ha una rubrica sul supplemento Genova di Repubblica
Enzo Costa: La forza della libertà
“””… ” Alle donne oltraggiate da compagni incapaci di accettarne la libertà si dice, senza volerle colpevolizzare, che a volte il loro errore è quello di prendere le violenze per una forma (pur malata) di amore, finendo così per accettare ogni sopruso. Rilievo giusto. Ma io nell’ amarezza della donna per la condanna, a suo avviso troppo pesante, inflitta al marito che le aveva spruzzato dell’ acido, non ho visto debolezza. Ho visto la forza morale di chi sa opporsi alla violenza preservando una sensibilità superiore “. …”””
( da Il Lanternino di Enzo Costa, la Repubblica/Il Lavoro di Genova, di Mercoledì 22 Gennaio 2014 )
Simonetta Fiori : …. Genio e …. regolatezza
simonetta fiori con un bel fusto, probabile compagno o marito (da Facebook)“””… ” Genio e sregolatezza ? Niente di più sbagliato. Il cliché romantico dell’ artista incline all’ accensione creativa solo nel caos è destinato a essere smentito […]. Se c’ è un tratto che accomuna i grandi talenti degli ultimi secoli – pittori, musicisti, romanzieri, registi, architetti, critici, filosofi e psicoanalisti – questo è proprio la ripetitività dei gesti quotidiani, l’ alzataccia al mattino, la colazione sobria, le ore passate al tavolino, la vita sociale sapientemente calibrata. Lavoro, e poi lavoro, e ancora lavoro. Il genio nasce da qui, da una regolatezza che sconfina nell’ ossessione, da una scorbutica ostinazione nel rispetto degli orari e programmi di lavoro. Con qualche eccentricità, naturalmente. […]. Sì, stravaganze, piccoli slittamenti rispetto all’ ordinarietà di vite regolate solo dalle esigenze della produzione intellettuale. < Dopotutto lavorare >, commenta Flaubert, altro celebre secchione < è il modo migliore per ripararsi dalla vita >. […] …”””
( da Le Storie di Simonetta Fiori, la Repubblica di Domenica 12 Gennaio 2014 )
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Scusate, ma per quanto riguarda il genio e la sregolatezza, non ci può essere una via di mezzo? Ci siamo mai chiesti come mai ci sono così poche donne geni nei vari settori delle attività umane? In genere ( è proprio il caso di dirlo) è che le donne, ancora oggi, sono fortemente condizionate dall’educazione e dal pensiero corrente, che le vuole preferibilmente più dedicate alla famiglia. Non dico che dedicarsi alla famiglia sia sbagliato, anzi, potrebbe essere un discorso controcorrente, che vedesse in faccia la realtà, per andare oltre ( istituzione di asili nido e di asili a portata di borsa, potenziamento delle scuole pubbliche, ecc.). Dato che io sono una donna, vorrei tanto raggiungere, nella spesa del mio tempo, quell’aurea mediocritas che, ahimé, non è né genio né sregolatezza, ma soltanto la possibilità di andare a dormire alla sera pensando di non avere sprecato per l’ennesima volta la giornata.