DA JACK’S BLOG di giacomo salerno
«L’AMACA» DEL 24 GENNAIO 2014 (Michele Serra)
Un breve e inesorabile paradigma di ciò che siamo come comunità nazionale era contenuto nel piccolo resoconto di una lettera a Repubblica pubblicata ieri di un ex amministratore di una cittadina ligure [vedi sotto]. Lo riassumo: giunta di sinistra eletta fortunosamente grazie alle divisioni della destra. Primo piano regolatore nella storia di quel comune (e siamo nel 1994!!) per arginare la cementificazione. Lavoro efficace e non troppo costoso sul territorio (fossi ripristinati, sistemazione del litorale) per riassestare il regime delle acque. I risultati sono due: il primo è che non ci sono più state alluvioni. Il secondo è che la giunta non è stata rieletta.
La morale è spietata ma inevitabile: lo stop alla cementificazione lede una fiorente rete di interessi privati. Ed è, questo, un “danno” immediatamente calcolabile. Quanto all’interesse pubblico, l’evidente beneficio anche economico (territorio più integro e sicuro, vite umane risparmiate) non è invece quantificabile che sul medio-lungo periodo. E dunque, poiché la maggioranza dei cittadini vota per proteggere le proprie tasche oggi, e infischiandosene del domani, il modo migliore per perdere le elezioni è anteporre il bene comune ai porci comodi dei singoli, e una generosa idea del futuro al gretto rendiconto del presente.
Bellisimo per la sua efficacia didascalica questo episodio di buona politica e gestione del territorio; credo che una cosa analoga sia avvenuta in Sardegna, quando è stata fatta cadere la giunta Soru, che aveva cercato di dare un assetto all’ambiente idrogeologico devastato dell’isola. Le elezioni hanno dato ragione ai devastatori, senza che i partiti di sinistra si impegnassero davvero in questa sfida fondamentale.
Sì, esempio di una gestione saggia e previdente del territorio. E’ questa la ‘sinistra’ che avremmo voluto e che vorremmo…. mahh, ‘speramu ben’ …