CHIUSA L’INDAGINE PER IL SINDACO DI RIACE MIMMO LUCANO E ALTRE 30 PERSONE…IL PROCESSO DOVREBBE AVVICINARSI PRESTO…RIPRESE DALLA PROCURA DI LOCRI TUTTE LE ACCUSE SOSPESE DAI GIUDICI CHE RICHIESERO I DOMICILIARI:: ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CHE AVREBBE COMMESSO OGNI GENERE DI ILLECITO…ANSA.IT + REPUBBLICA DEL 23-12-2018

 

ANSA.IT  –23 DICEMBRE 2018

http://www.ansa.it/calabria/notizie/2018/12/23/chiusa-indagine-per-sindaco-riace_ffc0cdc6-181e-44ac-9d79-6e5e560ddfcd.html

 

 

LOCRI (REGGIO CALABRIA)

 

Chiusa indagine per sindaco Riace

procura Locri contesta accuse non accolte da gip per domiciliari

 

 

(ANSA) – LOCRI (REGGIO CALABRIA), 23 DIC – La Procura di Locri ha chiuso le indagini nei confronti del sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano ed altre 30 persone nell’inchiesta Xenia condotta dai finanzieri del Gruppo di Locri su presunte irregolarità nella gestione dell’accoglienza dei migranti nel comune del reggino. La Procura contesta a Lucano anche associazione per delinquere, truffa, falso, concorso in corruzione, abuso d’ufficio e malversazione. Lucano era stato posto agli arresti domiciliari il 2 ottobre scorso – poi revocati il 16 ottobre e sostituiti dal divieto di dimora a Riace – con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Adesso il pm contesta anche i reati più gravi per i quali il gip non aveva accolto la richiesta d’arresto.

“Sono tranquillo con la mia coscienza perché non ho fatto niente, anzi ho cercato di aiutare umanamente e non mi sono approfittato di nulla; mi auguro che prevalga la coscienza” ha detto Lucano.
  

 

REPUBBLICA DEL 23-12-2018  —qui si capisce meglio…

https://www.repubblica.it/cronaca/2018/12/23/news/riace_lucano_chiusa_inchiesta_associazione_delinquere-214969766/

 

REGGIO CALABRIA. Rischia di avvicinarsi il processo per Domenico Lucano, il sindaco sospeso di Riace, nei mesi scorsi prima finito ai domiciliari, poi“esiliato” dal paese dell’accoglienza con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione. Per di lui e altre 30 persone, tutte coinvolte nella “macchina” dell’accoglienza che ha reso il borgo della Locride un modello mondiale di integrazione possibile e il suo sindaco uno dei 30 uomini più influenti del mondo, la procura di Locri ha chiuso l’inchiesta, riproponendo l’impianto accusatorio già bocciato dal giudice per le indagini preliminari.

Nel chiedere l’arresto di Lucano, i pubblici ministeri lo aveva accusato di presunte irregolarità nella gestione dei fondi destinati all’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, ma tali ipotesi erano state del tutto smentite dal giudice Domenico Di Croce, che nell’ordinanza aveva cassato tutte le contestazioni più gravi fra cui malversazione, truffa ai danni dello Stato e concussione. A Riace, si leggeva nel provvedimento, nonostante una gestione assai disordinata della rendicontazione dei fondi, i servizi sono stati sempre erogati, nessuno ha messo in tasca in centesimo e non ci sono stati illeciti. Per il giudice le sole accuse suffragate da prove riguardavano i presunti matrimoni di comodo, per l’accusa organizzati per far ottenere documenti validi ad alcuni stranieri, e l’affidamento in via diretta i lavori dei raccolta e trasporto rifiuti a due cooperative di Riace, che in paese impiegavano italiani e stranieri.

rep

Considerazioni di cui la procura non ha tenuto conto, insistendo nel contestare a Lucano di essere il capo di un’associazione a delinquere creata per distrarre i fondi destinati all’accoglienza. Per i magistrati di Locri, il sistema Riace, divenuto negli anni un modello, nasconderebbe in realtà un’associazione criminale, che avrebbe commesso ogni genere di illecito. Accuse sempre respinte al mittente non solo da Lucano, ma anche dagli ospiti che negli anni hanno trovato una casa e un futuro a Riace.

“Sono tranquillo con la mia coscienza perché non ho fatto niente, anzi ho cercato di aiutare umanamente e non mi sono approfittato di nulla neanche sul piano economico. Non ho proprietà né conti correnti, come ho detto sin dal primo momento. Dopo tanto tempo hanno potuto verificare tutto su di me. Mi auguro che prevalga la coscienza – commenta Lucano – Gli avvocati – mi hanno detto che è un fatto normale anzi è positivo perché hanno chiuso e vuol dire che non ci sono altre cose e che quelli sono i capi di imputazione. Tutti gli accusati dicono che sono innocenti, è un fatto automatico quindi mi sembra talmente scontato che non lo voglio nemmeno dire. C’è chi ci giudica e sapranno loro cosa fare”.

Nel corso dei mesi, attorno al sindaco del “paese dell’accoglienza” si è stretta una rete solidale eterogenea e trasversale, che va da padre Alex Zanotelli all’amministrazione milanese, che di recente ha concesso a Lucano la cittadinanza onoraria. Medesima iniziativa è stata proposta dall’VIII Municipio della Capitale, ma è stata stroncata subito dalla sindaca Raggi.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

5 risposte a CHIUSA L’INDAGINE PER IL SINDACO DI RIACE MIMMO LUCANO E ALTRE 30 PERSONE…IL PROCESSO DOVREBBE AVVICINARSI PRESTO…RIPRESE DALLA PROCURA DI LOCRI TUTTE LE ACCUSE SOSPESE DAI GIUDICI CHE RICHIESERO I DOMICILIARI:: ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CHE AVREBBE COMMESSO OGNI GENERE DI ILLECITO…ANSA.IT + REPUBBLICA DEL 23-12-2018

  1. Donatella scrive:

    Ultime sensazionali notizie dalla Procura di Locri: Mimmo Lucano, il falso sindaco buonista, col sorriso dolente e la favella faticosa, è stato smascherato:si tratta del famigerato capo mafia Messina Denaro ( mai nome fu più indicativo). Anni di plastiche facciali lo hanno messo al riparo dalla giustizia e la generosità verso gli immigrati serviva a riciclare la nduja prodotta illegalmente. In grotte segrete intorno a Riace sono state scoperte tonnellate del prezioso salume e gli stessi Bronzi hanno rilevato al loro interno quintali di peperoncino, che ha ucciso a migliaia coloro che lo aspiravano direttamente col naso, assicurando una morte lenta e dolorosa. L’organizzazione del sindaco buono ( noi non ci abbiamo mai creduto) ha riempito della terribile droga anche il nord padano, che lentamente ha sostituito l’innocuo zafferano con la “belva rossa”. Finalmente, con questo arresto, il Nord potrà tornare alle sue radici: la polenta taragna, la casuela, il risotto, il gorgonzuela, le cotolètte, lo stracchin, il panetùn. La mafia, nel momento in cui è stato arrestato il suo capo da decenni latitante, stava testando un panetùn con dentro il peperancino al posto dell’uvetta. Tutti potremo trascorrere, grazie alle forze dell’ordine, un Natale più sereno.

  2. roberto rododendro scrive:

    Brava Donatella! Hai rappresentato il puro spirito salviniano/leghista!!!! Siamo salvi e salviniani!

  3. Domenico Mattia Testa scrive:

    Di primo acchito, nel dominio delle fake news,sembrava verisimile.Vengono interpretati al meglio i sentimenti e l’auspicio del ministro dell’interno e dei suoi fan…

    • Chiara Salvini scrive:

      Vedo con piacere che ti piace ridere…anche a noi, ciao, buone feste, passatela davvero bene in compagnia dei tuoi cari, ma del resto devi essere un ” saggio ” che, quello che ha di buono, da tempo ha imparato a goderselo, ciao, grazie di contribuire così tanto al ” nostro ” blog, chiara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *