21:54 SE OGNI PAESE SCEGLIE DI FARE LA PROPRIA GUERRA —di ALBERTO NEGRI –IL SOLE 24 DI OGGI, pp. 1-3

 

nota del blog: la famiglia degli al-Assad ( che significa ” Il Leone”) appartengono ad una setta della religione musulmana chiamata  ” alauita ” (un gruppo religioso musulmano sciita relativamente diffuso tra Libano e Siria costiera), mentre governano una popolazione siriana interamente sunnita.

 

 

ECCO L’ARTICOLO DI ALBERTO NEGRI

 

È ora di gettare la maschera. Se nel Levante ognuno fa la sua guerra Al Baghdadi potrebbe persino dire la sua nella spartizione dell’Iraq e della Siria, un’ipotesi improponibile adombrata dalla Bbc ma non così remota se ciascuno vuole portarsi a casa un pezzo di Medio Oriente. Non sarebbe la prima volta: gli inglesi con Lawrence fomentarono una celebre rivolta araba per poi spartirsi la regione con i francesi. Ma questa volta né gli arabi anti-Isis né gli iraniani sono disposti a fare la fanteria dell’Occidente. Tutto per un semplice e tragico motivo. Nel 2011, anno delle primavere arabe, la rivolta in Siria si è trasformata quasi subito in una guerra per procura che partiva da un calcolo sbagliato delle potenze sunnite e dell’Occidente: che Bashar Assad sarebbe stato sbalzato dal potere in pochi mesi con una spinta esterna. Seguito da un altro non meno grave: che potesse restare in sella con un sostegno limitato dei suoi alleati, Russia e Iran, ora impegnati a combattere una battaglia a tutto campo. Hanno investito in Assad e non lo vogliono mollare. Sarà interessante vedere cosa si diranno domani Hollande a Putin: la Francia era d’accordo per buttarlo a mare, oltre Latakia. Da questi errori di calcolo ne è derivato un altro: che le milizie islamiche sarebbero ricadute sotto il controllo di chi le sponsorizzava, Turchia e monarchie del Golfo. Ma i jihadisti sono confluiti nell’Isis, la cui intuizione strategica è stata quella di unire il campo di battaglia iracheno a quello siriano. Non bastava ancora: si è pensato che il Califfato potesse essere manovrato nella guerra tra sunniti e sciiti per disegnare nuovi confini ed equilibri.  E ora che i jihadisti hanno portato il terrorismo in Europa, Turchia compresa, i leader protagonisti di questo disastro geopolitico e umanitario, con implicazioni travolgenti per la nostra sicurezza, reagiscono in maniera sconcertante per difendere dei calcoli sbagliati. La Francia è alla ricerca di alleati per una coalizione che non si trova. In realtà esisterebbe già: è quella guidata dagli Stati Uniti. Ma non ha combinato granché. Al punto che quando Putin è sceso in campo sembrava fosse il dio della guerra: eppure le esangui truppe del regime, ormai guidate da Pasdaran iraniani ed Hezbollah libanesi, non fanno passi avanti. Tanto però è bastato a fare perdere la testa a Erdogan, punto sul vivo da Putin nel cortile di casa, e ai suoi alleati del Golfo, che comunque qualche cosa da rimproverare agli Stati Uniti e agli europei ce l’hanno.

 

 

se vi interessa, segue nel link sotto:

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-25/se-ogni-paese-sceglie-fare-propria-guerra-070515.shtml?uuid=ACKm9sgB

 

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