7 novembre 2013 ore 08:28 LE VOCI DENTRO DI EDUARDO DE FILIPPO AL PICCOLO TEATRO DALLA PRIMAVERA ’13 FINO A GIUGNO, ORA IN TOUNEE CON IL GRANDE TONI SERVILLO. L’AVETE VISTO? CHIARA NON L’HA MANCA SAPUTO!

 

Le voci di dentro è una commedia in tre atti di Eduardo De Filippo composta nel 1948[1] inserita dall’autore nella raccolta “Cantata dei giorni dispari“. Alberto Saporito è un apparecchiatore di feste popolari, e vive col fratello Carlo e lo zio, Nicola. Una notte sogna che i vicini di palazzo, i Cimmaruta, uccidono l’amico Aniello Amitrano e fanno sparire il cadavere. Nel sogno, lucidissimo, Alberto vede dove sono nascosti i documenti che possono incastrare i vicini. L’indomani, fatta la denuncia in questura, fa arrestare i Cimmaruta e rimasto solo in casa con il portiere Michele, cerca i documenti. Solo allora, all’improvviso, s’accorge di aver sognato il tutto e capisce il guaio che ha combinato….

Le voci di dentro

7 maggio | 2 giugno 2013

di Eduardo De Filippo
regia
Toni Servillo 

la replica del 21 maggio è cancellata per essere recuperata sabato 1 giugno alle ore 19 | è prevista una recita straordinaria il 2 giugno alle ore 17.00

con (in ordine di apparizione) Betti Pedrazzi, Chiara Baffi, Marcello Romolo, Lucia Mandarini, Gigio Morra, Peppe Servillo, Toni Servillo, Antonello Cossia, Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Mariangela Robustelli, Francesco Paglino

scene Lino Fiorito
costumi Ortensia De Francesco
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
assistente alla regia Costanza Boccardi

coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Teatro di Roma, Teatri Uniti
in collaborazione con Théâtre du Gymnase, Marseille

orari spettacolo
ore 21.00
giovedì e domenica ore 17.00
sabato ore 19.00
21 maggio riposo
lunedì riposo

durata
105 minuti senza intervallo

Toni Servilo torna al lavoro sulla drammaturgia napoletana e in particolare all’amato Eduardo, a dieci anni di distanza dal successo di Sabato domenica e lunedì.

“Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare: dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. E’ inoltre l’autore italiano che con maggior efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce l’incontro e non la separazione tra testo e messa in scena. Seguendo il suo insegnamento cerco nel mio lavoro di non far mai prevalere il testo sull’interpretazione, l’interpretazione sul testo, la regia sul testo e sull’interpretazione. Il profondo spazio silenzioso che c’è fra il testo, gli interpreti ed il pubblico va riempito di senso sera per sera sul palcoscenico, replica dopo replica.”

Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire.

 

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