19:32 CREMONA —- In viale Trento Trieste, blocco del traffico // TUTTO UN POLVERONE! — COME POTETE IMMMAGINARE … UN BLOG SU ” IL GIORNALE ” —–

 

 

 

GIORNALE DI CREMONA

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In viale Trento Trieste, blocco del traffico

Una quarantina di migranti in protesta per la lentezza nel rilascio dei permessi. Si aggregano elementi esterni, scontri. Arresti per le devastazioni di gennaio

Nella mattinata del lunedì circa 40 migranti ospiti della casa dell’accoglienza si sono mossi in corteo spontaneo con cartelli di protesta bloccando il traffico lungo tutta via Trento e Trieste fino a Porta Venezia. La rabbia legittima dei migranti è dovuta principalmente alla lentezza del rilascio dei documenti necessari a lasciare Cremona e l’Italia: molti di loro alloggiano da ben due anni nella casa dell’accoglienza senza aver ancora ricevuto i documenti per l’espatrio.
Emblematico un cartello che recitava: ‘non vogliamo pasta e riso, vogliamo documenti. Troppa merda caritas!‘ La tensione è salita quando gli uomini della digos hanno cercato di impedire il blocco del traffico e sono avvenuti alcuni scontri. Pare che tra i migranti fossero inseriti anche elementi esterni. E come già il nostro giornale aveva previsto si sono intanto registrati altri arresti negli ambienti dei centri sociali. Che riguardano peraltro i disordini dello scorso gennaio.L’attività d’indagine, tuttora in corso, grazie ai numerosi filmati raccolti e visionati ha permesso d’identificare quattro persone arrestate questa mattina dal personale della Digos di Cremona, Brescia e Messina. I soggetti sono stati riconosciuti e identificati nonostante fossero travisati e nei loro confronti è stata formulata l’ipotesi di reato di devastazione.

L’attività svolta questa mattina rappresenta un’ulteriore risposta ai gravi disordini verificatisi in quell’occasione; infatti già il 30 marzo e il giorno 11 giugno scorsi la Polizia di Stato aveva arrestato altri soggetti, gravitanti nell’ambito della locale area anarchica, resisi responsabili di danneggiamenti ai danni di alcuni istituti bancari e dell’assalto al Comando della Polizia Municipale. Inoltre, nel corso delle operazioni, sono state effettuate delle perquisizioni nei confronti di altri tre soggetti.

 

 

 

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CSA Dordoni: contro di noi una macchina del fango”

Comunicato del CSA Dordoni, si afferrma tra l’altro: (…) all’alba di questa mattina sono state arrestate 4 persone residenti nella provincia di Cremona (uno militante del CSA Dordoni), uno da Brescia (al momento latitante), uno di Palermo e uno di Milano, con pesantissimi capi d’accusa, tra i quali devastazione e saccheggio e concorso esterno, collegabili direttamente a quel giorno in cui migliaia di persone hanno segnato una profonda incompatibilità con la presenza di una sede fascista all’interno del territorio cittadino.

Informiamo, quindi gli organi inquirenti e la stampa locale di chi in reltà opera una sistematica devastazione e rapina del territorio riprendendo l’ultima farsa dei rimborsi stanziati dalla regione per la sopra citata manifestazione.Entrando nello specifico della questione cittadina, già subito dopo il corteo antifascista i politici locali hanno tentato in qualche modo di recuperare denaro per risarcire quella che, a detta loro, era una città devastata al pari di Genova 2001, relegando in secondo piano le dichiarate motivazioni della mobilitazione, cioè l’immediata chiusura del covo fascista di via Geromini.Proprio il 19 settembre 2015, alle 12:30 sono scaduti i termini per la partecipazione al bando regionale per il risarcimento.

Da qui emerge un dato del quale chiunque abbia attraversato quel corteo era già a conoscenza: “La città messa a ferro e fuoco dagli antagonisti”, “Le azioni criminali dei Centri Sociali” e tutte le altre formule ripetute come un mantra dai quotidiani locali sono, a guardarle bene, una macchina del fango. Dalle iscrizioni al bando, rese pubbliche, si evince infatti che sono solo 10 le richieste presentate: da banche, sale slot, agenzie interinali e immobiliari. Nessun privato cittadino. Vanno quindi a farsi benedire le “tensioni solidaristiche” di Bordonali, Malvezzi & co. verso i “commercianti colpiti”, proprio perché ad essere risarcite saranno quelle attività che già avevano incassato rimborsi dalle rispettive assicurazioni (…).

 

 

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