——————chiara : non credo sia un problema solo mio…(vedi post sg. )

 

 

—perché nel 2002 –il discorso sulla salvaguardia dei diritti dello Statuto dei lavoratori, mi era sembrato giustissimo e aveva la mia adesione “senza se né ma”—

ed adesso, invece:

non sono in grado, per ora, di prendere una posizione  ” chiara —a me stessa” sul governo Renzi ed in particolare, sul Jobs Act

 

 

Donatella letteralmente odia Renzi da quando è nato, ma odia come Renzi la mia tiepidezza che consiste  soprattutto nel non sapere. N0n ho nessun problema a prendere una posizione, ma devo essere convinta. Credo che la ragione –passionale di fondo, espressa o no che sia, di tanto odio — che ovviamente non è solo suo! —sia il fatto che Renzi ha liquidato il “comunismo” e i suoi eredi, come nessuno era riuscito a fare. E’ rimasto un “nuovo socialismo” alla Blair che, ricordatevi, non ha mai toccato le riforme della Tatcher in nulla, men che meno quelle sul mercato del lavoro?  Non lo so. Non so prevedere come andremo avanti—a livello personale (suo), mi aspetto che Renzi scoppi come un palloncino troppo gonfiato.


 

Anche se nel 2002 segni di crisi  c’erano eccome, ancor prima delle due torri, per la bolla sui titoli tecnologici (La “new economy” cosiddetta)—

 

 

Ma quella che abbiamo visto–dalla metà del 2007 ad oggi, prima metà 2015–non l’avevamo visto mai.  Non so dire se è stato così o peggio dal ’46 ai primi anni ’50–Non ne parlavano in casa ed io sono nata nel 44. La crisi del paese anche da piccola la vedevo nelle collaboratrici domestiche che, a casa mia, c’erano sempre:  mia madre usciva alle 5 del mattino e tornava alle 20-20, 30–aveva quindi sempre avuto una persona in casa, che all’epoca dormiva con noi, c’era un letto nel tinello dove mangiavamo, ma lei non mangiava con noi.

Bastava un niente, a parer mio di bambina già affezionata alla persona, per mandarla via ed avere la mattina seguente già pronta un’altra persona. Ho capito solo in seguito: questa ragazze venivano principalmente dal Veneto, ma anche da Milano o dalla Lombardia; poi c’erano gli arrivi dall’entroterra ligure nostro, di Ponente. Eh già, la prima da me tanto amata e ricambiata (era innamorata, fidanzata e poi sposata, forse le sembrava già un suo figlio e , poi, forse amava proprio me) : insomma lei era piemontese! Vagamente ricordo una signora giovane che mi metteva a disagio, forse di Modena o dintorni : o era lei stessa una “signora” o era stata da gente su…insomma tra una piccola osservazione e l’altra, sempre fatta con ampio sorriso, mi sentivo eternamente una cafona. Tutto quello  che facevo per darmi un tono davanti a lei, era sempre ” fatto male “. E’ da lei che ho imparato a tenere le distanze dalle persone che lavoravano per me/noi…così passavo dal magazzino, mi fermavo poco a salutare le persone che conoscevo, soprattutto una che conoscevo benissimo, una ragazza chiamata Argia…Allora sentivo che diceva forte: “Adesso Chiara ha imparato a darsi delle arie e non saluta più gli amici”.

Mi faceva stare molto male.

Ero tra la quinta elementari e le medie, forse annaspavo nell’aria per imparare ad essere “una signorina bene”, la figlia di genitori–pur lavorando come bestie–con il favore di quegli anni–si  cominciava a stare bene.

Già in seconda media mi venuta una crisi depressiva – di cui si è accorta l’insegnante –a casa mia nessuno ha notato niente o forse già allora mio padre —eravamo spesso –seduti uno davanti all’altro –mio padre ed io uno specchio–uno dell’altro- già allora forse mi diceva: “un soldino per i tuoi pensieri”–ma quando toccava a lui rimanere fisso gli occhi sulla tavola, per tanto, erano occhi molto dolorosi, come vedessi un filmato molto brutto per lui—ed io, a mia volta, chiedevo: “Cosa pensi?” . La risposta è sempre stata identica negli anni : “A niente”– Anch’io non rispondevo al soldino. Ma lo scambio emotivo..” senza linguaggio” toccava le nostre emozioni ben in profondo.

 

Alla seconda media, anche per un ricordo preciso che mi avvenne  (da solo), piombai nella “totale indegnità “. Erano anche gli anni dell’assolutismo, per cui non  c’era modo di capire e verbalizzare che ero indegna per certi aspetti, ma non per altri. Nessuno mi insegnava queste cose e, anche quando hanno cercato di insegnarmele, oltre trent’anni dopo, ho fatica per anni a capirle e “visualizzarle in me “.

Allora persi “la signorina bene” per sempre e non penso che la ritroverò mai.

 

Su questo governo sto ancora osservando se, in un anno o due, riesce a far ripartire l’economia e l’occupazione . E’ probabile che sia un’illusione che  mi tiene su.  Ma sto ancora a guardare come guardo il mondo di Landini.

 

La nostra economia è ferma e vecchia da molto anni, nonostante tante ditte medie che sono perfettamente “in ordine”(continuano a far ricerche, sono i migliori per un pezzo specifico dei freni— così ho creduto di capire–per es. parlo adesso della  ditta di Bombassei  che si chiama BREMBO:. Poi, tra i fiori buoni, ci sono le piccole ditte in rete tra di loro, e così “facendosi forza tutte insieme”, affrontano anche i mercato internazionali, magari in Asia o Sudamerica.

Poi c’è il resto che è uno sfacelo di ditte e di famiglie.

 

 

(magari lascio lì, sembra noioso, o magari lo riprenderò…Quizàas Quizàas ….cominciia il rito,ormai in me consolidato,  della buona notte–ciao, chiara

 

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