GIULIO MAROTTA, Comuni sciolti per mafia, ecco le mappe delle infiltrazioni della criminalità organizzata –REPUBBLICA.IT  –22 OTTOBRE 2021

 

 

VI CONSIGLIO DI LEGGERE L’ARTICOLO NEL LINK QUI SOTTO COSI’ VEDETE LE MAPPE :

 

REPUBBLICA.IT  –22 OTTOBRE 2021

https://www.repubblica.it/dossier/cronaca/storie-di-mafia/2021/10/22/news/comuni_sciolti_mafia-321407846/

 

 

 

Comuni sciolti per mafia, ecco le mappe delle infiltrazioni della criminalità organizzata

di Giulio Marotta

Commissariamenti, archiviazioni, commissioni di accesso, ricorsi: in “Storie di mafia” di Repubblica il database navigabile e aggiornato a disposizione di lettori e istituzioni

Recidere i tentacoli che le mafie da sempre provano (e troppo spesso riescono) a infiltrare nelle amministrazioni locali. Il commissariamento dei Comuni “compromessi” è una delle armi che, da venti anni, lo Stato contrappone con attenzione capillare alla criminalità organizzata. Non un attacco frontale, ma un lavoro di intelligence che punta a scardinare la zona grigia tra mafie e politica.

‘Storie di mafia‘ mette a disposizione dei lettori di Repubblica e delle istituzioni, i grafici navigabili e aggiornati che disegnano la mappa di tutti i commissariamenti, le archiviazioni, le commissioni di accesso in corso con link che rimandano ai provvedimenti adottati dal governo; alle sentenze dei giudici amministrativi sui ricorsi presentati dagli amministratori; alle informazioni su precedenti commissariamenti per mafia che hanno riguardato lo stesso ente locale.

La normativa sul commissariamento per mafia

 

Nel 1991 è stata approvata una legge che prevede lo scioglimento dei Comuni (e degli altri enti locali) in caso di infiltrazioni mafiose. Il commissariamento è deliberato dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro degli Interni, al termine di una complessa procedura. La decisione finale si basa su una relazione del prefetto, che espone tutti gli elementi raccolti da un’apposita commissione di accesso, cui è affidato il compito di esaminare i risultati delle inchieste della magistratura e delle forze di polizia e verificare eventuali collegamenti tra amministratori locali ed esponenti della criminalità organizzata che hanno dato origine a provvedimenti di favore nei confronti di imprese e soggetti legati ai clan mafiosi. Se la verifica è negativa, il ministro degli interni archivia il caso. Contro la decisione del governo è possibile fare ricorso di fronte ai giudici amministrativi.

Flourish logoA Flourish map– LE MAPPE SI VEDONO MEGLIO NEL LINK

Come si arriva ad uno scioglimento per mafia (art. 143 del Testo unico sugli enti locali)

 

Le tappe della procedura, dunque, sono: 1) Commissione di accesso prefettizio; 2) Relazione del prefetto; 3) Parere Comitato provinciale ordine pubblico; 4) Relazione del ministro degli Interni; 5) Decisione del Consiglio dei ministri; 6) Decreto del Presidente della Repubblica; 7) Eventuale ricorso al Tar e Consiglio di stato

Lo scioglimento di un Comune comporta l’affidamento di tutti i poteri ad una Commissione straordinaria, composta da tre membri, che rimane in carica fino alle nuove elezioni del sindaco e del consiglio comunale (dopo un periodo di 12-24 mesi). Alla Commissione straordinaria spetta il compito di correggere le disfunzioni emerse durante la procedura di accesso e adottare le misure necessarie per garantire il ripristino della legalità.

Perché le mafie si infiltrano negli enti locali

Le relazioni allegate ai decreti di scioglimento, le relazioni annuali del ministro dell’Interno sugli enti locali sciolti per infiltrazioni mafiose, le relazioni delle commissioni di inchiesta, le audizioni parlamentari, le relazioni semestrali della Direzione investigativa antimafia, gli atti di sindacato ispettivo, le sentenze di Tar e Consiglio di stato, nonché alcuni documenti dell’Autorità nazionale anticorruzione, consentono di comprendere le ragioni del forte interesse delle organizzazioni criminali ad influenzare le scelte delle amministrazioni locali.

 

 

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Emergono in modo chiaro i collegamenti tra esponenti della criminalità organizzata con amministratori locali e dipendenti (forme di sostegno elettorale, frequentazioni assidue, rapporti di amicizia etc.), nonché gli episodi di intimidazione e minacce, di matrice mafiosa, che si rivelino funzionali a favorire gli interessi di soggetti legati ai clan locali. La via preferita dalle mafie è comunque quella dell'”infiltrazione silenziosa” nelle istituzioni locali, da realizzare tramite alleanze e accordi all’interno degli apparati pubblici.

 

 

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L’attenzione delle mafie non è rivolta soltanto agli appalti pubblici (il mancato rispetto del codice degli appalti e della normativa antimafia finisce spesso per agevolare l’affidamento irregolare di lavori e servizi a ditte legate alla criminalità organizzata) ma anche all’ottenimento di concessioni edilizie e licenze, di contributi e sussidi pubblici, all’assegnazione di immobili comunali, all’assunzione di personale legato alle cosche etc.Il disordine amministrativo che generalmente caratterizza i comuni sciolti per mafia facilita l’opera di condizionamento degli enti locali, contribuendo in definitiva a rafforzare il controllo del territorio da parte dei clan mafiosi.

 

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I dati complessivi sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose

Dal 1991 ad oggi (22 ottobre 2021) sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose 363 enti locali (356 Comuni e 7 aziende sanitarie). In 137 casi, la procedura di accesso si è conclusa invece con un’archiviazione. Nella gran parte delle situazioni il coinvolgimento del vertice politico (sindaco, assessori, consiglieri) è alla base del commissariamento; quando emergono responsabilità precise a carico dell’apparato burocratico il ricorso allo scioglimento del consiglio comunale si giustifica nel caso in cui sia accertata l’inerzia dell’organo politico e la sua incapacità di contrastare i fenomeni di condizionamento messi in atto dalle consorterie locali.

 

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Le decisioni del governo in materia di commissariamenti per mafia non hanno un andamento costante nel corso degli anni: si registrano infatti dei picchi nei bienni 1993-1994, 2013-2014 e 2018-2019; negli ultimi anni, comunque, il numero degli enti locali sciolti si è sempre mantenuto molto elevato, a conferma dell’estrema rilevanza di tale fenomeno. Nel 2021, in particolare, sono stati finora deliberati 12 commissariamenti: l’ultimo in ordine di tempo riguarda il comune di Calatabiano (Catania) del 18 ottobre scorso. Mentre in passato era elevato il numero dei decreti di scioglimento annullati dai giudici amministrativi, negli ultimi anni i ricorsi sono stati sempre respinti: l’ultimo caso di annullamento riguarda infatti il Comune di Joppolo (Vibo Valentia) che era stato sciolto nel febbraio del 2014. Va anche sottolineato il fatto che negli ultimi anni oltre un terzo dei Comuni commissariati per mafia risultata già sciolto per dimissioni del sindaco o dei consiglieri o per le altre ragioni previste dal testo unico sugli enti locali.

 

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Va sottolineato che la distribuzione territoriale degli enti commissariati si è profondamente modificata nel corso del tempo. In una prima fase, la regione più colpita risulta infatti la Campania. Mentre negli anni più recenti è la Calabria “in testa” a questa speciale classifica; e assume sempre maggior rilievo il numero dei commissariamenti dei comuni pugliesi. Il grafico seguente mette a confronto i dati relativi ai periodi 1991-2012 e 2013-2021.

 

 

Gli enti locali pluricommissariati

Il Comune di Marano di Napoli è stato nuovamente commissariato lo scorso giugno; è la quarta volta che ciò accade: i precedenti scioglimenti si sono verificati nel 1991, 2004 (decreto annullato) e 2016. Si tratta di un fenomeno non isolato: 18 Comuni sono stati già sciolti per 3 volte; e 52 enti locali (tra cui un’azienda sanitaria per 2 volte).

 

 

IL TESTO PROSEGUE NEL LINK CON L’ELENCO DEI COMUNI PLURICOMMISARIATI NEI VARI ANNI:

 

https://www.repubblica.it/dossier/cronaca/storie-di-mafia/2021/10/22/news/comuni_sciolti_mafia-321407846/

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1 risposta a GIULIO MAROTTA, Comuni sciolti per mafia, ecco le mappe delle infiltrazioni della criminalità organizzata –REPUBBLICA.IT  –22 OTTOBRE 2021

  1. ueue scrive:

    La mafia è peggio del Covid.

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