16 MAGGIO 2013 ORE 16:56 ALEXIS DE TOQUEVILLE —LA DEMOCRAZIA IN AMERICA (1835)

Editoriale  da ”  LA SETTIMANA”   DI BEPPE GRILLO

 

 

« Ai miei occhi le società umane, come gli individui, diventano qualcosa solo grazie alla libertà[1] »

Alexis de Tocqueville ritratto da Théodore Chassériau

Il visconte Alexis Henri Charles de Clérel de Tocqueville (Parigi29 luglio 1805 – Cannes16 aprile 1859) è stato un filosofo,politicostorico francese.

L’intellettuale francese Raymond Aron ha messo in evidenza il suo contributo alla sociologia, tanto da poterlo annoverare tra i fondatori della disciplina.

È considerato uno degli storici e studiosi più importanti del pensiero liberale.

 

 

La tirannia delle   maggioranze  DI TOCQUEVILLE (1835)—-LA DEMOCRAZIA IN AMERICA—

 


 

 

“Io considero come empia e detestabile la massima secondo la quale in materia di governo la maggioranza di un popolo ha il diritto di fare tutto, e tuttavia io colloco nelle volontà della maggioranza l’origine di tutti i poteri. Sono in contraddizione con me stesso? Esiste una legge generale che è stata istituita o almeno adottata non solamente dalla maggioranza di questo o quel popolo, ma dalla maggioranza di tutti gli uomini. Questa legge è la giustizia. La giustizia costituisce dunque il limite del diritto di ogni popolo. Una nazione è come un tribunale incaricato di rappresentare la società universale e di applicare la giustizia che è la sua legge. Il tribunale, che rappresenta la società, deve avere più potere della società stessa di cui applica le leggi? Quando dunque io rifiuto di obbedire ad una legge ingiusta, io non nego affatto alla maggioranza il diritto di comandare, io faccio riferimento alla sovranità del genere umano, piuttosto che alla sovranità del popolo. Ci sono persone che non hanno avuto timore ad affermare che un popolo, nelle materie che riguardano lui solo, non potrebbe travalicare del tutto i limiti della giustizia e della ragione, e che dunque non si dovrebbe temere di dare ogni potere alla maggioranza che lo rappresenta. Ma questo è un linguaggio da schiavi. Cos’è dunque una maggioranza presa nel suo insieme se non un individuo che ha delle opinioni e più spesso degli interessi contrari a un altro individuo che viene chiamato minoranza?” Alexis de Tocqueville, LaDemocrazia in America, vol. I, Secondaparte, capitolo VII (1835)

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1 risposta a 16 MAGGIO 2013 ORE 16:56 ALEXIS DE TOQUEVILLE —LA DEMOCRAZIA IN AMERICA (1835)

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Molto interessante questa considerazione di una ” tirannide” della democrazia. L’abbiamo sperimentata sulla nostra pelle con Berlusconi eletto dalla maggioranza e, dai nostri padri, con l’elezione di Mussolini, anche se il fascismo, non ancora provvisto di armi più sofisticate, aveva dovuto ricorrere all’appoggio delle classi dominanti, alla vigliaccheria della monarchia e alla violenza fisica.

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