1 MARZO 2014 ORE 08:16 DA REPUBBLICA DI IERI / I DATI ISTAT SULLA DISOCCUPAZIONE AGGIUNGENDO QUESTO COMMENTO (VEDI SOTTO) DI GREGORIO 1 “Il lavoro nero sfugge all’Istat e quindi l’Istat non è attendibile. La vera piaga italiana è il lavoro nero.”

Istat, nuovo record per la disoccupazione:
a gennaio il tasso balza al 12,9 per cento

Il dato è il peggiore dall’inizio delle serie dell’Istat, che per quelle trimestrali risale al 1977. Tra i giovani che lo cercano, i senza lavoro sono al 42,4%: 690 mila persone. L’anno scorso il peggiore della crisi: mezzo milione di occupati in meno. Renzi: “Cifra allucinante, subito il JobsAct”

MILANO – Nuovo record per la disoccupazione in Italia, dove gli effetti del peggior anno dall’inizio della crisi per il mercato del lavoro (il 2013) si fanno sentire a pieno nel primo mese del 2014. A gennaio il tasso di disoccupazione è balzato al 12,9%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di 1,1 su base annua. In Europa, invece, il dato resta fermo al 12%. I disoccupati italiani, secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, sfiorano i 3,3 milioni. Il tasso registrato in Italia a gennaio manda in soffitta la piccola inversione di tendenza di dicembre, dove si scontava più che una ripresa degli occupati l’aumento degli inattivi; è il livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Quanto basta perché il premier Matteo Renzi scriva su Twitter che si tratta di una “cifra allucinante, la più alta da 35 anni. Ecco perché il primo provvedimento sarà il JobsAct”.

Guardando al tasso di disoccupazione giovanile, per la fascia cioè tra 15 e 24 anni, a gennaio è pari al 42,4%. Anche secondo questo punto di vista, che è sempre provvisorio, si tratta del tasso più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. I giovani in cerca di un lavoro sono 690mila.

La dimensione del problema occupazionale emerge anche se si guarda all’andamento del mercato del lavoro nell’intero 2013: secondo l’Istituto di statistica l’anno scorso gli occupati sono diminuiti di 478 mila persone (-2,1%) rispetto al 2012, ovvero di quasi mezzo milione. Si tratta della maggiore emorragia di occupati dall’inizio della crisi. I disoccupati, nella media del 2013, hanno raggiunto quota 3,1 milioni con un aumento del 13,4% rispetto al 2012; quasi la metà dei disoccupati risiede nel Mezzogiorno (un milione 450 mila). L’anno scorso il tasso medio di disoccupazione è arrivato al 12,2%. Era al 10,7% l’anno precedente. Tra le diverse tipologie di lavoro, anche quello precario, definito dall’Istat come atipico, nella media del 2013 è tornato a scendere. Infatti, il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 611 mila, in calo di 197 mila unità in un anno. Insomma a calare non solo solo i dipendenti a tempo indeterminato (-190mila). Tra il 2008 e il 2013, gli anni della crisi, si contano complessivamente 984 mila occupati in meno: significa che un milione di italiani è uscito dalla schiera degli occupati.

Tornando ai giovani, è bene ricordare che il numero assoluto di disoccupati tra 15 e 24 anni (690 mila ragazzi) incide per l’11,5% sul totale della popolazione di quella fascia d’età, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,8 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è invece in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,0 punti nel confronto tendenziale, appunto al 42,4%. Guardando invece agli aspetti di genere, l’occupazione diminuisce su base mensile per effetto del calo della componente femminile (-0,2%) non compensato dall’aumento di quella maschile (+0,1%). Su base annua invece il calo dell’occupazione si registra sia tra gli uomini (-1,7%) sia tra le donne (-1,1%). Rispetto al dicembre 2013, la disoccupazione registra un aumento sia per la componente maschile (+2,1%) sia per quella femminile (+1,6%). Anche in termini tendenziali il numero di disoccupati cresce sia per gli uomini (+10,6%) sia per le donne (+6,2%).

L’Istat spiega infine che il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-45 mila unità) e dello 0,1% rispetto a dodici mesi prima (-9 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma in aumento di 0,1 punti su base annua.

Sollevando lo sguardo all’Europa, la disoccupazione resta ferma al 12% a gennaio 2014 la disoccupazione nella zona euro, ferma da ottobre, mentre in Italia sale al 12,9% dal 12,7% di dicembre, l’aumento più consistente insieme a Malta dove però il tasso è più basso (da 6,7% sale a 6,9%). Secondo Eurostat, è sempre la Spagna il Paese dove la disoccupazione è più elevata (25,8%).

 

(28 febbraio 2014)

I commenti

199 commenti
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SenatorofMilan .
11 ore fa

Tanto per cambiare renzi produrà solo parole, parole, parole come nella famosa canzone degli anni 60, la disoccupazione aumenterà perché stando nell’euro e dovendo sottostare agli assurdi vincoli imposti dall’europa e quindi dalla padrona dell’europa che  la germania, la crisi indotta dall’austerità sempre crescente non farà altro che aumentare disoccupazione, fallimenti di aziende, credit crunch, fame, miseria, disperazione ecc. ecc. però una volta toccato il fondo la gente si sveglierà e voterà GRILLO e allora il paese potrà riprendersi magari uscendo dall’assurda gabbia dell’euro.

L’unica soluzione per la ripresa dell’economia è USCIRE DALL’EURO e anche da “questa” europa unita, che è unita solo nel portare miseria fame sottosviluppo ecc.

L’europa come è oggi è frutto degenere dell’unione tra idealismo hegeliano tedesco e dea ragione francese, donde il fallimento.

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gregorio01
12 ore fa
Il lavoro nero sfugge all’Istat e quindi l’Istat non è attendibile. La vera piaga italiana è il lavoro nero.
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international
12 ore fa
il job act dovrà essere coraggioso. le imprese dovranno smetterla di applicare contratti a termine e furberie varie,  MA tutti si dovranno mettere una mano sulla coscienza e ammettere che bisognerà allentare le garanzie, anche provvisoriamente. allo stesso tempo però è importante che rimangano costantemente piene garanzie nei casi di discriminazione (penso alle madri lavoratrici), accanimento (mobbing), ecc. io la vedo così.
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germalli
12 ore fa

Una domanda per Renzi:

Perchè l’Italia ogni anno, manda milioni di turisti all’estero e non è piu capace di attrarre quelli stranieri??

E perch­è anche questo governo se ne frega??

Se poi consideriamo che il nostro Paese è tra i più belli al mondo, chiedo al Governo:

chi è il ministro che dovrebbe prendersi cura di una delle principali industrie del nostro Paese??

 

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international
12 ore fa
non attrae perché alza i prezzi per compensare la diminuzione di visitatori, una furbata all’italiana che adesso si ritorce contro. il mercato premia altri paesi del mediterraneo come spagna e grecia dove c’è il sesno della concorrenza e un più giusto rapporto qualità-prezzo
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rama02
13 ore fa
Comunque, a parte altre considerazioni, la tendenza è che vogliono portarci tutti, lavori regolari o non, a paghe da fame.
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lariedda
13 ore fa
State tranquilli ci pensa Renzi con il jobsAct ! 

Che macchietta.
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1corvette1
13 ore fa
Ma è chiaro a tutti che finchè non c’è un vincolo forte, il piano di tutte le aziende è quello di fare profitti nei vari stati ma spostare i lavori ( e non più “solo” le fabbriche) dove ritenuto più conveniente infischiandosene di diritti , etica ecc?
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germalli
13 ore fa

Il lavoro troppo assistito toglie entusiasmo alla competizione;

La cassa itegrazione indiscri­minata crea sacche stagnanti, poca crescita, nessun investimento,  e alla fine delocalizzazione;

I­l sindacato deve adeguarsi ai tempi moderni, piu meritocrazia e meno appartenenza lobbistica.

Il lavoro mirato, ad esempio il turirmo, da noi dovrebbe essere messo in primo piano;

Perchè nessuno ne parla??

 

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aureliano armellini
13 ore fa
se i politici continuano a non capire che c’è poco lavoro, e che non si crea certo con le riforme, finiremo nei guai, rivedere la riforma delle pensioni sarebbe la prima delle cose da fare, dando flessibilità e poi pensare seriamente a come ridurre l’orario di lavoro,cercando contestualmente di ridistribuire la ricchezza. JobsAct  ennesima riforma che servirà solo a sprecare risorse.
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olivieroroi
14 ore fa
Per dare slancio al lavoro bisogna abbattere di molto l’irpef e per fare questo servono molti soldi allo stato. Allora vi chiedo:
Perché la maxi multa ai concessionari delle slot machine per i danni causati dal gioco d’azzardo passa da 98 miliardi di euro a 611 milioni?
Perchè la cancellazione del condono proposto dal Movimento 5 stelle attraverso una mozione a firma del senatore Giovanni Endrizzi è stata bocciata dai gruppi parlamentari del Pd e del Pdl?
Per rendervi conto considerate che la manovra imu / iva ha portato alle casse solo 10 miliardi.
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bullshit
14 ore fa
solo ? 

Comunque slot o no, quello che ci vuole è un piano Marshall per il lavoro, a livello europeo.
Tutti gli investimenti infrastrutturali (intendendo con ciò quanto scriveva seliprendo,  mi sembra, poco sotto) fuori dal Patto di Stabilità.
Quindi o a Bruxelles i rapporti di forza sono favorevoli oppure non se ne fa nulla.
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olivieroroi
14 ore fa
solo ovviamente in senso cinico e quindi me lo sai spiegare perchè pd e pdl hanno votato contro la mozione m5s che avrebbe portato così tanti dindini nelle casse vuote dello stato?
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bullshit
13 ore fa
Non ho seguito bene la storia delle slots. 

Mi puzzava di crociata moraleggiante.
Ho letto però che lo Stato faceva fatica, come anche su altri versanti, a incassare il dovuto.
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thomasankara
13 ore fa
Infatti. Il decreto sulle slot è nato da un pastrocchio di Tremonti a suo tempo che Monti non ha risolto e il  povero Letta ha sanato tirando su una manciata di euro su una maxi evasione. Tutto per evitare migliaia di ricorsi che non so quanto avrebbero portato nelle tasche dello stato e sopratutto in quale anno. Questo paese è tutto da cambiare.
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bullshit
13 ore fa
Basta pensare ai molti scudati che alla fine non hanno neppure pagato il 2% dovuto. 

Perchè saranno belle le sanzioni ma se non hai i mezzi per renderle effettive, alla fine è come al lupo al lupo.
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andreottico
13 ore fa
il ladro non si denuncia da solo,qui è questione di persone non leggi
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andreottico
13 ore fa
e ti fa questa domanda Oliviero,basta guardarli in faccia per capire perchè non lo hanno fatto,come per gli f35,per i loro stipendi non toccati,come per la gli oneri quesi eliminati per Sorgenia…
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