15 luglio 2013 ore 07:04 dalla WALLY DI ALFREDO CATALANI—LA CANZONE DELL’ EDELWEISS (TESTO A META’)

SENTITE L’ESTREMA DIFFICOLTA’ VOCALE DI QUESTO PEZZO (OLTRE CHE MOLTO BELLO)! —JODLER—

Pinuccia Perotti sings the “Edelweiss-Song”
from La Wally by Alfredo Catalani
Dino Dondi (Gellner)
RAI Orchestra Roma
Arturo Basile, conductor
20.X:1960

A T T O   P R I M O

(sotto “la canzone dell’edelweiss”-

testo di Luigi Illica-il librettista della Wally) —È sicuramente tra i principali librettisti dell’epoca post-verdiana e lavorò per Giacomo PucciniAlfredo CatalaniUmberto Giordano e molti altri musicisti.

 

Scena unica

Il paesaggio: L’Hochstoff.Largo piazzale ingombro da tavole. A sinistra la casa delloStromminger; a destra l’alpestre paesaggio sparso di case e di pini. Nel fondo le altre case dell’Hochstoff in mezzo alle quali serpeggiando passa la strada; poi, più alto, un ponte che unisce due rupi gigantesche dominanti l’abisso profondo dove scorre l’Ache. A capo del ponte un grande crocifisso dinanzi al quale pende una lampada. Un sentiero tortuoso, per curve ora dolci, ora aspre, tracciato fra i massi che lo frastagliano, sale alto, ora scomparendo, ora apparendoimprovvisamente, e si smarrisce fra le ardite ineguaglianze delpaesaggio. Nell’ultimo fondo le altissime vette del Murzoll e del Similaun coperte di neve.

È il vespro. Lo Stromminger (PADRE DI WALLY) festeggia il suo settantesimo anno; beve in mezzo ad Alpigiani, Cacciatori, Pastori e Contadini suoi Ospiti.Tavole imbandite, sparse pe ‘l piazzale. Nel fondo un bersaglio; Vincenzo Gellner lo abbatte in onore dello Stromminger con un ardito colpo di carabina. Nel fondo del piazzale danzano allegramente Fanciulle e Cacciatori. Gruppi di Contandine stanno loro intorno.Lo Stromminger all’alzarsi della tela, è seduto; egli è allegro e un po’alticcio.(all’ardito colpo di Vincenzo Gellner si leva dalla poltrona e corre a lui abbracciandolo)

STROMMINGER Bravo mio Gellner!

ALCUNI(sentenziando)Bel colpo davvero!

STROMMINGER (ironico)Ho inteso dir che a Sölden v’abbia un tale che si vanta il più destro cacciatore…(indica sorridendo il bersaglio atterrato da Gellner) E sdegna alter que’ facili bersagli!

GELLNER(cupo)Sì… l’Hagenbach! (CACCIATORE DI CUI WALLY E’ INNAMORATA)

 

Atto primo

 

STROMMINGER (ridendo più fortamente) Lui proprio… or mi ricordo ch’io ne conobbi il padre… un orgoglioso…
(vedendo Gellner abbuiarsi in volto, tronca il suo discorso) Al diavol l’Hagenbach e quei di Sölden!
(trascina Gellner a bere e beve primo) A te, mio Gellner!

ALCUNI (attorniandoli e bevendo)Bevi!…

ALTRI Evviva Gellner!

 

Un giovanetto entra dalla destra. È Walter, suonatore di cetra, cantore di fole e di leggende. (interprete un soprano- una donna voglio dire; grande amico di Wally)

 

STROMMINGER (vedendolo) Che cerchi, piccol Walter?

WALTER (avanzandosi) La tua Wally…

STROMMINGER (crollando le spalle) E che può dirti ov’ella si nasconda?Se nella valle… oppur pe’ gli alti greppi…sovra il ramo d’un pino o in una tana?Che brami tu di lei?

WALTER Cantiamo insieme.

STROMMINGER È un bel mestiere per seccar la gente!

(alcuni ridono)

WALTER (piccato) Eppur, se udiste, una canzon conosco…una canzon sì bella…

DONNE (a Walter pressandolo da vicino)Walter, cantala!

WALTER(continuando)…dell’Edelweiss è la canzone! È un jodler mesto, soave, blando… come un bacio

DONNE Canta!

FANCIULLE(pregando) Canta!

STROMMINGER Pettegole, tacete! (a Walter con fare seccato) Ebben, udiam, codesta meraviglia!

Tutti circondano Walter; chi siede, chi si appoggia alle tavole; alcuni agruppi; altri in disparte soli; Stromminger seduto nella sua poltrona;Gellner a cavalcioni di una panca.

Walter leva la cetra e canta.

 

Un dì, verso il Murzoll, una fanciulla, per un erto sentiero, movea il piè leggiero; lenta

ascendendo la montagna brulla! Giù sussurrava il vento; parea un lontano pianto

tornava allegro canto e finiva in lamento!…Co’ raggi intanto l’avvolgeva il sole ed ella ognor

salia la solitaria via.

Stavano intorno a lei le nubi sole!

E poiché giunta fu su l’alto monte presso alla neve bianca…la pellegrina stanca…

(Gellner, turbato, si scuote; si allontana cangiando posto)

WALTER (continuando)

Quando fu giunta su, ne’ l’alto monte presso alla neve bianca…

GELLNER(con voce soffocata) (Nuova questa canzon, non torna a me! Altra volta il mio cor per lei batté!)

WALTER …la pellegrina stanca sciolse le treccie e chinò il bianco fronte.E disse: «O figlia

candida di dio, risplender t’ho veduta giù da la valle muta, non l’aspro m’atterrì lungo

pendio! A te qui son venuta; esser siccome te, bella desio!»

Ed ecco intorno a lei livide e strane figlie apparir, larve sovrumane! Candide gocce la baciaron in fronte…e la valanga scosse il vecchio monte! No, non piangete sulla triste sorte della sua morte…Là, della neve ascosa nel candor, vive mutata la fanciulla in fior!

STROMMINGER Non c’è che dire!… È veramente bella!

TUTTI Bella è davver!

WALTER (a Stromminger)(ridendo)Ebben… È di Wally!

STROMMINGER (sorpreso) Toh! Di mia figlia, un canto così mesto?! Giammai l’avrei creduto!…

File:La Wally - Manifesto.jpg

 

 

 

La Wally è stata sempre considerata come la migliore di tutte le opere catalaniane, sia per la bellezza della musica che per la coerente tenuta drammaturgica, che vieppiù si rafforza con il nuovo finale. E infatti, a dispetto delle forti riserve della critica, l’opera ebbe in passato una buona diffusione, arrivando anche in America, soprattutto per merito dArturo Toscanini, sincero ammiratore di Catalani, che la dirigerà più volte (a una delle proprie figlie darà addirittura il nome di Wally e al proprio figlio quello di Walter).

Soprattutto in Italia, la fama dell’opera si è nel tempo un po’ ridimensionata, al punto che di essa si conosce solo la splendida romanza Ebben? Ne andrò lontana. Tuttavia, tramite un ascolto approfondito, si possono cogliere altri momenti di grande ispirazione (ad esempio i preludi orchestrali al III° e IV° atto).

La Wally, insomma, è un’opera che attende una piena rivalutazione, vista l’importanza che riveste nell’evoluzione dell’opera italiana, senza dimenticare l’influsso avuto sul giovane Giacomo Puccini, che nel 1883 (ai tempi del Conservatorio) ebbe modo di assistere ad una replica di Dejanice che gli piacque molto, e che in seguito prese spunto nella sua evoluzione proprio da Catalani, tra l’altro lucchese come lui.[senza fonte]

Al contrario, dopo la rappresentazione dell’opera al festival di Bregenz nel 1991, essa si è rapidamente diffusa nei teatri centro-europei, divenendo un’opera di normale repertorio; successivamente le rappresentazioni si sono allargate alla Scandinavia e all’Europa orientale. Si è così creata l’assurda situazione di un compositore stimato ed ammirato all’estero e quasi dimenticato in patria.

 

La prima ebbe luogo il 20 gennaio 1892 al Teatro alla Scala di Milano.

Gli interpreti furono:[1]
Direttore: Edoardo Mascheroni
Scenografia: Adolfo Hohenstein
Wally: Hariclea Darclée
Walter: Adelina Stehle-Garbin
Afra: Virginia Guerrini
Giuseppe Hagenbach: Emanuele Suagnez
Vincenzo Gellner: Arturo Pessina
Pedone di Schnals/soldato: Pietro Cesari
Stromminger: Ettore Brancaleoni

 

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7 risposte a 15 luglio 2013 ore 07:04 dalla WALLY DI ALFREDO CATALANI—LA CANZONE DELL’ EDELWEISS (TESTO A META’)

  1. Amo molto quest'opera lo conosciuta attraverso mia madre che amava l'opera e l'operetta infatti mi ha messo il nome Wally scrive:

    Amo molto quest’opera infatti porto il suo nome….ho potuto apprezzarla per merito di mia madre che ho perduto da poco e che amava l’operetta e l’opera,sono orgogliosa di portare questo nome e ancor di più lo sono per mia madre che mi ha fatto conoscere il bel canto.

    • Wally Pezzano scrive:

      Amo molto quest’ opera infatti porto il suo nome….ho potuto apprezzarla per merito di mia madre che ho perso da poco e che amava sia l’opera che l’operetta infatti sono orgogliosa di portare questo nome e ancor di più lo sono per mia madre che mi ha fatto conoscere il bel canto.

      • Chiara Salvini scrive:

        ciao Wally. Ma che bel nome hai e come lo porti bene! Grazie della visita, spero ti sia trovata bene, arriverderci, chiara

        • Chiara Salvini scrive:

          In risposta a Wally Pezzano.
          Solo adesso posso darti una risposta su dove vedere l’opera, proprio oggi, il 9 settembre 2017, pubblico – a seguito della sollecitazione di Domenico di cui puoi vedere il testo del commento, un articolo che racconta che quest’anno l’opera è tornata sul teatro italiano, se hai voglia di vederlo, poi puoi prendere i nomi e seguirlo, lo seguiremo, come possiamo, anche noi per cui ne daremo notizia. Sono molto colpita dall’amore che porti a tua madre: gratitudine è essenzialmente ” amore ” per me, ciao, sono contenta di averti rivisto in occasione del commento di Domenico, un abbraccio, chiara

  2. Flavia scrive:

    Io avevo mia nonna con questo nome e ho chiamato così mia figlia. Mi piacerebbe tanto portarla a vedere la rappresentazione. Sapreste aiutarmi? Io vivo a BG ma mi sposterei senza problemi a Milano o Brescia…

    Grazie

  3. Domenico scrive:

    Si è un bel testo lirico con una romantica ,tragica storia d’ amore dove il sentimentalismo raggiunge l’ apice E’ un vero peccato che nessun grande teatro lirico italiano la riproponga ormai da molti anni, tra questi l’ Arena di Verona dove per vastità di spazi potrebbe trovare onorevole collocazione ed anche per la collocazione geografica che la vede assai vicina al Tirolo ove l’ opera è ambientata. Meriterebbe la Wally anche qualche nuova registrazione discografica eseguita con i moderni mezzi di riproduzione e rinnovando anche il cast con ottime nuove voci del mondo lirico, ma al momento non mi risulta ci siano registrazioni attuali di tal genere.

    • Chiara Salvini scrive:

      Non frequento, purtroppo, il teatro ( né lirico né di prosa ) perché mi sono accodata ad un marito, ormai da tanti anni, che non ama gli spettacoli—perciò non mi ero accorta, come hai fatto tu, che la Wally non fosse più rappresentata dalla scena italiana. Grazie per l’informazione che mi ha portato a controllare e ho scoperto l’articolo, che ho pubblicato a tuo nome, nel quale si dice che dopo trent’anni è stata rappresentata a Reggio Emilia. Ti ringrazio per il contributo, fatti vivo, ci faresti piacere, grazie chiara

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