REPUBBLICA DEL 19 FEBBRAIO 2020
Rubrica
L’Amaca
La mia quota di credulità
DI MICHELE SERRA
Siccome, secondo autorevoli studi, siamo tutti imputabili di credere a ciò che ci fa comodo credere, ho deciso di appropriarmi (una tantum) della mia quota di credulità. Credo nelle rivelazioni del Guardian a proposito degli abboccamenti tra Julian Assange e i repubblicani americani, allo scopo di diradare il sospetto che la campagna di WikiLeaks contro la Clinton fosse orchestrata dalla Russia, interessata alla vittoria di Trump. Credo che Assange non sia un paladino della trasparenza, come molti idealisti in buona fede ritengono, ma lo strumento (consapevole o inconsapevole) di una campagna politica che ha come principale se non unico bersaglio le democrazie occidentali, le loro ipocrisie, i loro segreti inconfessabili, il loro controllo sociale, sorvolando elegantemente sul carico di delitti e di soperchierie delle plutocrazie orientali, quella russa in primissimo piano.Credo che la divulgazione incondizionata di dati riservati colpisca inevitabilmente, oggettivamente, prima le democrazie, che sono meno blindate, meno criptate; e in misura molto minore le dittature e le oligarchie, che sono più avvezze a occultare i propri segreti e le proprie porcherie. Credo che l’elezione di Trump, e l’avanzata sovranista nel mondo intero, siano molto agevolate dal discredito delle democrazie, in parte autoprodotto dal malfunzionamento delle democrazie stesse, in parte da una formidabile campagna di trasparenza a senso unico della quale Assange è stato fautore efficacissimo. Non ho mezza prova di quanto ho appena scritto. L’ho premesso: è la mia quota di credulità preconcetta, ne usufruiscono tutti, questa volta tocca a me.
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Una tesi sicuramente interessante e controcorrente.
Che la conoscenza possa danneggiare la democrazia non è una tesi controcorrente, piuttosto è la prova che anche quello del giornalista sia un mestiere usurante e che sia meglio pensionarli in fretta.
Siamo senz’altro d’accordo nel pensionarli in fretta, purtroppo l’essere umano è molto limitato ed è difficile avere sempre qualcosa da dire di nuovo…ciao Christian, speriamo di rivederci, chiara per il blog