22:23 …Gli Zagabri: In un video prodotto dall’università dell’Insubria il ricordo della seconda guerra mondiale

 

 

 

Prodotto in collaborazione con Anpi, Università degli Studi dell’Insubria, BIM, Comune di Aprica

L’Università degli Studi dell’Insubria è un ateneo statale con una doppia sede: Como e Varese. Prende il nome dalla regione in cui sono situate le sedi, la Regio Insubrica, o più comunemente Insubria.

http://webtv.controcampus.it/gli-zagabri/ (trailer)

 

 

Ma chi erano questi “Zagabri” e come hanno fatto ad arrivare in Italia? A spiegarlo nel filmato è Michele Sarfatti. “Una serie di ebrei riesce a sfuggire il terrore antisemita e violento del nuovo stato degli Ustascia in Croazia che l’Italia ha invaso nel 1941 con la Germania. Passando per Fiume e Trieste riuscirono a entrare in Italia. Spesso si tratta di ebrei con un discreto strato sociale, alcuni erano medici che nonostante il divieto di esercitare la professione di medico, risolvevano problemi sanitari in piccoli borghi italiani dove l’ospedale era lontano”.  Nelle interviste ci sono una serie di persone che ricordano gli ebrei della zona con affetto. “Quando sono arrivati non sapevano una parola d’italiano” ricorda una signora intervistata “dopo una settimana hanno cominciato a parlarlo e dopo erano bravissimi”.  Erano profughi molto particolare, come sottolinea Sarfatti “erano medici, ingegneri, persone istruite che dipendevano dai contadini del luogo”.

 

questo testo e’ tratto dal link sotto!

sito ufficiale della COMUNITÀ EBRAICA di MILANO

http://www.mosaico-cem.it/articoli/primopiano/un-documentario-racconta-la-storia-poco-nota-de-gli-zagabri

 

 

Aprica (l’Abrìgal’Avrìgala Vrìga in dialetto valtellinese[4]) è un comune italiano di 1.627 abitanti in provincia di Sondrio, in Lombardia, situato a cavallo dell’omonimo passo, il più agevole tra la Val Camonica e la Valtellina, sulle Alpi Orobie, costituito da un’ampia sella piana lunga circa tre chilometri, oggi in buona parte edificata.

 

 

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Edizione n.30 di mercoledì 5 agosto 2015

 

Varese, quando Aprica parteggiò per gli Zagabri

 

Ricostruito in un video dell’Università dell’Insubria l’arrivo di un gruppo di ebrei jugoslavi in Valtellina
Uninsubria, rettorato

Ricostruite dall’Università dell’Insubria di Varese e a breve disponibili anche sul suo sito e sui canali social le vicende di un gruppo di ebrei provenienti da Zagabria e internati ad Aprica. Il documentario “Gli Zagabri” è stato prodotto dal genetista Giovanni Porta e diretto da Chiara Francesca Longo e sarà presentato ad Aprica il 20 luglio (ore 21.15) e poi proiettato il 9 agosto. Una breve anteprima è già disponibile su Facebook alla pagina “Gli Zagabri” e su Youtube.

VICENDA
Nel 1943 un gruppo di Ebrei provenienti da Zagabria, sfuggiti all’occupazione nazista della ex Jugoslavia, riesce a raggiungere l’Italia. A seguito delle leggi razziali, alcuni di loro vengono internati dal regime fascista in un piccolo paese della Valtellina, l’isolata Aprica. Le famiglie contadine dovranno quindi ospitare nelle loro case i nuovi arrivati. L’iniziale diffidenza si trasforma in poco tempo in un legame assai più profondo, fino all’epilogo dell’8 settembre, quando molti ebrei saranno costretti a fuggire verso il confine svizzero, aiutati dagli stessi abitanti che sfideranno il regime per salvarli.
“RIDOTTO” VALTELLINA
Tra gli altri personaggi, si incontra Vincenzo Negri, il “Caramba”, partigiano delle Fiamme Verdi che racconta le storiche vicende della Brigata Mortirolo, che tenne in scacco migliaia di tedeschi sul confine svizzero, in una Valtellina assediata da fascisti e tedeschi per via del ridotto che doveva garantire una via di fuga a Mussolini. Quei partigiani erano operai e contadini, che, giovanissimi, scelsero di sfidare il regime, a volte anche a costo della vita, come nel caso di Attilio Stampa, i cui funerali furono una vera e propria rivolta popolare.
VIDEO SULLA RAZZA
Il filmato racconta la guerra e il risveglio delle coscienze nella piccola comunità alpina attraverso l’amicizia con gli ebrei “erranti” di Zagabria, fino alla liberazione. Diretto da Chiara Francesca Longo con musiche di Delilah Sharon Gutman, è stato prodotto in collaborazione con Anpi, Università degli Studi dell’Insubria, BIM, Comune di Aprica.
Il professor Porta e Chiara Longo, sempre con il patrocinio dell’Università degli Studi dell’Insubria, hanno realizzato anche il filmato “Sono razzista ma sto cercando di smettere” sull’inesistenza del concetto di razza umana. La voce è di Patrizio Roversi e la partecipazione di Guido Barbujani, genetista, e Telmo Pievani, filosofo della Scienza. Il video è online su Youtube.

15 Luglio 2015
RIPRODUZIONE VIETATA

 

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