L’AMACA DI MICHELE SERRA, REPUBBLICA DEL 4 AGOSTO 2018, pag. 31

 

 

L’AMACA

Michele Serra

 

 

L’estrema destra è al governo: Salvini all’Interno, Fontana alla Famiglia. Poco importa stabilire se il termine “fascista” corrisponda alle due persone (formalmente, si tratterebbe di leghisti); decisivo, piuttosto, è registrare l’appassionato e incontrastato seguito che la loro azione politica riscuote tra i fascisti italiani vecchi e nuovi. Semplicemente entusiasti, e per comprensibili ragioni.

Utile ricordare, anche, che leghista, formalmente, era pure lo sparatore di Macerata, ideale socio fondatore di un eventuale Ku Klux Klan italiano. Ora il problema è capire come e quanto coloro che hanno dischiuso le porte del potere all’estrema destra, ovvero i Cinquestelle, saranno in grado di fare da contrappeso e da calmiere alla robaccia che è nell’aria: il suprematismo bianco e l’integralismo cattolicista (che sta al cattolicesimo come l’islamismo sta all’Islam), i miliziani uncinati e le curve nazi le cui felpe il ministro dell’Interno (che avrebbe il compito di combattere la violenza) indossa con puerile soddisfazione. In questo quadro, oggettivamente pessimo, lo stop di Conte e Di Maio alla richiesta di abolire la legge Mancino contro l’istigazione all’odio razziale è importante. Bisogna registrarlo con soddisfazione e incassarlo con speranza.

Non è secondario scoprire che esiste, tra i grillini, perfino qualche pulsione antifascista.

In tempi grami è realistico prendere quello che c’è di buono, e cercare di considerarlo importante.

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