ANTONELLO GUERRERA, REPUBBLICA 17-10-2018, pag. 32 :: ” BENVENUTI AL RESTAURO IN STREAMING DI REMBRANDT ” ++ all’inizio, il quadro con una serie di dati da un link prezioso (sotto, si capisce…)

 

Rembrandt Harmenszoon van Rijn (1606-1669)La ronda di notte – 1642
Questa è l’immagine del dipinto, così com’è oggi, esposto al Rijksmuseum (Amsterdam)

 

L’opera

 

La ronda di notte (inglese: Night Watch, olandese: De Nachtwacht) è il titolo con cui è conosciuto uno dei lavori più famosi dal pittore olandese, ma deriva da un equivoco a causa del degrado della superficie del dipinto. In orgine, infatti, è stata dipinta una scena alla luce del giorno, come ha rivelato la pulitura eseguita nel 1946-47. Fu l’ossidarsi delle vernici a causare l’impressione notturna, con una patina molto scura.

Il dipinto è famoso per tre elementi: le sue grandi dimensioni (363 x 437 cm, composto da tre larghi elementi orizzontali, assemblati dall’artista), l’uso efficace di luce e ombra, e la percezione del movimento in quello che tradizionalmente sarebbe stato uno statico ritratto militare di gruppo.

Rembrandt ha rappresentato il momento esatto in cui il capitano della compagnia da l’ordine, ai suoi uomini ancora sparpagliati, di inquadrarsi per la marcia. Questa tensione di passaggio tra la staticità e il movimento conferisce all’immagine un particolare vigore.
Poi ci sono gli effetti brillanti del chiaroscuro, con una luce quasi mistica che enfatizza notevolmente la figura della ragazza in giallo, l’architettura quasi nascosta, il modo in cui le lance e gli stendardi chiudono la scena nella parte superiore (molto più apprezzabili se la pittura non fosse stata tagliata), il modo veloce e spontaneo in cui i volti sono dipinti: tutto sommato, un lavoro fondamentale per la storia della pittura occidentale.

 

Rembrandt

 

Figlio di un mugnaio di Leida, si dedicò alla pittura nelle botteghe di Jacob van Swanenburgh e poiPieter Lastman.
Pittore indipendente nel 1625, si trasferì ad Amsterdam nel 1631 ottenendo subito grande successo,
modificando l’iniziale ispirazione caravaggesca per i violenti effetti di luce, in uno stile personale, in cui la ricerca delle emozioni si abbinava ai chiaroscuri avvolgenti e misterosamente evocativi.

Per più di un decennio Rembrandt ebbe importanti commissioni che gli consentirono di raccogliere una grande collezione d’arte.

La ronda di notte, terminato nel 1642, anno della morte della moglie Saskia è una svolta nella vita del pittore, che vedeva terminare un periodo di spensieratezza e di felicità. Dopo la scomparsa della moglie e di tre figli, nel giro di pochi anni, inizia la sua parabola discendente. Ebbe una relazione tumultuosa con Geertje Dirckx con cui litigò facendola condannare (grazie ad alcuni testimoni corrotti), per poi rimpiazzarla con la governante-amante ventiduenne Hendrickje Stoffels.

Rembrandt non sposò Hendrickje a causa di una clausola nelle volontà di Saskia, ma questa situazione causò un’umiliazione pubblica per la ragazza: quando rimase incinta nel 1654 venne chiamata davanti a un concilio della Chiesa riformata olandese e censurata per aver “vissuto con Rembrandt come una puttana”.

Verso il 1656 il pittore fu costretto a svendere tutta la sua preziosa collezione. Sempre più povero e dimenticato, visse in solitudine gli ultimi anni della sua vita, senza abbandonare la pittura e producendo ancora numerosi capolavori.Morì il 4 ottobre 1669, a 63 anni.
Quattro giorni dopo venne sepolto nella Westerkerk di Amsterdam. Nei registri della chiesa è annotato:
“8 settembre 1669, Rembrandt van Rijn, pittore, domiciliato nel Rozengracht di fronte al Doolhof, bara da sedici portatori; lascia due bambine. Incassati 20 fiorini”.

Le due bambine erano la nipote (figlia di Tito, avuto con la moglie Saskia) e Cornelia, la figlia illegittima avuta da Hendrickie.

 

La Mutilazione

Dalla copia di Gerrit Lundens, conservata alla National Gallery di Londra, si ha la conferma che, nel 1715, il quadro fu mutilato, sul lato sinistro, da dove fu asportata una striscia verticale di circa un metro di base (per cui la figura dell’alabardiere, che ora si trova a filo del quadro, in origine si trovava al centro di un gruppo di figure di cui oggi rimangono solamente quelle di destra), e sul lato destro, dove fu asportata una striscia di circa 30 cm

 

Le parti esterne alle linee gialle sono quelle tagliate nel corso del trasloco del 1715

 

Una fotografia schiarita del dipinto consente di visualizzare meglio i particolari dello sfondo.

 

per chi volesse avere un’idea migliore del dipinto e della storia delle sue

” ripinture “, consiglio di aprire il  link sotto:: sembra fatto da esperti…

http://www.cultorweb.com/Rembrandt/R.html 

CULTURA

a l R i j k s m u s e u m

BENVENUTI NEL RESTAURO IN STREAMING DI REMBRANDT

Antonello Guerrera

Si potrebbe iniziare parlando dell’era dello streaming, del nebuloso concetto di trasparenza, di muri e tetti di cristallo, ma la realtà è che forse un po’ tutti abbiamo provato almeno una volta il desiderio di rivivere quella “Ronda di notte” di Rembrandt che il Rijksmuseum di Amsterdam si appresta a restaurare sotto gli attenti occhi del mondo. Godard stesso aveva voluto riassaporarne la creazione e lo spirito in Passion, Gustav Mahler le aveva dedicato la sua Settima sinfonia, Peter Greenaway addirittura due film perché considera l’opera pari alla Cappella Sistina, a Monna Lisa e all’Ultima cena. Dunque, sorprende ma non stupisce l’annuncio del museo della capitale olandese di rinnovare in pubblico il capolavoro del maestro olandese, in una cappa di vetro da vivo e in diretta video in Internet, in modo che «tutti potranno seguirne il restauro dovunque essi si trovino», ha dichiarato al Guardian Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum, «è un’opera troppo importante, ve la faremo ammirare anche durante il restauro: come guardare un cuoco all’opera in cucina». Calma però, i famelici dell’arte dovranno pazientare. I lavori di restaurazione di questo capolavoro dell’Età d’oro olandese (1642) partiranno nel giugno dell’anno prossimo. Prima c’è da celebrare il 350esimo anniversario dalla morte di Rembrandt e l’enorme dipinto alto 3,5 metri in altezza e largo 4,5 (e pensate che nel XVIII secolo i suoi tutori lo segarono pure sul lato sinistro, tagliando dalla Storia due sfortunati protagonisti) deve resistere ancora un po’, visto che ogni anno dal suo altarino la “Ronda di Notte” riceve due milioni di visitatori. Poi passerà alle cure dei restauratori: l’opera verrà prima mappata per oltre due mesi, millimetro per millimetro, con scanner speciali e analisi computerizzate, per avere il cosiddetto “quadro della situazione”. Poi inizierà il lavoro vero, che durerà anni e costerà molti milioni di euro (le cifre precise, di entrambi, non si sanno).

E pensare che questo capolavoro commissionato a Rembrandt dal capitano Francis Banninck Cocq, che raffigura i membri di una guardia civile e che ebbe l’innovazione di farlo “in movimento”, è stato anche molto odiato. Nel 1990 un uomo disoccupato gli spruzzò dell’acido: l’intervento immediato degli inservienti fu fondamentale. Quindici anni prima, un insegnante, anch’egli senza lavoro, fece zigzag sulla tela con un coltello da cucina, le cicatrici si vedono ancora: non venne mai incriminato per questo gesto, ma si suicidò pochi mesi dopo.

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