraggio e di pressione: il mondo di IBFAN , Rete mondiale di azioni per l’alimentazione infantile e della Rete Italiana Boicottaggio Nestlè . Con loro e con altre persone che ho incontrato ho partecipato nel 2000 al primo monitoraggio del Codice in Italia (risultati pubblicati poi nella prima edizione de Il Codice Violato, 2002) e poi alla fondazione di IBFAN Italia , organizzazione di cui faccio tuttora parte e nella cui attività credo moltissimo.
Nel 2002, quando il mio terzo bambino aveva un anno e mezzo, ho superato l’esame per diventare consulente professionale in allattamento, conseguendo il diploma di IBCLC . E’ stato un bell’impegno di tempo, energie e denaro, ma mi è stato utile per completare la mia preparazione sull’argomento che mi stava tanto a cuore, nel senso che ho migliorato notevolmente le conoscenze teoriche sull’argomento e ho acquisito nuovi strumenti per aiutare le madri e promuovere l’allattamento.
Negli anni successivi ho progressivamente lasciato l’attività di consulente con La Leche League, proseguendo il volontariato nel MAMI e IBFAN Italia e l’attività di consulente professionale in allattamento.
Nel 2004 ho conosciuto Anita Molino e ho scritto Tutte le mamme hanno il latte, libro che ha inaugurato la collana Il Bambino Naturale della casa editrice Il Leone Verde di Torino.
Nel frattempo, insieme a Tiziana Catanzani (conosciuta ai tempi del volontariato con La Leche League) ho scrittoAllattare, un gesto d’amore, pubblicato dalla casa editrice Bonomi.
Nell’ottobre 2005, non appena uscito Allattare, un gesto d’amore , ho scoperto di essere nuovamente in attesa: la quarta gravidanza a 40 anni suonati!
Dopo esserci ripresi dallo sconvolgimento iniziale, ci siamo sentiti tutti molto fortunati e felici di accogliere questa nuova misteriosa persona che presto sarebbe arrivata nella nostra famiglia.
Durante la gravidanza ho avuto l’onore di tradurre il bellissimo libro L’Agricoltore e il Ginecologo ( Link alla scheda) di Michel Odent, sempre per il Leone Verde.
Grazie a Tiziana ho incontrato Piera Maghella, fondatrice del MIPA , che aveva scritto per noi una delle due prefazioni di Allattare, un gesto d’amore.
Con Piera ho sentito subito una forte affinità di vedute, Piera è un vulcano in eruzione, sempre piena di energia e di positività: sono davvero contenta di averla incontrata e le sono riconoscente in quanto mi ha dato veramente tanto. Piera svolge insieme al suo compagno un lavoro molto importante con e per le donne e le coppie, diffondendo attraverso i corsi di formazione del MIPA una visione fisiologica e sana del percorso nascita, per la salute psico-fisica della coppia madre-bambino e anche del papà.
Piera e Pino hanno dimostrato a tal punto di credere nel nostro lavoro e nella nostra professionalità da affidare a Tiziana e a me la gestione del Corso MIPA sull’allattamento .
Conoscere Piera e la sua famiglia e collaborare con il MIPA è stato entusiasmante ed arricchente, mi sono riconosciuta nel suo metodo e nella sua filosofia e ho deciso di seguire il percorso per diventare Educatrice Perinatale. In questo periodo ho iniziato a condurre un corso di Movimento in gravidanza vicino al paese in cui abito.
Nel 2009 ho dato vita ad un progetto a cui pensavo da anni, ma che era rimasto nel cassetto finché anche la piccolina non ha iniziato a frequentare la scuola materna: scrivere un libro sull’introduzione dei cibi complementari (il cosiddetto “svezzamento”) e sull’alimentazione in famiglia. Ho iniziato quindi a leggere e rileggere, raccogliere materiale, tediare le mie amiche con richieste delle ricette preferite, intervistarle sulle abitudini “mangerecce” di famiglia…
Sempre nel 2009, mentre raccoglievo materiale per il libro sull’alimentazione, ho sentito il bisogno di scrivere di allattamento dei bambini non più bebè, cioè dai sei mesi in poi fino al termine naturale solitamente dopo i due-tre anni. Ogni giorno sento parlare di donne che smettono di allattare bambini piccoli con rammarico, solo perché si sono sentite sotto pressione da familiari o pediatri, o addirittura da articoli su riviste o programmi in tv! O donne che sono stanche di allattare ma non osano lamentarsi, perché tutti intorno le accusano di essere loro stesse artefici della propria stanchezza Pregiudizio e ignoranza non devono impedire a mamme e bambini di godersi l’allattamento secondo i propri desideri e secondo natura! Anita Molino ha creduto in questo progetto e così è nato Sapore di mamma. Spero che questo libro contribuisca a cambiare la cultura, ma soprattutto a rendere l’esperienza di allattamento oltre i primi mesi più serena e gioiosa per le mamme che lo leggono.
Mi hanno aiutato nella stesura del libro due amiche: Tiziana Catanzani con il capitolo sull’allattamento in gravidanza e in tandem e Alessandra Bortolotti con quello sui pregiudizi psicologici.
Terminato Sapore di mamma, mi sono dedicata a tempo pieno a W la pappa! , ultimo lavoro in ordine cronologico. Anche la stesura di questo libro mi ha appassionato oltre le aspettative e soprattutto mi ha fatto divertire molto. Vi invito a consultare la sezione del sito dedicata a questo libro per saperne di più…
(Agosto 2010)
Mi è capitato di osservare una mamma rom che allatta ancora il suo bambino più piccolo di circa tre anni. Lei lo fa quasi di nascosto, perché penso che si vergogni un po, ma lui credo sia felice e quasi subito smette di fare i capricci e si addormenta.