ORE 19:50 MAI DIMENTICHERO’ TUTTO CIO’ ANCHE FOSSI CONDANNATO A VIVERE QUANTO DIO STESSO. MAI. ELIE WISEL NEL ROMANZO “LA NOTTE”, RACCONTA CON QUESTE PAROLE IL SUO ARRIVO AD AUSCHWITZ CON TUTTA LA SUA FAMIGLIA. ELIE WISEL ERA IL FIGLIO PIU’ PICCOLO ED AVEVA ALLORA 15 ANNI. IL SUO NUMERO TATUATO SUL BRACCIO ERA “A-7713”

 

 

 

 

  • Elie Wiesel, La notte, prefazione di François Mauriac, trad. Daniel Vogelmann, collana: Schulim Vogelmann, 1; tit. orig.: La Nuit(1958), Firenze, Giuntina, 1980, pp. 112, ISBN 88-85943-11-X.

 

 

 

 

 

IPB Immagine

 

 

 

 

“Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti di cui avevo visto i corpi trasformasi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai”

Elie Wiesel rinchiuso ad Auschwitz all’età di 15 anni.

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