DONATELLA D’IMPORZANO HA VISTO IL FILM RICHARD EYRE : ” IL VERDETTO ” ++ UNA SUA FOTO GIOVANILE ASSAI…ACCOMPAGNATA…

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una foto com-promettente: Donatella balla con Giorgio, lei ha 20 anni e lui 24, siamo in una tana di Sanremo vecchio, ” La grotta del Drago “…Lei bella e assai sostenuta, lui  il ribelle dei film americani anni 60, guardate che sguardo profondo di sfida al mondo…

 

 

 

DONATELLA D’IMPORZANO

 

Mettiamo un clip, avendo già messo il trailer per la recensione de Il Fatto…

 

 

Non c’entra proprio niente, ma…
Parlo del film di Richard Eyre “Il verdetto” ( The children Act), dal romanzo” La ballata di Adam Henry” di Ian McEwan. Il film, del 2018, è stato girato in Gran Bretagna, avendo come sceneggiatore lo stesso regista e come attori principali Emma Thomson, Fionn Whitehead, Stanley Tucci.
Il titolo originale del film,”The Children Act” richiama il Codice dei minori del 1989, che nel Regno Unito rivoluzionò la legislazione in materia di diritto dei minori, ponendo il benessere del bambino al di sopra di qualunque altra istanza nei casi giudiziari dibattuti che riguardano la famiglia.
Il personaggio principale della trama è una eminente giudice dell’Alta Corte britannica, Fiona Maye, che deve prendere una decisione su un caso difficile: un ragazzo di diciassette anni, che sta per entrare nei diciotto, è ammalato gravemente e, d’accordo con i suoi genitori, rifiuta la trasfusione di sangue, che potrebbe salvargli la vita ( è Testimone di Geova, come i suoi genitori). La giudice, prima di esprimere la sentenza, in deroga alla solita ortodossia professionale, vuole parlare direttamente col ragazzo e va in ospedale.

L’incontro suscita in entrambi profonde emozioni, soprattutto nell’adolescente, che cambierà il suo modo di vedere la vita con tutta la forza e l’energia della giovinezza. Nello stesso tempo però perde i punti di riferimento che lo hanno da sempre guidato: ora che la donna lo ha praticamente ricondotto alla vita, avrebbe bisogno di nuovi orizzonti, di nuove indicazioni autorevoli, di ” nuovi genitori” che lo accompagnino in questa seconda nascita. La giudice, che ha provato per quel ragazzo emozioni da tempo dimenticate
(forse un profondo sentimento materno, lei che di figli non ne ha avuti), non riesce ad assumersi completamente la responsabilità di quella giovane e intransigente vita, che vorrebbe da lei un amore totale, una guida per risolvere la propria disperazione. E’ molto difficile parlare di questo film, perché i due personaggi principali sono approfonditi quasi allo strazio di se stessi: tutti e due, da diverse posizioni ed esistenze, sono veri e moralmente intransigenti, sia la giudice molto razionale, sia l’adolescente tormentato e pieno di domande. La poesia compie il miracolo di fare rinascere il ragazzo, ma non potrà dargli l’aiuto totale che lui chiede.

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