PRIMO MAGGIO 2013 ORE 05:18 LA LEGGERA CATERINA BUENO

 

 

Canti di Maremma e d’Anarchia – Caterina Bueno

La Leggera era il treno che trasportava i lavoratori stagionali in Maremma; l’appellativo, frutto della feroce verve sarcastica tipica dell’umorismo toscano, derivava dall’inconsistenza del bagaglio
a mano dei passeggeri del convoglio, disoccupati e braccianti,
i quali avevano con se solamente una misera sporta ed ancora
“un soldo di cicca in tasca e un tozzo di pane in tre”.
Spesso costoro improvvisavano estemporanee compagnie di canto corale per racimolare con una colletta almeno i soldi del biglietto.
Ma la loro povertà, paradossalmente, coincideva con la libertà d’espressione, poichè chi non ha nulla da perdere
non teme il rigore dell’autorità costituita.
Così il ritmo cadenzato della locomotiva sui binari scandiva
e cullava le ballate satiriche, anti-clericali e libertarie che preannunziavano la rivolta sociale del secolo entrante e il presagio della prossima migrazione di massa verso la lontana America.
Il brano che fa da filo conduttore alla breve sequenza di stornelli
fu raccolto casualmente a Scarperia nel 1964 dalla viva voce
di un vecchio cantastorie cieco che si faceva accompagnare
alle feste di paese da un bambino.
Un evento fortuito quindi e purtroppo di miracoli del genere ne sono accaduti davvero pochi, sicchè il ricco patrimonio musicale della tradizione popolare, tramandato esclusivamente per via mnemonica e orale, è andato in gran parte irrimediabilmente perduto con l’inesorabile trascorrere degli anni.

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