CRONACA
I bambini italiani piccoli Paperoni è loro la paghetta più alta d’Europa
CRISTIANA SALVAGNI
ROMA .
I bambini italiani sono i Paperoni d’Europa: incassano ogni anno 832 euro, al netto delle mance di nonni e parenti. La paghetta che ricevono è quasi quattro volte quella dei coetanei francesi: una cifra troppo alta, secondo gli esperti, per comprendere a pieno il valore del denaro che si mettono in tasca. Ma se è vero che non esiste la formula magica della somma da sganciare (quale sia è uno dei temi più discussi sui forum online dei genitori) ci sono alcune variabili che aiutano a determinarla.
«Dare ai figli troppi soldi senza educarli al risparmio e al lavoro fa male perché più gli dai e più spendono per tornare a chiedere» spiega Luigi Aprile, professore di psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Firenze. «Nel nostro Paese vediamo ancora l’infanzia come un periodo di spensieratezza, mentre all’estero già a sei anni preparano i bambini all’età adulta: per questo a 18-20 anni puntano all’indipendenza e a uscire di casa». Così mentre in Francia i ragazzini prendono 240 euro all’anno, circa 20 al mese, in Gran Bretagna 380 euro e in Germania 600, in Italia lo “stipendio” medio si aggira sui 16 euro a settimana, più di 60 al mese. Si prendono esattamente, dicono gli ultimi dati Istat disponibili, 8 euro tra i 6 e i 10 anni, 11 euro a 11-13 anni e 20 euro a 14-17 anni.
Neanche la crisi ha scalfito il compenso ma ha acuito la forbice tra chi ha tanto e chi niente: nel 2008 la paghetta media era più bassa, 14 euro a settimana, ma la percepiva un bambino su tre. Oggi la riscuote uno su quattro. E la disparità di genere nella retribuzione si insinua già in tenera età, visto che per i maschi i genitori sborsano soldi più regolarmente che per le femmine (dispone di una somma fissa il 53 per cento dei ragazzini contro il 42 delle ragazzine).
Qual è l’importo ideale? «Io ho 14 anni e ricevo dei miseri dieci euro, non riesco a permettermi neanche una pizza e spesso con gli amici rimango digiuna anche se ai miei i soldi non mancano. Se stai bene economicamente e tuo figlio ha tra i 12 e i 15 anni 20 euro sono perfetti» suggerisce su Internet a un genitore che chiede quanto sia meglio “sganciare” un’ adolescente insoddisfatta. «Ho 12 anni — fa eco un’altra — i miei mi danno due euro per ogni faccenda che sbrigo a casa e, alla fine del mese, mi regalano quanto mi merito. Se vuoi dare una paghetta troppo bassa, come pochi euro, tanto vale lasciar stare ma anche 80 euro è troppo perché i giovani sprecano i soldi in spese futili».
L’entità della paghetta, dicono gli studiosi, deve essere strettamente legata al budget familiare e alla capacità di spesa. «Grosso modo non vanno date né cifre troppo alte né troppo basse — continua Aprile — ma fino ai sei anni vanno bene tra i 2 e i 5 euro a settimana, che salgono a 10 verso gli 8-10 anni. Dopo i 15, quando si hanno maggiori esigenze, si può aumentare a 20 ma può essere un buon criterio alzare la cifra in cambio di lavoretti domestici così da riconoscere la fatica che sta dietro ai soldi. Soprattutto perché l’educazione al risparmio, insegnata a scuola negli Stati Uniti o in Olanda, da noi non c’è». In realtà infilare nel salvadanaio una quota dello “stipendio” è un’abitudine che piace ai nostri ragazzi: oltre il 60 per cento mette da parte i soldi. E in questo sono più formiche le bambine: accumula piccole fortune il 62 per cento, contro il 59 dei maschi-cicala.
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