ore 17:12 —a chi, come a chiara, interessano le vecchie foto e cartoline—oggi è domenica, una domenica un po’ fiacca, questa notizia di Paolo Ferrario, eppure, invece di sentirsi giu’, uno dovrebbe essere lieto di sapere di una persona cosi’ bella. Ma un infarto, specie di un amico, sempre ti fa pensare alla tua morte. Se potessero chiedermelo, direi che non sono pronta: ho dei rapporti da portare “a buon fine”, specie con mia figlia. Non solo lei. 70 anni, acciaccati…so che dicono che le pentole rotte sono quelle che girano sempre per casa….dieci anni, non li avro’—e anche li avessi non basterebbero…dev’essere brutto, anche se succede a tutti i malati di una lunga malattia, morire vedendo sotto il compianto, un serio sollievo…E’ Paolo che mi fa pensare a queste cose…invece lui se ne va in giro per Como a farsi ritrarre dai pittori di strada…l’ho appena visto sul suo Facebook. Allora, io cosa piango? vi metto una romanza che ve lo dice subito…

vista su Como, inizi del ’900

paolocaricatura991

 

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