ore 23:00 —– Chiara ha passato due giorni e un po’ in questo paesino del Ponente Ligure: ha tentato di staccarsi la testa dal collo e il risultato è stato buono. Mi è anche venuta la convinzione che uno, lontano da casa e dalle famiglie varie, ci dovrebbe stare sempre. A 70 anni sono arrivata alla stessa conclusione che avevo da giovanissima. Bel colpo, direte! E’ un vivere in tondo (di moda: “avvitati”), invece di…salire dritti alle nuvole più basse. Però l’allegrezza di Chiara, oggi, è “una luce luminosa-quasi quasi – un abbaglio” (prego occhiali scurissimi, anche per leggere!) rispetto alla cupezza che ha caratterizzato quasi sempre –fuori quando si innamorava- i suoi primi assaggi alla vita. Appena pronte pubblicherò le foto di MB, magari subito, magari mai più, perché, come voi, anche noi dei Quaranta, dimentichiamo… Il mio solito affetto, ma, oggi, con quella sim-patia che si prova al ritrovare vecchi amici—

 

 

 

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questa è l’immagine più suggestiva che ho trovato, di notte fonda, su Santo Stefano al mare, a due passi da Imperia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto Italo Carè

 

 

Porto di Areghai, il porto nuovo, è oggi-credo-la cosa più famosa di Santo Stefano: la maggioranza, insieme alla minoranza, guardadolo sogna di avere una barca da ospitare lì, , e dimenticano le inchieste aperte (e anche chiuse, mi pare) sulla sua costruzione.

 

 

 

 

è un posto dove mi sento di fare propaganda: offerta solita del fine settimana, si mangia benissimo e abbondante (più il primo del secondo come nei primi anni 50), l’ospitalità è “da grandi signori”, quelli che non ci sono più…Davvero DIDI’ girava dappertutto con felicità di tutti…Ah mi scordavo i dolci: sono “da grande pasticceria viennese” e, anche se siete a dieta ultra-stretta come Chiara, ++++non potete perderveli! Chiara se li ha portati anche a casa  offerti gentilemnte da una bellaf ragazza…Le ricordo tutte benissimo, meno i nomi.  Sono loro che gestiscono l’albergo, il padrone fa una puntantina mattino e sera…

 

 

 

 

 

questi, anche se non li vedete, sono i prati del giardino dell’albergo dove correva felice-felice DIDI’. L’albergo dalle mille maraviglie  si trova anche sulla nostra famosa e straordinariamente bella ciclabile, e loro ti offrono le bici, come vedete, se ci sapete andare, si capisce, chiara pare di no, e il bipede non ci salirebbe su quell’aggeggio indiavolato…

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