23 MAGGIO 2013 ORE 00:00 FILM IL GRANDE GATSBY /// TRAILER// UNA LUNGA RECENSIONE NOIOSETTA…E UNA FATTA BENE DEL NOSTRO “GRANDE NEMO”

 

francis scott fitzgerald  (1896-1940)

« A volte è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere. »
(Francis Scott Fitzgerald, Tenera è la notte)

“Il grande Gatsby” esce a Parigi nel 1925

TRAILER UFFICIALE

 

Trailer in italiano di “Il Grande Gatsby”.
Il grande Gatsby (The Great Gatsby) è un film del 2013 diretto da Baz Luhrmann ed interpretato da Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Francis Scott Fitzgerald. Questa pellicola è la terza trasposizione cinematografica del romanzo, dopo Il grande Gatsby del 1949 e Il grande Gatsby del 1974.
Non perdere la recensione su http://www.filmovie.it

 

canzone del film: Young and Beautiful   LANA DEL REY

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2013/05/Young-and-Beautiful_-Lana-Del-Rey-@-Assago-MILANO.mp3|titles=_Young and Beautiful_ Lana Del Rey @ Assago (MILANO)]

SE VOLETE DARE UNA SCORSA, UNA LUNGA RECENSIONE MISTERIOSAMENTE NON FIRMATA

 

Passato dall’essere l’evento più atteso di quest’edizione del Festival del Cinema di Cannes alla più totale indifferenza della critica nel giro di poche ore, Il Grande Gatsby è comunque il film del momento, quello di cui si parla da tempo, lo è per l’importanza che ha avuto nella letteratura mondiale il romanzo di Francis Scott Fitzgrald, lo è per il ricco cast accorso al capezzale del funambolico regista australiano, lo è perchè ogni film targato Baz Luhrmann prima di essere osannato o criticato merita di essere visto, anzi merita di essere vissuto: grazie al cielo lo spettatore ha un occhio diverso rispetto a quello del critico di professione, questa nuova versione de Il Grande Gatsby con i suoi colori e la sua vitalità nettamente in contrasto con la decadenza del romanzo tende per prima cosa a compiacere il nostro campo visivo, il ritmo e le scelte musicali che da sempre costituiscono il marchio di fabbrica di Luhrmann fra i suoni dei giorni nostri ed il jazz anni ’20 servono a completare l’opera, a spiazzare chi guarda ed impedirgli di ragionare, dentro questa metrica si muove un Leonardo DiCaprio sublime, sembra quasi uscito dalle pagine del romanzo, al suo cospetto il resto del cast è annichilito, annientato, impalpabile. Questa nuova versione de Il Grande Gatsby si gioca tutto in questa contrapposizione, la storia di Jay Gatsby, delle sue sontuose feste, del suo avvicinarsi deciso alla riconquista del suo amore perduto e mai dimenticato Daisy (Carey Mulligan), il suo sguardo severo sulle persone che dovrà gioco-forza frequentare non passano però in secondo piano, ancora non so dirvi se è stato un colpo di fortuna o la bravura del regista, non riesco ancora a decidere se lasciare tutto il merito al protagonista, però a dispetto di quanto letto in questi giorni dai critici più acclamati, questo è un film che riempe ogni spazio, è un affresco sorprendente di un periodo che conosciamo poco e che abbiamo schematizzato sempre dietro gli stessi canoni. Acquisita in maniera poco losca tanto la ricchezza quanto la propria identità, Jay Gatsby giunge Long Island deciso a riconquistare Daisy, ricca rampolla con la quale ebbe modo di passare momenti felici prima della chiamata alle armi: Daisy però è già sposata con un istrionico giocatore di Polo di nome Tom Buchanan (Joel Edgerton), il loro non è il più idilliaco dei rapporti considerando la relazione di quest’ultimo con Myrtle Wilson (Isla Fisher) donna socialmente distante dal loro mondo aristocratico ma che per l’uomo viene prima di ogni cosa. Il tutto viene narrato con gli occhi ingenui di uno spettatore disinteressato come Nick Carraway (Tobey Maguire), affascinato dallo stile di vita dissoluto di Gatsby, al contempo desideroso di vedere accanto a Daisy qualcuno che l’ami veramente, un narratore poco avvezzo all’alta società ma che risulterà l’unico vero amico del protagonista, anche quando il finale lo vedrà come solitario spettatore alla più triste delle dipartite: la trama non ricalca per filo e per segno la nota opera dello scrittore americano, Baz Luhrmann ha puntato tutto nella costruzione di un’opera visionaria dal forte impatto, senza venire meno allo stile che ha caratterizzato il suo cinema in vent’anni di carriera ma strizzando l’occhio ai puristi americani che difficilmente tollererebbero pesanti divagazioni sul pilastro portante della loro letteratura. Il fatto che la critica tenda spesso a calcare la mano su certe opere ormai è risaputo, io come comune spettatore ho apprezzato questa particolare versione, anzi dopo aver letto il romanzo ed aver visto almeno altre tre diverse trasposizioni cinematografiche mai come questa volta mi sono sentito in sintonia con il protagonista, intuendo al meglio il senso di anni particolari, ho apprezzato con i miei occhi ciò che mille parole lette mi hanno sconsigliato, certo si nota qualche imperfezione, piccoli tocchi eccessivamente frivoli, la netta contrapposizione fra l’introspezione di alcuni in confronto con la leggerezza di altri, è su questo che stampa e TV provano a guastare quel senso d’importanza che il film regala, ma alla fine sarà lo spettatore a decidere chi vince e chi no. Unico, piccolo appunto sulla scelta musicale, che forse alle mie orecchie risulta troppo commerciale, ma probabilmente come non può esistere un Moulin Rouge! senza la Lady Marmelade di Christina Aguilera (e compagne), probabilmente domani ci diranno che non esisterà Il Grande Gatsby senza Young and Beautiful di Lana del Rey

 

 

ADESSO DITEMI VOI / SE QUESTA RECENSIONE NEL NOSTRO CARO NEMO NON E’ UNA CRITICA BEN  FATTA SOPRATTUTTO PER LA “MISURA”  CHE LA CARATTERIZZA:

 

Film: Il grande Gatsby
Dopo tante critiche, per vedere Il grande Gatsby del regista australiano Baz Luhrmann è stato necessario superare non poche esitazioni. Per poi dover riconoscere che non è poi tanto male, anzi ‘visibile’ , se pur lungo oltre 140 minuti. Qui la storia, tratta dall’ omonimo romanzo ‘sempre verde’ del grande Scott Fitzgerald, si avvantaggia della eccezionale interpretazione di Leonardo Di Caprio che è uno dei due migliori attori che gli USA attualmente abbiano ( l’ altro è Al Pacino ). Un Di Caprio che, in un’ intervista rilasciata per l’ occasione, si rivela anche ‘critico letterario’ per i giudizi acuti sul capolavoro fitzgeraldiano e che qui ha il merito di dare una qualità aggiunta al film. Inoltre, l’ eccesso di simboli dell’ America degli anni venti – jazz, feste rutilanti, automobili rombanti, ballerini neri, alcool che, seppur proibito a quel tempo, scorre a fiumi – è però
bilanciato da dialoghi che si rifanno alla prosa di grande stile del romanzo e che fanno riprendere subito quota lo spettacolo, nei punti di ‘stanca’. Bella la musica, vastissimo il cast, ricchi i costumi e l’ ambientazione, come i colossal di altri tempi, modesti i balletti. E poi la fine: ” Così navighiamo di bolina, barche contro la corrente, riportati senza posa nel passato “.

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5 risposte a 23 MAGGIO 2013 ORE 00:00 FILM IL GRANDE GATSBY /// TRAILER// UNA LUNGA RECENSIONE NOIOSETTA…E UNA FATTA BENE DEL NOSTRO “GRANDE NEMO”

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Il commento di Nemo invita a vedere il film, l’altro invita a non leggerlo e magari, ad essere anche poco invogliati a vedere il film stesso. Questi critici di mestiere sembrano fare a gara per adoperare un linguaggio a volte solo da addetti ai lavori e soprattutto noioso.

  2. nemo scrive:

    Ma che care ! le mie care amiche ….( così buone col loro vecchio amico )

    • Chiara Salvini scrive:

      Ma ciccy da quando ci vedi doppio? Le tue care amiche (articolo) sono solo io, chiara, che presto sarò una e trina, non c’è dubbio, ma per debolezza mentale per ora sono solo una! Posso fare terapia a domicilio: vuoi? Sono dolce e tenera. Tu poi hai un appartamento così grande e luminoso! Migliorerebbe anche la mia testa in volume e lucentezza come quei meravigliosi calvi che si lucidano la palla. Comunque: meglio sarebbe non perdere la visione binoculare, ma ancor di piu’ il contatto con la realtà, unica salvezza contro le malattie del cervello! O volevi dire che sono così cara che valgo per due? Be’, allora non mi basta!! Raddoppia almeno la posta, ciao, grazie della “doppia” visita, ch.

  3. nemo scrive:

    Tutto ‘giusto’ e bello quello che dici ma io mi volevo riferire anche all’ autrice ( Donatella ) del commento ( per me positivo ): ecco perché ho usato ‘il plurale’….. Ti tranquillizzo: forse, non ho ancora perso la ‘visione binoculare’ e ‘il contatto con la realtà’ …. se accadesse, correrai in mio soccorso ?

    • Chiara Salvini scrive:

      Volando!Perché credi io non sappia volare? Sei uno sciocco che crede solo ai sensi, 5, ti manca anche il sesto? Terrificante, baci, chiara

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