15 LUGLIO 2013 ORE 08:33 DAL BLOG DI NEMO (POTETE FARE UN COMMENTO, CLIC SULLA RIGA VERDE SOTTO)—VITTORIO COLETTI: “GLI STUDI UMANISTICI IN TUTTE LE DISCIPLINE E NON PIU’ RISERVA DI ALCUNE FACOLTA'”

nota di chiara:  capisco bene; se ti ricordi, caro Nemo, hai presentato tu Edgar Snow “Le due culture” (primissimi 60) quando con donatella abbiamo organizzato quelle conferenze alla biblioteca di Sanremo…E’ da allora che si dibatte questo tema e, per quel poco-tanto che posso sapere, in molti l’hanno capito scegliendo la   MULTIDISCIPLINARITA’  nel fare ricerca. Per noi, che non siamo scienziati, che non possiamo imbastire équipe multidisciplinari, cosa ne dici se facciamo quello che dice Colleti, ma anche l’inverso, nel senso che gli umanisti cominciano a studiare le scienze?

Vittorio Coletti: Gli studi umanistici in tutte le discipline e non più riserva di alcune facoltà

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“””… < […] Per quanto scientificamente formalizzato ( come nella fisica e nella matematica ), nessun linguaggio è mai un puro e asettico strumento di analisi, e persino le più banali parole che ci scambiamo portano l’ impronta di una cultura, di una tradizione, di tante sensibilità. Il generale ed essenziale di noi e della nostra storia sta in tutti i nostri particolari, anche nei più specialistici ed esclusivi. Tuttavia si tende a dimenticare questa inesauribile esigenza, anche nelle società più avanzate, di discorsi generali, essenziali, profondi e interdisciplinari, propri delle scienze umane. Non si può, però, più pensare di affrontare questa dimensione ineludibile della realtà solo nell’ ambito specialistico degli studi umanistici, come se fosse una specializzazione tra le tante. Questo ambito di studio occorre, certo, per creare figure professionali dedicate alla trasmissione del sapere collettivo ( insegnanti, politici, giornalisti, intellettuali … ). Ma è ancora più utile che uno spazio umanistico resti aperto anche dentro i più qualificati studi specializzati della contemporaneità. Voglio dire che non mi scandalizzo se diminuiscono gli studenti di Lettere, ma affermo che è una perdita grossa se i futuri medici o ingegneri o fisici non coltiveranno più le arti, la storia, la filosofia. Per questo, le università dovrebbero affrontare la crisi delle scienze umane non tanto con azioni di propaganda per i corsi di laurea che la praticano in esclusiva, ma impegnandosi perché esse entrino obbligatoriamente e almeno per l’ essenziale nel curriculum delle principali lauree scientifiche e professionalizzanti >.

 

( da Liguria Italia ‘L’ importanza dell’ umanesimo ‘, la Repubblica/ Il Lavoro di Genova, Domenica 14 Luglio 2013 )

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10 risposte a 15 LUGLIO 2013 ORE 08:33 DAL BLOG DI NEMO (POTETE FARE UN COMMENTO, CLIC SULLA RIGA VERDE SOTTO)—VITTORIO COLETTI: “GLI STUDI UMANISTICI IN TUTTE LE DISCIPLINE E NON PIU’ RISERVA DI ALCUNE FACOLTA'”

  1. nemo scrive:

    Sono molto d’ accordo con la tua osservazione “che anche gli umanisti comincino a studiare le scienze”. Ti parrà ‘ridicolo’ ma, per esperienza personale, questa ‘possibilità’ mi era parsa realizzata facendo ‘Ragioneria’ ( a 28 anni ….però ! ): non inorridire ( Biamonti – ragioniere- inorridiva e minacciava di togliermi il saluto se avessi spinto mia figlia a iscriversi a Ragioneria )….

    • Chiara Salvini scrive:

      Non posso rispondere purtroppo né a te né alla magnifica Teodora, che forse mi ha scambiato per te, perché ho l’ora marcata per andare a rubare Nicolo’ ai suoi genitori e poi, domattina, portarmelo a Sanremo a vedere il mare e, si capisce, a conoscerlo…citazione quasi colta: Mao (Sulla prassi, credo) diceva che per conoscere una mela bisogna anche mangiarsela…così Nini si mangerà il mare…non il tuo di Bordiga pero’! Quello lo salvaguarderà per te e per il folletto G., sempre allegra di sentir-ti-vi (Teo), ch.

  2. Teodora scrive:

    Gentile Signora Chiara
    nessuno scambio di persona – è stato solo un tentativo , sembrerebbe riuscito a patto che non ci siano altre Teodore, di risponderle direttamente . Buona serata.

    • Chiara Salvini scrive:

      forse lei è una bimba, come dice mio nipotino Nicolo’ delle donne giovani, ed io sono invece una “bimba vecchia”!…ma certamente tu ricordi una delle tante poesie di Prévert della mia gioventù che dice: “do del tu a tutti quelli che amo” (più o meno) e così farei con te, se non ti adombri, cara Teodora, e tu con me (è un patto!)—Appena ho visto il tuo nome, mi è venuto in mente la storia di Teodora imperatrice di Bisanzio…tu la sa storia di questa incredibile donna? ti do la buonanotte, piena di angeletti o diavoli a tua scelta (puoi anche fare un po’ e un po’!), a domani cara Teo, chiara

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    Non so quanto riguardino ‘nemo’ i commenti in inglese, comunque sempre graditi. Grazie a Chiara. Cercherò di interpretarli ….

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