1966 THE ROKES E LA PIOGGIA CHE VA…

 

 

 

Rokes – E’ la pioggia che va Sotto una montagna di paure e di ambizioni c’è nascosto qualche cosa che non muore. Se cercate in ogni sguardo dietro un muro di cartone troverete tanta luce e tanto amore. Il mondo ormai sta cambiando e cambierà di più, ma non vedete nel cielo quelle macchie di blu: è la pioggia che va, e ritorna il sereno. Quante volte ci hanno detto sorridendo tristemente, le speranze dei ragazzi sono fumo. Sono stanchi di lottare e non credono più a niente proprio adesso che la meta è qui vicino. Ma noi che stiamo correndo avanzeremo di più, ma non vedete che il cielo ogni giorno diventa più blu: è la pioggia che va e ritorna il sereno, è la pioggia che va (e ritorna il sereno) Non importa se qualcuno sul cammino della vita sarà preda dei fantasmi del passato, il denaro ed il potere sono trappole mortali che per tanto e tanto tempo han funzionato. Noi non vogliamo cadere, non possiamo cadere più in giù, ma non vedete nel cielo quelle macchie di azzurro e di blu: è la pioggia che va, e ritorna il sereno è la pioggia che va, e ritorna il sereno è la pioggia che va. http://www.musicaememoria.com/rokes_e…

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2 risposte a 1966 THE ROKES E LA PIOGGIA CHE VA…

  1. Donatella scrive:

    I sogni possono diventare incubi. ve ne racconto uno:

    Il mercato comune continuo.
    Questa mattina mi sono alzata presto, ho messo un po’ in ordine la casa, come faccio sempre perché non mi piace vedere le cose in disordine. ” Ogni cosa a suo posto, un posto per ogni cosa”, diceva mia mamma. Io ho sempre obbedito al comandamento, fa parte della mia vita. Come avevo già programmato da una settimana, sono andata al supermercato più vicino per fare gli acquisti per Natale. E’ un po’ una scocciatura, sia per il tempo sia per la spesa, ma del resto non possiamo trascurare una consuetudine che si ripete da centinaia d’anni e a cui tutti noi dobbiamo aderire con vero spirito natalizio. Mi sono un po’ agitata in macchina quando ho dovuto attraversare il traffico cittadino, ma si sa che questo succede ogni anno quando c’è qualche ricorrenza ufficiale. Ho cercato per una decina di minuti di parcheggiare, finalmente ho trovato un piccolo spazio e ho mandato a memoria il numero del mio posto, per non dovere vagare al ritorno e rischiare di passare ore in una ricerca affannosa, in più con pacchi e pacchetti a carico. In queste giornate febbrili il parcheggio è stracolmo, bisogna evitare liti inutili che aggraverebbero la situazione: chi viene scoperto dalle telecamere a litigare viene sanzionato perché le autorità del Commercio dicono che si dà cattivo esempio rompendo un clima di festoso amore generale e ciò fa sì che le vendite calino. All’ingresso del super ci sono delle guardie che controllano il nostro ISEE e , in base a quello, ci rilasciano una carta ufficiale su cui scrivono il tetto minimo della spesa che dobbiamo fare. C’è però la libertà di scelta del supermercato e quindi ognuno può andare in quello che ritiene meno caro, più fornito e più accogliente. La libertà di scelta è addirittura estesa a tutta l’area metropolitana. Le guardie controllano anche se abbiamo nel nostro aspetto qualcosa di natalizio. ( continua alla prossima puntata, ci saranno svolte interessanti…”

  2. Donatella scrive:

    A chi indossa un cappello da Babbo Natale è fatto addirittura lo sconto del 3%. Per una famiglia i i cui componenti portino tutti sulla testa il berretto natalizio viene fatto uno sconto complessivo del 10%. Ci viene anche dato un foglietto con le parole delle canzoni più popolari del Natale, per accompagnare le musiche che escono dagli altoparlanti. Se qualcuno per distrazione non canterella durante la spesa, dovrà pagare alla Grande Cassa una penale stabilita liberamente dal Grande Cassiere, destinata ad una scuola canzonettistica obbligatoria, intitolata ” Il grande Babbo Natale ha sempre ragione”. Si dovrà frequentare nelle ore libere per almeno un mese, con esame finale. Chi lo supera potrà finalmente accedere di nuovo alla Grande Compera, anche se le feste sono finite e i panettoni ormai un po’ stantii. Ieri c’è stato un episodio davvero increscioso: un immigrato, che non so come fosse riuscito ad entrare, si era cucito, nel senso vero e proprio, le labbra, per far intendere che lui mai avrebbe cantato le canzoni di Natale. E’ stato prelevato dalla security e francamente non so che fine abbia fatto. Ciò ha disturbato molto il clima di bontà e di concordia. C’è poi il concorso per il bambino più bello da mettere nella mangiatoia allo scoccare della mezzanotte del 25 dicembre. Si dà la precedenza a bambini biondi, paffutelli, precedentemente narcotizzati, perché dormano durante l’importante rievocazione. Tutte le mamme di bambini biondi e grassocci fanno una grande battaglia a secchiate di acqua gelida ( gentilmente fornita dalla Ditta), perché sia esposto il proprio. Il Direttore del Super, attraverso altoparlanti, spiega in continuazione, quando finisce la musica, che il presepe non è stato creato da Francesco, un barbone che aveva dato tanti dispiaceri ai suoi genitori, onesti mercanti, ma da un super-eroe, di nome Car Furt: la sua mente geniale aveva ideato di poter prendere in mano direttamente le merci esposte nei mercati di allora, ancora molto primitivi. Insomma, usciti dopo avere pagato alla Cassa del Grande Babbo le merci prescritte, possiamo tranquillamente andare a casa. Qui un Incaricato della Milizia delle Feste verrà a controllare prima delle Grandi Feste i nostri addobbi, il Presepe, il Grande Albero Sintetico ( i Nostri pensano anche all’ecologia), i doni che abbiamo destinato a parenti e amici. Dal Presepe sono stati esclusi da qualche anno i Re Magi, perché i loro cosiddetti doni non avevano una provenienza certa ( degli orientali in genere è meglio non fidarsi). L’Incaricato è molto gentile ma allo stesso tempo inflessibile: se decide che non ci siamo impegnati abbastanza, dobbiamo tornare al Super per colmare le nostre lacune. Insomma, abbiamo finalmente una Grande Organizzazione ottenuta dopo anni di sforzi e di suppliche, che ci permette di arrivare sereni alle Grandi Date. Oggi ho notato un particolare che mi ha rasserenato ancora di più l’animo: una dolce voce femminile ( ho pensato ad una ideale Madonna) si alterna con quella del Grande Direttore, per ricordarci di adempiere con coscienza e consapevolezza ai nostri doveri di Grandi e Liberi Consumatori.

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