LUCIANO PAVAROTTI, UNA FURTIVA LACRIMA –TESTO E QUALCHE NOTIZIA +++ ENRICO CARUSO, 1904 — RIMASTERIZZATA– la sua dolcezza mi pare inarrivabile…//

 

 

Giuseppe Frezzolini nel ruolo del dott. Dulcamara, debuttato al Teatro della Cannobiana, Milano, il 12 Maggio 1832.

L’opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 a Milano, presso il Teatro della Canobiana ( come era chiamato fino al 1894 il Teatro Lirico di Milano cioè costruito  sull’area delle scuole cannobiane, fondate da Paolo da Cannobio – da cui il nome).

 

Una furtiva lagrima è un’aria dell’opera L’elisir d’amore, di Gaetano Donizetti.

È cantata da Nemorino nell’ottava scena del secondo atto, quando si accorge di una lacrima spuntata dagli occhi dell’amata Adina, e capisce di essere ricambiato: la donna si mostra gelosa che il giovane attragga le ragazze del paese, che in realtà lo corteggiano solo per l’eredità appena ricevuta, mentre Nemorino è convinto sia merito dell'”elisir d’amore” vendutogli da Dulcamara (in realtà soltanto una bottiglia di Bordeaux).

L’aria è introdotta da un’arpa seguita poco dopo da un fagotto, che fornisce una sfumatura malinconica a tutta la melodia.

Il primo tenore a cantarla è stato Giovan Battista Genero nel 1832.

 

Libretto

Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò:
Quelle festose giovani
invidiar sembrò.
Che più cercando io vò?
M’ama! Sì, m’ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!
I miei sospir, confondere
per poco a’ suoi sospir!
I palpiti, i palpiti sentir
confondere i miei co’suoi sospir!
Cielo! Si può morir!
Di più non chiedo, non chiedo.
Ah, cielo! Si può morir d’amor.

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *