NEMO ::: EZIO MAURO, EDITORIALE DI REPUBBLICA 16 GIUGNO 2018, pagg. 1-31 ::: I GREGARI DEL POTERE

Risultati immagini per LANZALONE IMMAGINE?

LUIGI DI MAIO E LUCA LANZALONE  (Imagoeconomica)

Risultati immagini per LANZALONE IMMAGINE?

LUCA LANZALONE CON LA SINDACA RAGGI

 

L’editoriale

I GREGARI DEL POTERE

Ezio Mauro

Adesso sembra sbarcato dalla luna, quell’avvocato Lanzalone perfetto per incarnare la continuità dell’affarismo che prospera intatto e inestirpabile sotto l’ombra della politica tangentista e dell’imprenditorialità malata, nonostante il cambio dei governi, delle classi dirigenti, delle amministrazioni. Nessuno lo conosceva, e se lo conoscevano stanno comunque chiudendo in fretta porte e finestre delle stanze che frequentava con abituale disinvoltura: in modo da disattivarlo, come un qualsiasi burattino a cui hanno tagliato i fili. Non sarà così semplice.

In questo scandalo dello stadio romano che coinvolge tutti i partiti senza risparmio da destra a sinistra — con la corruzione che è arrivata prima ancora dell’inizio dei lavori — la figura di Lanzalone si trova infatti esattamente al crocevia cruciale di questa fase dell’Italia 2018, quello tra tecnica e politica.

È lo stesso luogo che ha portato Giuseppe Conte dal nulla alla presidenza del Consiglio: e si capisce. Si potrebbe dire che entrambi, Conte e Lanzalone, sono figli del terremoto, nel senso che la mezza rivoluzione elettorale ha decapitato un sistema politico e ha promosso la nuova leva di un movimento — i Cinque Stelle — che a differenza della Lega essendo nato da poco non ha fatto in tempo a produrre in proprio una classe dirigente.

Ecco dunque personaggi di facciata. A cui si affiancano i tecnici ( sotto altro nome) che prendono pezzi di politica in outsourcing.

Conte è sufficientemente tecnico per ottenere l’incarico di primo ministro: è abbastanza di facciata per lasciare il potere effettivo ai vicepremier Di Maio e Salvini. Va e viene dall’ombra alla luce secondo le necessità e le convenienze. Lanzalone è di un’altra natura, lui naviga sott’acqua. Tecnicamente ha affrontato la grana della municipalizzata dei rifiuti di Livorno, città guidata dai grillini. Sempre da tecnico ha poi fatto da consulente per la questione dello stadio della Roma, consentendo ai Cinque Stelle di tornare in partita dicendo sì al progetto (con un taglio alle cubature) dopo aver detto no alle Olimpiadi. Come ha confessato candidamente — e incredibilmente — Di Maio, che forse pensa di giocare ancora a Monopoli, per quest’azione « è stato premiato » con la presidenza dell’Acea.

Siamo dunque davanti a questa pratica della trasparenza e a questo esercizio della competenza da parte dei nuovi governanti: un privato cittadino, scelto come consulente perché è un avvocato di Genova probabilmente amico di Grillo, viene ricompensato con la presidenza di una delle più importanti utility italiane, che amministra l’acqua e l’elettricità del Campidoglio. Non solo: si scopre che è nello studio privato di Lanzalone, senza streaming, che è stato scritto il nuovo statuto del movimento, che trasferisce i poteri al Capo politico Di Maio. Ed è ancora Lanzalone, come avvocato, che difende Grillo e Casaleggio in Tribunale nella causa contro vecchi esponenti del movimento i quali rivendicano l’utilizzo di nome e simbolo, proprio a termini di statuto.

È un po’ complicato, dunque, fare un falò di tutti i legami del movimento con Lanzalone grazie alle sue dimissioni dopo l’arresto. Lui dice nei verbali dei carabinieri di vedere Di Maio tutti i giorni, di sentirlo tre volte al giorno, di far parte di un cerchio chiuso di tre, quattro persone. In più, era a cena con Davide Casaleggio in un ristorante di corso Vittorio la sera prima di essere arrestato. Infine, l’intimità con l’immobiliarista Parnasi esce confermata e ingigantita da ogni riga delle intercettazioni giudiziarie. Il vicepremier Di Maio e la sindaca Raggi si sono fatti la domanda su come scelgono i loro uomini? Il loro consulente speciale sulla vicenda dello stadio che interessi in comune ha con il costruttore di quella grande opera? Che cosa hanno dato in outsourcing i grillini a Lanzalone, insieme con la loro inesperienza?

A tavola con Lanzalone, a casa di Parnasi il 12 marzo, c’è l’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Possibile che dopo aver sentito i suoi urlare per anni contro Roma ladrona non abbia nulla da dire, ora che l’inchiesta ha scoperchiato lo scandalo di corruzione che c’era dietro quel tavolo, comunque apparecchiato per uno scambio virtuoso tra politica e affari? E infine, la figura di Parnasi, che invece di badare al mercato spende il suo tempo con un avvocato ibridato con la politica, lo presenta a uomini di Chiesa, organizza pranzi con le fondazioni bancarie, si gloria faticosamente di pagare tutti, chiama per nome i politici che frequenta, si vanta di parlare direttamente con Salvini, e alla fine non si trattiene col suo commercialista: «Il governo lo sto a fare io».

Non sarà del tutto vero, naturalmente, ma queste parole e quel quadro dimostrano che poco è cambiato in questi anni. Nella subalternità gregaria dei politici, purtroppo, che non hanno imparato a sedere a capotavola e a distribuire la carte nell’interesse pubblico. E nella mancanza di autonomia e di cultura del mercato dell’imprenditoria italiana, gregaria anch’essa, che merita di avere a pranzo Lanzalone: scambiandolo per un plenipotenziario, mentre aveva in tasca soltanto la delega grillina alla perdita dell’innocenza.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a NEMO ::: EZIO MAURO, EDITORIALE DI REPUBBLICA 16 GIUGNO 2018, pagg. 1-31 ::: I GREGARI DEL POTERE

  1. Donatella scrive:

    L’articolo di Ezio Mauro è tutto sottoscrivibile. In questa mediocre e ammaccata realtà della politica non viene fatta risaltare come meriterebbe un’altra grande toppa, quella del PD, che avrebbe potuto evitare questo sfascio, invece del tanto peggio tanto meglio a cui si è dato. La consapevolezza del bene dello Stato è un vezzo ormai rottamato da tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *