PATRICK PETROVIC — BIBI URAGANO :::TRAFFICO DI SCHIAVI MODERNI

Avevo già scritto in altre occasioni ma oggi è un giorno giusto. In 24 ore, arriveranno 5761 Africani dalla Libia. Le navi che hanno portato, stanno portando e porteranno questo contingente sono un brigantino Marina Militare irlandese (SE Beckett), un guardiacoste spagnolo (Rio Segura), una nave delle Isole Marshall (Oceano Pacifico, U.S.A., il Tanker Okyroe), la solita Seim Pilot, norvegese che lavora per MSF, un veliero ignoto verso Santa Maria di Leuca, una nave negriera vera e propria di proprietà norvegese (come la Seim Pilot), ex nave tedesca, Werra, poi Dattilo e Aquarius e una nave maltese registrata alle BRITISH VIRGIN ISLANDS, Caraibi, di proprietà di una coppia di italoamericani con residenza a Malta, la nave IUVENTA. Bene, guardate dove aveva la prua la nave Iuventa, che riceve finanziamenti da Save the Children, questa mattina all’alba. Se non lo sapete, era diretta al porto di Al Nuqat al Kams, tra Tripoli e la Tunisia, porto non controllato da Tripoli, ma da bande di criminali tunisini.

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Bibi Uragano

Bibi Uragano come si diceva: traffico di schiavi moderni

Patrick Petrovic

Patrick Petrovic Non solo. Sulla IUVENTA, nave privata che opera con fondi Save the Children, su 278 persone a bordo, 14 sono minori, una trentina le donne e circa 240 sono nigerini e maliani, maschi, probabilmente combattenti addestrati in Sudan o in Somalia. 

Patrick Petrovic I gommoni delle riprese tv? Li forniscono gli stessi armatori. La prova l’ho avuta la settimana scorsa quando, per una svista al montaggio, su RAI 3 hanno fatto vedere un bambino sbarcato dalla nave madre (Aquarius, di SOS Méditerranée noleggiata da MEDECINS SENS FRONTIERES) su un gommone per mezzo di un bansigo di stoffa. Il bambino veniva calato dalla nave sul gommone, non il contrario. Operazione effettuata per favore televisioni.

Ecco un rapporto di agosto:

There are now a dozen such humanitarian ships patrolling off the coast of Libya, chartered by MOAS, Doctors Without Borders (MSF), SOS Mediterranee, the Catalan Proactiva Open Arms and German Sea-Watch, Sea-Eye and Jugend Rettet.

“In some cases, we literally pulled people from the water,” said Gerard Canals, the Proactiva Open Arms mission head.

“In others we secured the dinghies while waiting for the larger ships, or sent our doctor aboard a military ship to examine migrants.”

Jugend Rettet jumped straight in at the deep end last week, its Iuventa ship dealing on day one with six overcrowded migrant dinghies at once”.

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