Dopo l’appello di Cacciari PAROLA AI LETTORI ::: REPUBBLICA DEL 13 AGOSTO 2018, pag. 24 ::: MANLIO RIZZO, GRADISCA D’ISONZO

 

repubblica del 13 agosto 2018 –PAG.

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13/8/2018

COMMENTI

Dopo l’appello di Cacciari

PAROLA AI LETTORI

L’appello di Massimo Cacciari e di altri intellettuali per mettere in campo un fronte, che, in vista delle elezioni europee del 2019, contrasti le istanze sovraniste, è stato pubblicato su “la Repubblica” di venerdì 3 agosto. Il documento, commentato e rilanciato da numerose personalità della politica e della cultura, ha stimolato la reazione di molti nostri lettori

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GRADISCA D’ISONZO

 

Ricordo i tempi recenti in cui, forse idealisticamente, sembrava di sentirsi finalmente cittadini del mondo, o almeno europei, grazie ai costi meno proibitivi dei viaggi, a Internet, al programma Erasmus e ad altre opportunità di relazione; dove i confini non erano più muri quasi invalicabili, ma punti storico/ geografici attraversabili; dove l’ideale europeo che permettesse di sentirsi a casa a Oslo come a Madrid, a Londra come a Lisbona, a Parigi come a Crauglio, era sentito e si concretizzava nello studio come nella ricerca, nel lavoro come nei viaggi.

Ebbene, ora si erigono nuovi muri, non più a Berlino, ma comunque anche in Europa, e qualcuno, forse i più vorrebbero richiudere frontiere e porti. E, soprattutto, si incita al motto ” prima gli italiani”. Altrettanto fanno altri nelle loro rispettive nazioni. Ci si allea tra simili, ma il nazionalismo esasperato, storicamente, che cosa ci ha portato? Non vanno enfatizzate ( se non altro perché potrebbero generare emulazione), ma neppure sottovalutate, e vanno comunque condannate espressioni o condotte xenofobe, razziste o antisemite.

Tutto ciò non per negare l’esigenza, rispetto al fenomeno migratorio, di porre limiti, regole e tutele a vantaggio della sicurezza di tutti e dei più deboli in particolare ( poveri, inoccupati, ecc.), o la necessità di un’accoglienza e un’integrazione controllate, dignitose, governate con efficacia e umanità, per chi cerca asilo o per quanti emigrano nella speranza di migliorare le proprie condizioni di vita, percorrendo a piedi o con mezzi di fortuna distanze enormi o anche salendo su barconi col rischio di annegare.

Vorrei che tutti riflettessimo sulle responsabilità delle società opulente rispetto ai cambiamenti climatici e a certi conflitti, quando provocati dall’ingordigia, da interessi militari e strategici, nonché economici.

Occorre, credo, riaffermare l’obiettivo di un’Europa federale che governi i grandi fenomeni transnazionali: gli Stati Uniti d’Europa.

Rimane attuale l’aspirazione a una visione politica permeata dagli ideali di libertà, giustizia, eguaglianza delle opportunità e che metta al centro delle priorità la questione ambientale e il contrasto alle grandi diseguaglianze e alle vecchie e nuove povertà. Non erigendo steccati, ma governando una società aperta, in cui i diritti civili e sociali siano in equilibrio con i doveri etico/ politici di solidarietà e di ricerca di una migliore qualità della vita.

— Manlio Rizzo — Gradisca d’Isonzo

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2 risposte a Dopo l’appello di Cacciari PAROLA AI LETTORI ::: REPUBBLICA DEL 13 AGOSTO 2018, pag. 24 ::: MANLIO RIZZO, GRADISCA D’ISONZO

  1. Gaetano Fasano scrive:

    In questo periodo così disastroso per la sinistra e disgraziato per noi cittadini,anche a causa di un governo fazioso e pericolosamente sulla via della peggiore destra , l’appello di Cacciari è stato un segnale che mi ha riacceso la speranza che qualcosa possa cambiare. Mi chiedo se a questo appello seguiranno delle iniziative e se si promuoverà un sito informativo/comunicativo con cui attivare la partecipazione ed il confronto.

  2. Matteo scrive:

    “Apologia della Rete e della democrazia diretta che si risolve, come è sempre accaduto, nel potere incontrollato dei pochi, dei capi”. I totalitarismi, ch’io sappia, non hanno mai fatto apologia della democrazia diretta, ma hanno soppresso ogni democrazia; né della rete, per il semplice fatto che non esisteva ancora. Semmai, oggi i governi autoritari (Cina, Cuba, Corea del Nord) la censurano.
    “Ossessione per il problema dei migranti”. Certo si è cavalcata l’onda dell’emotività, come suol dirsi. Ma, oggettivamente, esiste un limite oltre il quale nessun sistema socio-economico può più accogliere migranti. Nei prossimi decenni, con il rapido aumento della pressione demografica, aumenterà anche quella migratoria. Porre gradatamente un limite severo è inevitabile. Non è materialmente possibile far venire in Europa un miliardo di persone.
    “La fine della libera circolazione delle persone e la crisi del mercato comune”. Anche prima delle recenti “derive sovraniste”, la libera circolazione di merci e persone era all’interno dell’Unione Europea, non dall’Africa all’Europa, né viceversa.
    “Una nuova strategia per l’Europa”. Quale, in concreto? In ogni caso, le uniche decisioni, a livello di Unione Europea, che hanno una effettiva ricaduta sono quelle della Banca Centrale. E quest’ultima (Salvini o meno, populismi o meno) è comunque sottratta a qualsiasi controllo democratico.

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