paolo magliocco intervista il dott. carlos schenck::: UN DISTURBO DEL SONNO REM NELL’80% DEI CASI, DOPO UNA QUINDICINA DI ANNI, SVILUPPA IL PARKINSON O LA DEMENZA—

 

LE SCIENZE, 19 AGOSTO 2017

http://www.lescienze.it/news/2017/08/19/news/disturbi_sonno_schenck-3619781/

 

19 agosto 2017

L’origine neurologica dei disturbi del sonno (trascrizione)

Trascrizione integrale della videointervista di Paolo Magliocco a Carlos Schenck.

L’intervista è stata realizzata durante il Festival della Scienza Medica che si è tenuto a Bologna dal 20 al 23 aprile 2017.

(Trascrizione e traduzione a cura di P. Magliocco)

 

Dottor Schenck, come è cominciato il suo lavoro sui disturbi del sonno?
La mia carriera nella ricerca sul sonno cominciò il mio primo giorno di pratica in medicina del sonno. L’11 settembre del 1982. Il secondo paziente che ebbi era un signore che lamentava di avere incubi con azioni violente. Lo studiammo in laboratorio e trovammo qualcosa che non era mai stato scoperto prima. Aveva perduto una delle caratteristiche del sonno REM dei mammiferi: la paralisi muscolare che è accompagnata dai movimenti oculari rapidi. Poteva agire i suoi sogni durante il sonno REM. Lo scopo della paralisi muscolare del sonno REM è proprio di proteggere gli esseri umani e gli altri mammiferi dall’agire i propri sogni e farsi del male. E questo è il motivo per cui era venuto a chiedere aiuto: si faceva del male. Trovammo altri pazienti che agivano i propri sogni e definimmo questo come “Disturbo comportamentale del sonno REM”, o RBD.

Lei ha creato questa definizione?
Sì, identificammo il disturbo e poi gli demmo un nome. E poi pubblicammo un articolo nel 1996 che documentava che il 38 per cento di questi pazienti, che non avevano disturbi neurologici, dopo circa 14 anni avevano sviluppato il Parkinson. Capimmo che c’era un disturbo riconosciuto, quello di agire i propri sogni, che è il primo indizio di un futuro insorgere del Parkinson. Il quale è un disturbo tipicamente neurologico. Continuammo a raccogliere sempre più casi di pazienti, soprattutto uomini di oltre 50 anni. Dunque il profilo tipico è: uomo anziano senza disturbo neurologico. E adesso sappiamo che l’ottanta per cento di loro poi sviluppa il Parkinson, o la demenza, che è simile al Parkinson. Altri scienziati hanno registrato gli stessi dati: circa l’ottanta per cento di questi pazienti passano da un disturbo non neurologico con RBD al Parkinson in dieci-quindici anni. Provi a pensarci: la storia del comportamento umano durante il sonno può indicare la progressione verso un disturbo neurologico.

Dunque non sono in alcun modo disturbi psichiatrici.
No, non lo sono.

Ma abbiamo anche disturbi del sonno che sono di origine psichiatrica.
Giusto. Abbiamo identificato un disturbo del sonno che è un disturbo della personalità multipla. Si manifesta nel sonno, è un disturbo psichiatrico e ha una terapia psichiatrica.

E siamo in grado di distinguere chiaramente un tipo di disturbo dall’altro?
Sì, possiamo farlo grazie alla potenza della polisonnografia, che è lo strumento che usiamo nei laboratori del sonno per studiare i pazienti dal punto di vista fisiologico: i movimenti oculari, l’attività muscolare, il cuore, il respiro, l’attività cerebrale. Tutti questi identificano se sia davvero un disturbo del sonno o una parasonnia psichiatrica.

L'origine neurologica dei disturbi del sonno (trascrizione)
Carlos Schenck

Quale potrebbe essere l’origine di questi disturbi?
Oggi pensiamo che l’origine degli RBD sia la stessa patologia che provoca il Parkinson. Il Parkinson si manifesta prima come RBD. Lo definiamo un prodromo del Parkinson.

Avete mai studiato che cosa succede nel cervello di queste persone?
Abbiamo concotto alcuni studi e abbiamo scoperto che hanno la stessa malattia di Lewy che hanno i pazienti che soffrono di Parkinson.

E oggi che cosa sappiamo del modo in cui il Parkinson evolve nel cervello?
Spesso comincia nella parte inferiore del tronco encefalico e questa è la parte del cervello che controlla il sonno Rem. Dunque non è soprendente che se il Parkinson comincia nel tronco encefalico e si estende poi alla corteccia, tu possa avere disturbi del sonno REM, visto che è proprio lì che si trova il controllo del sonno REM. La ricerca ci ha portati al punto in cui vogliamo sviluppare terapie di protezione neurale che evitino a questi pazienti di passare da RBD a Parkinson. Ancora non le abbiamo, ma c’è molta ricerca su questo.

Quale potrebbe essere, secondo lei, la prossima grande scoperta in questo campo?
Dobbiamo riuscire a capire che cosa succede nel cervello di una persona quando mangia durante il sonno. Voglio dire che possiamo individuare le manifestazioni del sonno non-REM, ma che cosa si manifesta nel cervello quando qualcuno è indotto a mangiare? Si tratta soprattutto di donne. Mentre i comportamenti sessuali durante il sonno sono soprattutto degli uomini. Che cosa avvienen nel profondo del loro cervello? Ancora non conosciamo i meccanismi sottostanti.

Pensa che in questi casi siano soprattutto meccanismi psicologici oppure neurologici?
Credo che si tratti soprattutto di meccanismi neurofisiologici di malfunzionamneto del cervello durante il sonno.

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