25 gennaio 2014 ore 23:35 CLAUDIO MAGRIS: QUEL BIMBO BRUCIATO SFIGURA LA FACCIA DEL MONDO.. // UNA RIFLESSIONE PROFONDA SULLA MAFIA..

SI CHIAMAVA COCO’ ED AVEVA TRE ANNI

 

IL CASO DI COSENZA— claudio magris

Il boia di Nicola merita l’inferno

Quel bimbo ucciso e bruciato è una macchia che sfigura la faccia del mondo

Talora si fa fatica a rimanere contrari alla pena di morte e oggi è difficile

pensare che il posto più consono agli assassini – sicari e mandanti,

egualmente immondi, di tre persone, fra cui un bambino di

tre anni, Nicola, ucciso e bruciato al pari degli altri – non sia

la forca o altra analoga soluzione acconcia. Il sangue di Nicola

– come quello di Domenico Gabriele massacrato mentre

giocava a calcetto, di Giuseppe Di Matteo sciolto nell’acido

e di molti altri bambini – è una macchia incancellabile

che sfigura la faccia del mondo.

 

Triplici omicidio a Cassano IonioTriplici omicidio a Cassano Ionio

 

È una sconfitta che dimostra come la guerra contro la malavita

organizzata sia, nonostante molti sforzi generosi ed eroici sacrifici,

una guerra perduta e destinata a essere perduta se non viene

condotta altrimenti. Gli antichi greci avevano due termini per

indicare la guerra o meglio due tipi di guerra. Uno indicava

la guerra per così dire limitata già nei disegni iniziali, quella

che si propone non di distruggere l’avversario, ma

di indebolirlo, di contenerlo, strappandogli un buon bottino

e limitando le sue possibilità: quando la Francia e la Germania

si scontrano nel 1870 nessuna delle due pensa, in caso di vittoria,

di distruggere Berlino o Parigi, ma solo di rendere l’avversario

meno temibile e di portagli via qualcosa.

 

L’altro tipo di guerra è quello che prevede e persegue,

quale obiettivo inevitabile, la distruzione dell’avversario:

Roma che sparge il sale sulle rovine di Cartagine mai più risorta,

la Germania rasa letteralmente al suolo alla fine della

Seconda Guerra Mondiale. Contro la malavita organizzata,

merdosa macelleria, lo Stato non persegue – forse non lo può,

forse non lo vuole – una guerra di annientamento, bensì di

contenimento, che non esclude trattative, patteggiamenti,

compromessi. La malavita organizzata è un cancro e un cancro

non può essere contenuto, arginato, ridotto in certi limiti. Può

essere solo estirpato, amputato e poi gettato nelle immondizie.

Forse non è materialmente possibile, in questo caso, amputarlo –

forse perché si è già infiltrato in alcuni organi vitali dello Stato,

forse perché la guerra d’annientamento è difficilmente compatibile

con la normale vita burocratica, forse per impossibilità oggettiva

o per altre ragioni. Ma se non è possibile, bisogna sapere di aver

già perduto e che si può soltanto cercare di limitare le perdite,

di salvare il salvabile.

Non perdiamo troppo tempo a parlare degli assassini,

secondaria manovalanza del massacro. Protagonisti sono le vittime

e specialmente Nicola. È morto a tre anni e la sua morte grida

vendetta più del sangue di Abele, ma non è giusto pensare solo

alla vita che non ha avuto. Anche la sua esistenza, come dice

una pagina memorabile di Stefano Jacomuzzi a proposito di

un bambino morto per malattia, è stata «piena di fatti, di parole,

di sentimenti, voglie, grida, risa, pianto, corse, gioconde ghiottonerie,

interrogazioni, stupori». In quei suoi tre anni Nicola probabilmente

ha vissuto più dei suoi automi assassini. È soprattutto lui che conta

in questa storia. Quanto ai suoi boia, per fortuna il Signore che

accarezza i bambini è anche quello che ha sterminato con una

lava di fuoco Sodoma e Gomorra. Talvolta viene da sperare che

l’inferno davvero esista e sia eterno.

21 gennaio 2014

 

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3 risposte a 25 gennaio 2014 ore 23:35 CLAUDIO MAGRIS: QUEL BIMBO BRUCIATO SFIGURA LA FACCIA DEL MONDO.. // UNA RIFLESSIONE PROFONDA SULLA MAFIA..

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    La mafia è un cancro che è penetrato profondamente nella società, non solo italiana. La penetrazione è avvenuta e avviene anche e , forse soprattutto, a livello di mentalità. Non è molto differente da quella della mafia l’idolatria per il denaro, il rispetto incondizionato per il potere, il successo ad ogni costo, il valore della persona che si misura per quanti soldi abbia fatto, non importa come. Oltre alla repressione, sicuramente fondamentale, soprattutto seguendo i flussi di denaro e colpendo i mafiosi nel loro punto più caro, cioè la ricchezza, credo che lo sbarramento più efficace sia quello dell’educazione, della cultura, dell’arte, della consapevolezza del valore che ognuno di noi porta in se’. Per questo bisognerebbe investire molto, sicuramente molto più di quello che si fa ora, in scuole, anche per adulti, asili, asili nido, biblioteche, laboratori artigianali, posti di ritrovo come cinema, teatri, ecc. Per fare questo in modo sostenibile bisognerebbe mobilitare molte persone, in prima istanza i giovani ma anche tutti quelli che ci stanno. Io credo che se si cominciasse e queste parole d’ordine le lanciassero o le condividessero personaggi pubblici stimati, la chiamata alle armi della cultura avrebbe successo. E perché non ripristinare un servizio civile per aiutare la crescita dei cittadini e della nazione, mettendo in sicurezza il territorio devastato del nostro Paese e la massa dei giovani ammutolita da mancanza di prospettive? Certo, si tratta di scelte politiche grandi e coraggiose, ma se una sinistra o comunque formazioni politiche che ad essa si richiamano non parlano di queste cose e non cercano di attuarle, non si capisce come riescano a legittimarsi presso gli elettori come forze progressiste.

    • Chiara Salvini scrive:

      Lo metto come articolo, grazie, ciao, buona e bella giornata, mi piacerebbe fossi qui, magari che ti vedessi solo io e ci parlassimo commentando…solo io per non rientrare anche tu nella…sacra rappresentazione che è di quelle toste! Specie per un malato. buon di’, amor mio grande, chiara

      PS. SCRIVI SCRIVI-QUELLO CHE VUOI-PERCHE’ SENZA DI TE QUESTO BLOG E’ ESANGUE…FA VENIRE ADDIRITTURA I BRIVIDI DI FREDDO! LA TUA E’ UN’OPERA DI SALVEZZA – SANGUE PASSIONE E FURORE- DI CUI TI SARA’ RESO MERITO…IN QUESTA VITA, PRIMA, E POI NELL’ALTRA, DOVE MIGLIAIA DI ODALISCHE FEMMINILI E MASCHILI TI OSANNERANNO CON TORTE VERDI SARDINAIRE ACCIUGHINE RIPIENE FRITTE FRISCEUI DI TUTTE LE VERDURINE VINO DI QUI E DI LA’…E POI TUTTO IL CAMPARI SHEKERATO IN UNA PISCINA PER TE E FRANCHINO E QUALCHE ALTRO BELLONE TIPO PAUL NEWMAN GIOVANE E MENO GIOVANE + IL PORTO DA FARCI LA DOCCIA…INSOMMA SARA’ UN PARADISO DEDICATO ALLA TUA-VOSTRA PULIZIA!
      MA PRIMA DEVI SPUTARE SANGUE FURORE E RABBIA OCEANICA—IL MULLAH OMAR CHE-PENSO-STARA’ SEMPRE CORRENDO SULLA SUA BICICLETTA TRA I MONTI–

  2. nemo scrive:

    Provvedimenti saggi e opportuni quelli suggeriti da Donatella. Purtroppo, c’ è sempre un abisso tra le aspirazioni e la realtà.

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